Capitolo 1

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"Kate sara così felice di vederti Abby." esclamò Eleanor posandomi davanti un bicchiere d'acqua. "Era disperata quando ha saputo che avresti lasciato il campus due settimane prima delle vacanze per tornare a casa."
"Oh mi creda, non si è affatto sforzata di nascondere il suo dispiacere." sorrisi ricordando la teatralità con cui mi aveva pregato di non abbandonarla.
"Ormai dovrebbe essere qui a minuti." osservò lei guardando l'orologio.
In quell'istante sentimmo le porte dell'ascensore aprirsi e poi la voce di Kate dal salotto.
"Mamma, sono a casa!"
Eleanor si girò verso di me. "Resta qui, voglio che sia una sorpresa."
Annuii e attesi.
"Tesoro, finalmente!" esclamò. "Sei in ritardo."
"Lo so, mi dispiace."
Ci fu un attimo di silenzio durante il quale immaginai che madre e figlia si stessero abbracciando.
"È bello averti a casa."
Sentii il cuore accelerare i battiti. I passi di Eleanor si avvicinarono alla cucina, dove mi trovavo.
"Vieni, ho una sorpresa per te."
"Se si tratta di un tour nella stanza delle torture di Jack passo, grazie."
"Sempre di ottimo umore Bishop." dissi alzandomi proprio mentre lei entrava.
Si bloccò al suono della mia voce e rimase in trance per alcuni secondi senza togliermi gli occhi di dosso, quasi stesse cercando di capire se fossi un brutto scherzo della sua fantasia.
"Oh mio dio Abby!" urlò tornando in sé.
Allargai le braccia e lei ci si buttò dentro facendomi quasi perdere l'equilibrio.
La strinsi forte inspirando il suo profumo. Mi era mancata così tanto.
"Non dovevi essere a Boston?"
"Dovevo, finché non sono venuta a sapere del tuo nuovo hobby."
"Se avessi saputo che distruggere un campanile storico sarebbe bastato a farti tornare lo avrei fatto molto prima."
"Kate!" la rimproverò Eleanor.
Entrambe scoppiammo a ridere.
Kate si allontanò leggermente per potermi guardare meglio, tenendo sempre le mie mani strette tra le sue.
"Quanto resterai?" domandò fiduciosa.
Scrollai le spalle. "Il tempo necessario per rimetterti in riga. Alla mia famiglia basta avermi a casa per Natale."
Il viso di Kate si illuminò. "Abbiamo cinque giorni tutti per noi."
"A partire da domani." precisò una voce maschile.
"Jack." Kate salutò il compagno di sua madre con una smorfia.
Jack Duquesne indossava uno smocking dall'aria costosissima, i baffi sottili erano pettinati meticolosamente e teneva una rosa stretta tra i denti.
"Buonasera." mi accodai sorridendo.
"Katie, Abby, è un piacere avervi qui."
Porse la rosa a Kate. Lei lo guardò con disgusto incrociando le braccia.
"È stata nella tua bocca."
Jack ritrasse la mano incassando il colpo senza fare una piega.
"Come sto?" disse rivolgendosi a Eleanor.
"Sei fantastico, semplicemente fantastico."
"Dove dovete andare?" chiese Kate come se avesse notato solo in quel momento il vestito rosso e appariscente della madre.
"Stasera c'è un evento di beneficienza importantissimo al quale vorrei partecipaste entrambe." spiegò Eleanor avvicinandosi a noi.
"Non se ne parla."
"Kate per favore, fallo per me, indossa il vestito rosso che ti ho lasciato sul letto e vieni alla festa."
Lei alzò gli occhi al cielo e sbuffò. Strinsi leggermente la presa attorno alla sua mano che nel frattempo non aveva mai lasciato la mia.
"Magari non sarà poi tanto male." bisbigliai, anche se poco convinta.
Eleanor mi sentì e strizzò l'occhio. "C'è un vestito anche per te cara."

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Armeggiai con gli orecchini davanti allo specchio, osservando la mia immagine riflessa.
Il vestito rosso di Eleanor risaltava sulla mia pelle chiara, lasciandomi completamente scoperti la spalla e il braccio destro. Sullo stesso lato, uno spacco elegante si apriva poco sopra il ginocchio.
Era stupendo e mi fasciava alla perfezione, esaltando le curve nei punti giusti senza essere volgare, eppure non potei fare a meno di pensare fosse decisamente troppo per me.
Lisciai il tessuto con le mani.
"Wow." una voce fece capolino alle mie spalle.
Mi voltai, del tutto impreparata a ciò che mi aspettava.
Appoggiata allo stipite della porta, Kate sfoggiava uno smoking completamente nero, cravatta inclusa. I capelli elegantemente acconciati, alcune ciocche erano fissate sulla nuca mentre altre ricadevano in avanti incorniciandole il viso, teneva le mani in tasca e le sue guance erano tinte di una sfumatura rosea mentre mi guardava sbigottita.
"Solitamente non approvo le scelte di mia madre in fatto di guardaroba, ma con questo vestito sei un incanto." disse dolcemente.
"Anche la tua divisa da cameriera non è male." scherzai cercando di smettere di fissarla.
"Molto divertente."
"E il vestito che ti ha chiesto di indossare tua madre?"
Lei si strinse nelle spalle. "Non sono mai stata una fan degli abiti da sera."
"Hai trovato una valida alternativa." dissi avvicinandomi per stringere il nodo della sua cravatta. "Sei fantastica."
I nostri sguardi si incrociarono e un silenzio carico di tensione scese tra noi. Mi persi nei profondi occhi azzurri di Kate notando come faticasse a trattenersi dal guardarmi le labbra.
Il pensiero fugace di come sarebbe stato baciarla in quell'istante mi attraversò la mente facendomi rabbrividire e qualcosa mi fece credere che lei stesse pensando lo stesso.
Mi schiarii la gola e indietreggiai.
"Dovremmo andare. L'auto ci aspetta di sotto."
Kate annuì porgendomi il braccio. "Andiamo principessa."

Un eroe sotto l'albero Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora