11 - Vittime e Carnefici

60 5 2
                                    

Avvertenze: violenza, sangue

•••

Dopo averlo fatto sui mobili della cucina, Jungkook e Taehyung si spostarono in camera per poter finalmente dormire. E come parecchie volte in quel periodo, il primo era riuscito a chiudere gli occhi cadendo in un sonno profondo; era completamente nudo e le lenzuola bluastre gli accarezzavano i fianchi e i glutei ben esposti, mentre al suo fianco, Taehyung indossava ancora la sua felpa e la tuta.

Quest'ultimo fissava fuori la finestra poggiato allo schienale del letto, con un ingestibile e immenso malessere che gli premeva al petto. Non seppe il motivo, ma qualcosa quella sera gli scatenò quell'orribile sensazione che non gli dava la possibilità di respirare, tant'è che dovette alzarsi.

Fece diversi respiri profondi per poi aprire la finestra, venendo accarezzato dalla leggera brezza della notte. Di istinto prese il suo telefono facendo uno sbuffo, accorgendosi che i messaggi stavano esplodendo per le numerose notifiche.

Improvvisamente sembrò di essersi risvegliato da un sonno profondo, accorgendosi che lui stava ancora vivendo sul mondo reale, e che appunto questo mondo non aveva smesso di muoversi anche in sua assenza.

Lui era rimasto bloccato, e proprio in quell'instante cominciò a muoversi insieme ad esso, e non sapeva se era una bella sensazione o no. Ma appena aprì i messaggi si rese conto che no, non era una bella sensazione dati i numerosi messaggi da parte di Hoseok.

Cazzo, Hoseok.

Corrugando la fronte illuminata dallo schermo del cellulare, andò ad aprire la chat con lui, accorgendosi che aveva lasciato anche dei messaggi in segreteria.

E con il cuore divenuto pesante, le sentì tutti, dal primo all'ultimo.

Nonostante avesse portato il telefono all'orecchio, la voce roca e piangente che pregava Taehyung di richiamarlo echeggiò in tutta la camera da letto. I suoi occhi si riempirono di lacrime, ma il suo volto non mostrò alcuna emozione, era tutto così assurdo che non sapeva cosa fare.

Dove era finito tutto questo tempo? Davvero si era dimenticato del suo migliore amico?

Non si accorse nemmeno di star piangendo, se ne accorse soltanto quando delle mani si posarono dietro la sua schiena. Le lacrime uscivano copiose ed esausto poggiò la fronte contro il vetro della finestra.

Jungkook era confuso e anche assonnato, ma nonostante ciò si era coperto il corpo con la prima maglia che trovò, giusto per raggiungere Taehyung, che improvvisamente venne preso da quel pianto disperato.

«Tae?» Sussurrò il moro poggiando il mento sulla sua spalla, ma il castano non rispose. Jungkook chiuse gli occhi venendo smosso dai continui spasmi, quando ad un certo punto la mano di Taehyung si intrecciò con la sua.

«Sono stato così intrappolato dentro di te... C—che ho smesso di vivere Jungkook.» Sussurrò Taehyung voltandosi verso di lui con espressione distrutta, e il moro non seppe cosa dire, rimanendo a saettare lo sguardo sulle sue labbra e gli occhi.

Taehyung poi si voltò del tutto verso di lui, ma la sua espressione non racchiudeva un possibile risentimento, bensì ammirazione e dolcezza, con giusto qualche lacrima intrappolata nei suoi occhi.

«Non credo mi sia rimasto molto... Ho perso il mio lavoro, il mio migliore amico... E tutte le possibilità di riaverlo indietro.» Disse poi guardandolo negli occhi, e Jungkook continuava a non dire nulla, mentre cambiava il peso su un piede abbastanza teso.

«Non te ne sto facendo una colpa—tutto questo l'ho scelto io... Non ho preveduto tutto questo ma... Una buona parte di me sapeva fin dall'inizio che sarebbe finita così.» Proseguì passandosi una mano sul volto stanco, e restò a guardarlo quasi come se fosse un capolavoro scolpito da lui stesso.

Steinmetz Pink -idyll- || Taekook & YoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora