1 - Riattaccare i Pezzi

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Il cellulare di Jungkook trillò per l'ennesima volta in quella giornata, facendo vibrare il comodino su cui era poggiato.

In quel momento il moro era piuttosto lontano da esso, siccome era seduto sulla poltrona di camera sua, di fronte alla finestra che mostrava il paesaggio notturno. Le sue mani tremavano, di cui una reggeva tra due dita una sigaretta quasi terminata, mentre l'altra stringeva forte una bustina ormai vuota di Ketamina.

A quella notifica i suoi occhi spalancati si puntarono di scatto sul cellulare, e dopo essersi immerso completamente nel silenzio cupo della camera buia, di scatto si alzò dalla poltrona. Con la mano andò a tentoni per afferrare il telefono anche se lo aveva proprio davanti a lui, e con difficoltà premette il tasto di riproduzione al messaggio in segreteria.

Come praticamente ha fatto tutto il giorno, lasciò il telefono sul comodino, per poi risedersi nuovamente, ed infine fece un tiro di sigaretta.

«Ciao Jungkook... Volevo sapere perché non mi hai più richiamato stamattina. Tutto bene? Spero di riuscire a rintracciarti al più presto...»

Spense la sigaretta nel posacenere, e mentre il telefono riproduceva il resto dei messaggi, si sedette a terra vicino al letto per ascoltarlo meglio, portandosi le gambe al petto.

«Ehi Jungkook, ti chiedo scusa per l'orario, e anche per i troppi messaggi che ti sto mandando. Non riesco a tranquillizzarmi se continui a non rispondere alle mie chiamate... Mi basterebbe un semplice sto bene. Per favore Jungkook, s—se vuoi smetterò anche di ricercati, ma almeno dimmi che stai bene. Ho bisogno di parlarti.»

Il dito di Jungkook si posò immediatamente sul tasto stop, calando nuovamente nel silenzio più profondo. Ma era come se non se ne stesse accorgendo, dato che davanti a lui, si era appena accovacciata una figura, che dolcemente gli sorrideva.

«Non serve che gli rispondi, hai già me.» Disse quella figura indicandosi, tenendo il suo solito sorriso quadrato.

«Non ascoltarlo Jungkook, quella è la tua paura a parlare. Rispondi a Taehyung.» Intervenne Taemin poggiato di spalle alla finestra a braccia conserte. Attirò l'attenzione del moro, che lo guardava con occhio impaurito e confuso, mentre davanti a lui l'altra ombra continuava a fissarlo.

«Jungkook, ti sta cercando disperatamente... Ti ha sempre cercato, non dovresti voltargli di nuovo le spalle come hai fatto con me.» Continuò il biondo raggiungendolo a passo lento, inginocchiandosi davanti a lui.

«N—non ti ho voltato le spalle...» Bisbigliò Jungkook tentennando nel tenere lo sguardo dritto su di lui.

«Si... Si lo hai fatto»

«Eri morto...» Disse Jungkook con gli occhi lucidi.

«Smettila di fare il codardo e ascolta invece il tuo coraggio. Basta scappare Jungkook.» Rispose Taemin avvicinando il proprio volto verso di lui, sovrastando quindi l'ombra oscura che lo vegliava.

E dopo che Taemin si avvicinò abbastanza, schiuse le proprie labbra e raggiunse il suo orecchio, lasciandolo in silenzio e immobile.

«Per favore Jungkook, s—se vuoi smetterò anche di ricercati, ma almeno dimmi che stai bene. Ho bisogno di parlarti.»

Dì scatto Jungkook si diede una botta all'orecchio, per l'improvvisa voce di Taehyung, cercando con difficoltà di alzarsi. Quando lo fece guardò a terra dove era seduto prima, vedendo che quelle due figure erano scomparse.

Voleva tanto controllare il suo respiro, ma non poteva farlo se continuava a camminare spedito per la stanza, passandosi maniacalmente le mani sul collo, non riuscendo nemmeno a captarne la sensazione.

Steinmetz Pink -idyll- || Taekook & YoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora