sul filo del rasoio

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Dopo quella sera non potevo stare peggio.

Ho pianto così tanto che finito le lacrime. Se la lontananza da Lyon mi aveva resa più pallida, la conoscenza della morte di mio padre mi ha resa una morta vivente. Se l'immagine di lui che baciava quella ragazza mi continuava a frullare per la testa, l'idea di non poter riabbracciare più mio padre mi tortura.

Ho perso tutto. Ho perso il mio migliore amico, nonchè la persona che amo. Ho perso mio padre l'uomo più importante della mia vita. Ed infine, ho perso il mio natale perfetto.

E' la vigilia di natale ma l'unica cosa che voglio fare è raggiungere mio padre. 

Non ce la posso fare, mia mamma sta troppo male. Non voglio rovinare nulla a nessuno quindi non racconterò nulla ai miei amici. L'ultimo che lo deve sapere è Lyon! Soffrirebbe troppo.

Provo sfogandomi guardando un film natalizio su netflix con il solo peggioramento del mio umore. Il telefono brulica di chiamate e chat da tutti i parenti che vogliono fare gli interessati, ma io mi rifiuto di rispondere.

Passo la giornata con gli occhi iniettati di sangue. Come se non bastasse così a caso, per umor della sorte, è venuta una tempesta di neve nella nostra sperduta città. Sinceramente ho molto apprezzato perchè ha fatto in modo che tutti fossero impossibilitati a muoversi da casa. Quindi bene per me!

Per sbaglio sentì una chiamata tra mia madre e la madre di Lyon, la quale da quanto ho capito ha riferito tutto a Lyon. Insomma quanto è pettegola quella donna!

In ogni caso sbrocco con mia mamma. 

Perchè deve raccontare i nostri affari proprio alla madre di Ettore?!

Lei sembra scioccata quando le riferisco che non volevo che Lyon non sapesse nulla, e che quindi lui non sapeva niente di niente.

Mi osserva come se fossi un'aliena, mi pare d'esser io la scema qui. ma io volevo solo proteggerlo dal ricordo del padre deceduto! Ma neppure questo sono riuscita a fare.

Sono pessima.

Sono stanca ultimamente non ne faccio una di giusta. Ferisco solo le persone. Forse è ora di tagliare la corda.

Apro la finestra e mi metto a guardare verso il basso, verso il giardino.

Quanti ricordi mi sorgono in mente, ma ormai il passato è passato, non si può tornare in dietro.

Mi metto in piedi sul bordo della finestra di camera mia con la porta chiusa.

"Papà... Non posso tornare indietro per impedirti di partire per quella missione..." Il mio sguardo ormai è perso nel vuoto "ma posso sempre raggiungerti, per andare avanti" Ammico un sorriso spensierato prima di lanciarmi giù dal 3° piano.

"Addio madre, sei la donna più forte che io conosca... Addio amici, grazie per essermi stati sempre così vicini... Addio Lyon, avrei voluto passare più tempo ed esperienze con te... ti amo" E mentre recitavo il mio addio mi preparavo alla mia morte.

15 giorni a nataleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora