2. do i really like him?

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Appena hinata entrò in casa andò di corsa in camera sua chiudendosi la porta e buttandosi sul letto. Era veramente stanco.

"Kageyama... perché avrebbe dovuto fare una cosa del genere?" si coricò su un fianco, ripensando a quello che era successo, arrossendo leggermente.

"Però, dopotutto, devo ammettere che kageyama è carino. Prima, quando ho sentito il suo profumo e il suo calore..." fece una piccola pausa.

"No ma che vado a pensare?! Io e kageyama ci siamo sempre odiati. So da anni ormai di essere gay, ma non potrebbe mai piacermi uno come lui! E anche se mi piacesse sicuramente mi rifiuterebbe, perché lui non è gay sicuramente e mi odia pure"

Kageyama era sdraiato sul letto a fissare il muro mentre anche lui cominciò a pensare a ciò che era successo prima.

"Che mi è preso, perché mi sono offerto di dargli una mano? E oltretutto poi gli ho pure detto di aggrapparsi a me"

Iniziò anche lui ad arrossire un po'.

"Non era così male però dopotutto... il suo tocco delicato" si rannicchiò.

"Aspetta ma che vado a pensare? Non può mica piacermi hinata, io non sono neanche gay"

La mattina dopo hinata si diresse come al solito a scuola in bici. Lungo il tragitto incontrò kageyama. Appena lo vide arrossì un po', però il corvino non lo degnò di uno sguardo.

Appena arrivati a scuola ognuno andò nella propria aula per le solite lezioni.

"Che bello, fra poco vedrò kageyama" si ritrovò a pensare hinata durante la lezione di storia.

Verso le 14:30 si diresse verso la palestra per iniziare gli allenamenti.

Di man in mano arrivarono tutti i componenti del club che si presentarono a hinata e kageyama, però non erano gli unici del primo anno.

C'erano altri due ragazzi, tsukishima kei e yamaguchi tadashi, erano molto amici. A kageyama, però, non andava per nulla a genio quel tsukishima.

Quando mancava circa un'ora alla fine degli allenamenti, tutti i membri del club decisero di fare una partita per mostrare meglio a quelli del primo anno come si giocava, nonostante lo sapessero già ovviamente.

Hinata si andò a sedere contro il muro portando le gambe contro il suo petto. Gli si affiancò kageyama, la partita iniziò.

Ad un certo punto il mandarino decise di rompere quel silenzio che si era creato tra i due.

"Senti kageyama, grazie per ieri. Se non ci fossi stato tu probabilmente sarei arrivato a casa molto tardi"

"Di nulla" rispose tranquillamente il corvino, senza levare gli occhi dal campo di gioco dentro al quale stavano i suoi compagni.

"E comunque... non sembri poi così antipatico" disse hinata ritornando poi a guardare la partita.

Doveva pur fare amicizia con kageyama, soprattutto ora che era consapevole che, molto probabilmente, si stesse innamorando di lui.

"Pure tu" sussurrò il corvino per non farsi sentire da hinata, il quale, però, udì quello che aveva detto, arrossendo.

"E perché ora arrossisci?"

"No nulla. Ho... solo pensato a una persona" beh più o meno era la verità.

"Oh ok" rispose kageyama.

"Perché ti interessa?"

"Ero solo curioso, non andare a farti strane idee"

Dopo essersi detti quelle parole entrambi rivolsero di nuovo il loro sguardo sulla partita.

Hinata ad un certo punto si addormentò, facendo scivolare la sua testa sulla spalla di kageyama. Quando quest'ultimo lo notò cercò di svegliarlo.

"Ma che fai, dormi? Svegliati!" continuava a dargli qualche piccola pacca sulla spalla e a scuoterlo, ma non funzionava nulla. Il mandarino era stato sveglio gran parte della notte, così si addormentò per sbaglio.

Kageyama rinunciò nell'intento di svegliarlo, appoggiando la sua testa su quella di hinata. Piano piano si addormentò anche lui.

Quando hinata si svegliò, più di mezz'ora dopo, guardo sopra di sè e notò kageyama, sorridendo. Dopo un po' si svegliò pure il corvino.

Insieme andarono a cercare gli altri ma di loro nessuna traccia, evidentemente erano già andati a casa. 

"È colpa tua che ti sei addormentato!" disse il corvino.

"Sì ma ti ricordo che poi ti sei addormentato pure tu!" rispose di rimando il più piccolo.

Improvvisamente scattò la luce, divenne tutto buio.

Hinata aveva una paura assurda del buio, quindi gli venne spontaneo lanciare un urlo dalla paura.
"NON URLARE!" esclamò kageyama.

Hinata si stava agitando più del dovuto, senza quasi accorgersene andò a scontrarsi contro il più alto, cadendo sopra di lui. 

Il rosso stava per urlare ancora, quando il corvino gli tappò la bocca.

"Stai zitto idiota, sono io"

Levò la sua mano dalla bocca di hinata, il quale abbracciò d'istinto kageyama, che rimase molto sorpreso dal suo gesto. 

"Non lasciarmi qua da solo, ho paura del buio" mormorò shoyo, stringendosi ancora di più a tobio. 

"No, sta tranquillo" kageyama stava arrosendo, più del dovuto, fortunatamente hinata non poté vederlo a causa delle luci spente.

Ricambiò l'abbraccio di shoyo, appoggiando il mento su quella soffice chioma arancione.

Stettero così per qualche minuto, fin quando non tornò la luce, perché kageyama sapeva che sarebbe bastato per tranquillizzare shoyo.

Quest'ultimo si alzò poi lentamente, ritrovandosi ad un certo punto, con il viso a pochi centimetri di distanza da quello del più alto. Si guardarono per qualche secondo negli occhi, per poi alzarsi.

Tornarono ancora a casa insieme, non spiaccicarono parola per tutto il tragitto fin quando kageyama non dovette svoltare un angolo.

"Ci vediamo domani" salutò e se ne andò, senza lasciare il tempo ad hinata di ricambiare il saluto.

"Cazzo, prima i nostri volti erano vicinissimi... se solo fossimo stati amici da più tempo l'avrei baciato. Perché non aveva senso baciarlo, ci siamo sempre odiati, sarebbe stata una cosa stupida. E poi magari lui neanche li ricambia i miei sentimenti..." quando pensò a quest'ultima frase, l'espressione sul suo volto si fece più cupa.

"Ora non è il momento di pensarci. Prima di tutto devo diventare suo amico e comportarmi meglio con lui, poi vedrò che fare"

Pensando a questo entrò in casa, andandosi a sdraiare sul letto mentre usava il telefono.

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