6. i'm sorry

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I due ragazzi riniziarono successivamente ad allenarsi come al solito.

Kageyama faceva le alzate a hinata, il quale le schiacciava.

Ad un tratto entrò il preside per dare una comunicazione riguardante il club di volley a daichi.

I due primini continuarono ad allenarsi senza far caso all'adulto, tanto che gli arrivò una pallonata in faccia, dovuta da una schiacciata del più basso.

La faccia gli diventò tutta rossa, doveva essere proprio una bella pallonata.

"Chi è stato?!"
Chiese cercando di restare il più calmo possibile.

Hinata alzò la mano.

"Sono stato io"
Disse

"Bene, seguimi subito nel mio ufficio"
"Aspetti!"
Esclamò il moro facendo voltare il preside, che se ne stava per andare.

"Se shoyo ha fatto quella schiacciata è per colpa mia, sono stato io ad alzargli la palla in quel punto, perciò mi sento responsabile anch'io di questa cosa. Verrò pure io nel suo ufficio"
"Perfetto. Seguitemi"

Si diressero tutti e tre fuori dalla palestra incamminandosi verso l'ufficio

"Sedetevi pure"
Disse l'adulto indicando due seggiole ai ragazzi, i quali si sedettero

"È solo passata una settimana dall'inizio della scuola, e anche se siete al primo anno potrei comunque sospendervi per qualche giorno..."
Lo sguardo dei due ragazzi si incupì

"...tuttavia, non lo farò"
I loro occhi si illuminarono

"Però, vi spetta una punizione. Da adesso pulirete la scuola, tutta, dividendovi però il lavoro. Hinata, tu pulirai il primo piano, e tu, kageyama, il secondo. Intendo tutto. Sia i corridoi, che i bagni e le aule. Ora andate, trovate il materiale nello sgabuzzino al primo piano dietro la cattedra dei bidelli"
I più giovani si alzarono facendo qualche inchino di ringraziamento e se ne andarono

"Perché sei venuto pure tu?"
Chiese il più basso

"L'ho detto, è pure colpa mia"
"Non è vero, perché la forza di quella schiacciata è stata a causa mia, tu non c'entravi nulla"
"Ok hai ragione. Non volevo che rimanessi da solo"
"E perché mai?"
"Sai, se scattasse di nuovo la luce"
Disse tobio scherzando, beccandosi una gomitata da hinata

"Non succederà come l'altra volta!"
Esclamò per poi andare a prendere il materiale e iniziare a pulire.

Passarono circa due ore da quando avevano iniziato. Il moro aveva finito, così ne approfittò per andare da hinata. Scese le scale, il più piccolo sembrò non accorgersi di lui.

"Oi hinata"
"Non mi ero accorto di te, scusa. Dimmi"
Kageyama gli si avvicinò

"Vuoi dirmi che ti prendeva oggi?"
Ci fu qualche secondo di silenzio

"È a causa di ieri. Per ciò che ha detto mia sorella davanti a te mi sono sentito troppo in imbarazzo, poi l'ha detto pure a mia madre. Mi ha dato molto fastidio come cosa, dato che noi due non stiamo insieme"
Disse queste ultime parole con malinconia

"Ora capisco"
Rispose tobio.

Altro silenzio.

Improvvisamente shoyo lasciò andare il mocho (non so come si scrive💀) che cadde rumorosamente a terra e in meno di un secondo si ritrovò attaccato a kageyama

"Scusami..."
Aveva le braccia attorno al suo collo e la testa nell'incavo di esso

"Scusami se mi sono arrabbiato così tanto con te oggi, non stavo pensando, non te lo meritavi, scusa. Se ci sei rimasto male mi sento ancora più in colpa, mi dispiace"
Iniziò a stringere più forte la presa.

D'un tratto sentì due braccia intorno al suo busto, il che lo fece arrossire. Davvero tobio lo stava abbracciando?

"Tranquillo, non è nulla. Posso capire come ti sentivi, e sta tranquillo che ti perdono, non è poi così grave"
"Grazie"
Rimasero abbracciati ancora per qualche minuto.

Kageyama si staccò, lentamente, per primo
"Dai, ti dò una mano a pulire così te ne vai prima, ok?"
Shoyo fece cenno di sì con la testa.

Dopo non molto tempo finirono di pulire. Si misero i rispettivi giubbotti e presero i loro zaini per dirigersi verso l'uscita. Ancora prima di aprire la porta, però, si bloccarono. Stava piovendo a dirotto.

"Non hai un ombrello?"
Chiese il più alto, al che il mandarino fece segno di no con la testa.

"Vabbè dai, starai sotto con me allora"
Con un braccio portò hinata attaccato a sè, stringendolo. Aprì l'ombrello e poi la porta, uscirono. C'era pure un sacco di vento, si doveva urlare per farsi sentire

"Senti hinata, casa tua è troppo lontana, vieni da me"
"Ma-"
"Niente ma, tu vieni"
Così arrivarono a casa del moro.

Appena entrarono si levarono le scarpe e i giubbotti, andando in camera di kageyama

"Merda, siamo zuppi"
Disse il moro guardandosi i vestiti e poi pure quelli di hinata.

Andò verso l'armadio e prese due felpe e due paia di pantaloni, lanciandone uno per ogni coppia al più basso

"Quando esci dalla mia stanza continua ad andare dritto e poi svolta a sinistra, lì c'è un bagno. Fatti una doccia e cambiati"
"Ok ma tu?"
"Non ne ho bisogno tranquillo"
"Se lo dici tu"
Così andò.

Dopo una decina di minuti si sentì aprire la porta del bagno, shoyo tornò in stanza.

I vestiti gli stavano enormi. Indossava un paio di jeans che toccavano fino a terra e una felpa rossa di cui le maniche gli arrivavano fino alle ginocchia. Era visibilmente rosso in volto

"Emh, non è che hai dei vestiti più piccoli?"
"No, mi dispiace. E poi sei tanto carino con dei vestiti così"
Quest'ultima frase la pronunciò arrossendo a sua volta

"Comunque stasera dormi da me. Piove troppo, non ti lascio andare a casa con questo tempo"
"Ma potrebbe venire a prendermi mia mamma"
"Niente scuse, stai qui"
"Va bene, allora avverto mia madre"

Dopo un'oretta cenarono, per poi tornare in camera

"Che facciamo?"
Disse il più basso sedendosi sul letto
"Ho delle carte se vuoi"
"Si va bene"
Passarono la serata così e facendo pure qualche giochino sul telefono

"Ti giuro che avrò la mia rivincita!"
Esclamò il mandarino mettendo un finto broncio dopo aver perso tutte le partite, al che a tobio scappò una risatina
"Sisi contaci"

Restarono ancora una mezz'oretta a chiacchierare del più e del meno, poi decisero di andare a dormire. Kageyama aveva un solo letto, ma abbastanza ampio per farci stare hinata.

Si sdraiarono entrambi su un fianco in modo da potersi guardare in faccia.

Tobio notò che shoyo si copriva sempre di più, aveva una faccia che sembrava spaventata

"Ei, hai paura del buio?"
Disse il moro facendo sollevare lo sguardo a hinata verso di sè. Fece cenno di sì con la testa.

"Dai vieni qua"
Tobio prese il più basso per i fianchi facendolo avvicinare a sé. Hinata mise la testa sul suo petto e ricambiò l'abbraccio, tenendolo stretto. Tobio poggiava il suo mento sulla chioma folta color arancione.

Lui forse era quello più rosso in volto.
Piano piano stringeva sempre di più la presa intorno ai fianchi del più basso.

Ad un certo punto, credendo che shoyo stesse dormendo, gli lasciò un bacio sulla testa, strofinandogli poi i capelli.

Al che hinata si strinse ancora di più al moro
"Buonanotte tobio"
"Buonanotte shoyo"

Così si addormentarono l'uno abbracciati all'altro

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