Avvertimento: attacco di panico
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«Jungkook mi aiuti a sistemare la camicia?» Chiese ad un volume alto raggiungendo il salotto, che era sistemato alla perfezione per la festa.
La luce del sole illuminava la casa pulita minuziosamente ed oltre ad essa, anche il corpo di Jungkook, che a piedi nudi era in cima ad una sedia era intento a sistemare l'ultima fila di decorazioni. Quest'ultimo dopo aver fatto un respiro profondo scese dalla sedia fronteggiando Taehyung, che con occhi amorevoli lo guardava.
E proprio per questo il corvino aveva capito fin troppo bene che non gli servisse aiuto per sistemarsi, ma voleva soltanto sentire le sue mani accarezzargli il corpo.
Jungkook allora fece un sorriso sghembo, allungando le mani sul suo colletto per lisciarlo. Punzecchiò giusto qualche punto per fare qualcosa di sensato su quella camicia perfettamente stirata, e infine rimase a guardarlo.
«Stai bene.» Rispose tirando un sorriso, per poi allungare la mano verso il suo pacchetto di sigarette. Sotto lo sguardo timido del festeggiato illuminò il suo viso con l'accendino, il quale non trasmetteva particolari emozioni.
Jungkook era serio, a tratti sorridente, e respirava profondamente molteplici volte. Taehyung per questo non si era posto domande, probabilmente il ragazzo era un tantino agitato nel dover incontrare i suoi amici.
Tra cui anche Jimin, e il castano sapeva quanto rese triste Jungkook il loro ultimo incontro. Chissà cosa sarebbe accaduto quando i due si sarebbero visti dopo tanto tempo, se per caso i loro sentimenti ormai impolverati riprendessero vita.
A quei pensieri storse il naso facendo un pesante sbuffo, decidendosi di sedersi un secondo.
«Agitato per questa sera?» Chiese poi a Jungkook, che nel frattempo era rimasto a guardarlo con espressione tormentata. A quella domanda abbassò lo sguardo sulle sue mani, quasi in difficoltà nel rispondere.
«Certo, sono molto agitato.» Rispose con tono ovvio alzando lievemente le sopracciglia, e Taehyung non disse nulla, poggiando solamente la mano alla tempia.
«Vedrai che andrà tutto bene... Io sarò al tuo fianco qualunque cosa accada.»
A ciò Jungkook alzò nuovamente lo sguardo lievemente sorpreso, ma di nuovo, non disse nulla immediatamente. Restò infatti qualche secondo in silenzio, per poi schiudere le labbra.
«Questo mi rende agitato ancora di più sai?» Disse quasi sussurrando osservando con occhi stanchi la figura di Taehyung, che non si mosse dalla sedia. Lo aveva come al solito spinto contro un muro, da cui non sapeva come liberarsi.
Che razza di risposte erano quelle? E cosa potevano scaturirgli? Perché Jungkook si ostinava a lasciargli quegli sprazzi di ansie e preoccupazioni ogni singola volta che parlava?
«Smettila di esserlo allora, perché non ne capisco davvero il senso.» Rispose allora leggermente adirato abbassando lo sguardo e il moro si mosse sul posto.
«Dovresti, perché mi conosci molto bene.» Disse con un filo di voce Jungkook alzando le spalle, vedendo come lasciò Taehyung, ovvero in un totale caos in testa, tanto da fargli storcere la sua espressione in una confusa.
Ma poi parlò, «Oggi è il mio compleanno... Cerchiamo di accantonare questi discorsi più avanti okay? Te lo chiedo per favore.» Borbottò supplichevole abbastanza da zittire quella vocina insistente che continuava ad inculcargli cose, che a suo dispiacere prendeva nome di Jungkook.
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Steinmetz Pink -idyll- || Taekook & Yoonmin
FanfictionVolume 3 Le bugie a volte possono prevalere più di quanto si possa immaginare, e spesso e volentieri rivelare la verità può raggiustare ciò che è rotto. Dalla partenza di Namjoon per Tokyo, sembra un nuovo inizio, girato attorno alla normalità e la...