come stai?

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~Mandy~

Siamo arrivati sotto al grande palazzo dell'edificio del signor Giosè. Entriamo e all'entrata una donna bionda dagli occhi azzurri mi accoglie.
"Buongiorno signorina ,lei deve essere Mandy Anderson" dice con voce calma e professionale
"Si sono io"
"Bene mi segua ,andremo nel suo ufficio"
"Ufficio?"
"Si signorina" e la donna dai capelli biondi che sono raccolti in uno chignon ordinato ,mi fa cenno di seguirla. Attraversiamo un lungo corridoio dove a destra e a sinistra ci sono tanti uffici diversi, sono incantata di quanto sia organizzato questo posto.
Entriamo in un ascensore che ci porta al quarto piano. Usciamo da quella meraviglia ed attraversiamo un lungo corridoio dove si trovano altri uffici,però sono molto più grandi e spaziosi . In alcuni ci sono persone che lavorano con la ceramica, in altri persone che lavorano con le sculture ed altri ancora fanno dipinti o disegni dal vero. Guardando questa meravigliosa non mi sono resa conto che la donna mi ha portata d'avanti a una porta . Presumo sia il mio ufficio. Mi fa cenno di entrare, apro la porta in legno che adesso noto che è diversa dalle altre che sono trasparenti. L'intero è molto grande, sembra di stare nel mio salotto. Infondo c'è una grande finestra che porta ad un balcone, ma poco prima si trova una scrivania in legno scuro e al retro una sedia dall'aria molto comoda. Sono appesi quadri di ogni genere , alla mia sinistra vicino alla porta si trova un divanetto in pelle nera e al lato destro c'è un cavalletto in legno pregiato e tanti colori ben ordinati su dei scaffali in legno del medesimo materiale della scrivania.
"Questo è il mio ufficio?" dico a bocca aperta alla donna che si trova alla mia destra.
"Si signorina, il signor Pattinson ha voluto per lei uno dei migliori uffici"
"E come mai?" la guardo
"Sognorina lei è davvero una grande pittrice ,ho visto il suo lavoro e sono rimasta colpita dalla bellezza, si merita questo posto"
"Ci saranno altri ragazzi o ragazze che sono migliori di me qui dentro, non mi piace essere trattata diversamente"
"No signorina lei non è trattata diversamente, avrà solo un ruolo in più . Qui i lavoratori sono trattati alla stessa maniera , il signor Pattinson piace coccolare i propri lavoratori allo stesso modo e omagiandoli in base alle loro capacità" mi sorride ed annuisco "se non le dispiace il lavoro mi chiama, le lascio lo spazio per ambientarsi nel suo nuovo ufficio"
"Arrivederci" le sorrido e la donna mi fa un cenno con la testa. Chiudo la porta del mio ufficio....è un sogno per me. Vado immediatamente verso la scrivania e mi sedio sulla sedia ed è estremamente comoda. Non vedo l'ora di fare grandi lavori qui dentro.
"Allora questo è il tuo nuovo ufficio signorina Anderson" sbuca improvvisamente dalla porta Braian.
"Sei di buon umore adesso Braian? accomodati pure" chiude la porta "e puoi chiamarmi Mandy" si siede sulla sedia difronte a me.
"Per ordine del signor Pattinson devo chiamarti con il cognome"
"Ed io voglio che mi chiami per nome" lo guardo dritta negli occhi
"Se posso permettermi" annuisco "ha uno sguardo davvero seducente" arrossisco
"Oh..bhe..grazie..?" improvvisamente le mie mani si fanno interessanti. Sento due dita sotto il mento sollevandomi il volto ,ci stiamo fissando. Ho il respiro pensante ,ho voglia di dimenticare lui e tutto ciò che mi ha fatto. Vedo Braian avvicinarsi lentamente alle mie labbra ma prima che possa appoggiarle del tutto sentiamo la maniglia muoversi e si stacca subito.
"Signor Giosè" mi alzo dalla sedia mettendomi composta.
"Mandy, le piace il suo nuovo ufficio?" sorride
"Assolutamente si"
"Braian cosa ci fai qui!"
"Non si preoccupi signor Giosè, era venuto per scusarsi"
"Scusarsi per..?"
"Per aver fatto tardi stamattina" dice il ragazzo alla mia destra , annuisco.
"Oh, che gentiluomo"
"Cosa lo porta qui" sorrido all'uomo difronte a me
"Mandy volevo dirti che oggi avrai giornata libera, prenditi tutto il tempo, volevo solo mostrarti il tuo nuovo ufficio"
"La ringrazio"
"Di nulla , Braian accompagna la signorina a casa"
"Con piacere" e il signor Giosè esce dal mio ufficio chiudendo la porta.
"Per un pelo" dico
"Già" si riavvicina, ma io mi allontano
"Braian"
"Scusa non volevo"
"Non è colpa tua è mia"
"Non dire così, sono io che sono andato troppo in fretta" tossisce "bene ti accompagno a casa Mandy ,dopo di te" prendo il cappotto e me lo infilo ed esco dalla porta del mio ufficio seguita subito dopo da Braian.
Durante il tragitto restiamo in silenzio.
Arrivata sotto al grande palazzo, si ferma. Stavo per scendere
"Accetteresti una cena?" dice
"Si,una cena si" sorrido sapendo che può vedermi dallo specchietto.
"Buona giornata Mandy"
"Buona giornata Braiana" scendo dall'auto e vedo la macchina andare via. Vado verso la caffetteria di stamattina per incontrare Matilda ed andare al mercato, mi serve qualcosa da mangiare.
"Ciao Matilda " dico entrando nella caffetteria
"Ciao tesoro,non dovresti inseguire il tuo sogno?"
"Il mio capo mi ha dato questa giornata libera ,sono andata soltanto a vedere il mio ufficio" mi siedo sullo sgabello
"Sei venuta qui per venire con me al mercato?"
"Esattamente" sorrido
"Samanthaa" sbuca una ragazzina sui sedici anni ,da dietro una porta. È particolare ma ha il suo fascino, veste molto largo ed ha delle mesch colorate di viola che si intonano al suo colore nero dei capelli.
"Che c'è nonna" le dice guardando il telefonino.
"Lei è" Matilda mi guarda
"Mandy piacere" la ragazzina mi guarda e fa un cenno con la testa
"Io e Mandy andremo al mercato"
"E allora" fa spallucce
"Bhe tesoro mi devi sostituire"
"Che ci guadagno in cambio?" la ragazzina mette le braccia conserte
"Una partita a carte con me e il nonno signorina"
"Affare fatto" mi esce un gran sorriso, mi si scalda il cuore.
"Bene Mandy andiamo" la donna esce da dietro al bancone andando verso l'attacca panni dove si trova un cappotto color caramello, lo indossa insieme ad una sciarpa di lana come il cappellino.
Camminiamo per le strade di Seattle e intorno ci sono tante bancarelle ,ho gia preso qualche addobbo natalizio e qualcosa da mangiare...beh forse ho esagerato sul mangiare.
"Cosa fai a natale tesoro?"
"Andrò dai miei genitori"
"Perché non li fai venire qui a Seattle, staremo solo io ,mio marito e Samantha, potreste unirvi"
"Se non è un disturbo"
"Non è affatto un disturbo" mi sorride la dolce Matilda
"Domanderó mi farebbe molto piacere" e continuiamo il nostro cammino.

~Carl~

Ci rinuncio!
Ormai è sera non mi richiamerà mai.
È da tutta la mattina che spero che mi richiami, ma quel maledetto telefono squillava soltando per cose inutili.
Sono steso sul letto della stanza della confraternita. È più di una settimana ormai che non dormo a casa mia. Con Ian ho risolto fortunatamente, sto cercando di bere molto meno ma non riesco , l odore di alcool mi tenta più che mai. L'erba, droga ,fumo ,sto cercando di spazzarli completamente via , ma vivendo qui è difficile più che mai. Sto cercando di mangiare di più, ma tutto ciò che riesco ad ottenere ed essere molto più magro di prima. Mi sento debole e senza forze.
"Avanti" sento la porta bussare e l'immagine che mi trovo d'avanti è Ian con un cartone di pizza in mano.
"Ti faccio compagnia per mangiare" appoggia il cartone della pizza sul letto e si siede anche lui. Mi metto a gambe incrociate.
"Non ho molta fame"
"L'hai ripetuto anche a pranzo la stessa cosa ,e questa storia va avanti da quando ti sei lasciato. Cazzo Carl ormai non ti riconosco quasi più"
"Non mi ha più chiamato"
"Sta cercando di andare avanti, dovrai fare lo stesso anche tu" prende una fetta di pizza col salame e me la porge, non voglio contraddirlo e la prendo cercando di mangiare.
Sono finalmente riuscito a mangiare tre fette di pizza e mi sento meglio.
Sento il telefono squillare da sopra la scrivania.
"Non vai a vedere?" mi domanda il moro
"Sarà Ruby" dico sbuffando
"No in realtà è Mandy" si era alzato per controllare
"Non dire cazzate"
"Non sto dicendo una cazzata, è veramente lei" mi alzo immediatamente dal letto e gli strappo il telefono dalle mani.
"Sta calmo amico" ride
"Va fuori"
"A dopo, e non urlare troppo quando vi masturberete a vicenda" gli faccio il dito medio ed esce fuori dalla stanza.
<Mandy> rispondo sorpreso. Sono molto agitato.
<hey>
<come stai?> che stupido.

~Mandy~

Arrivata a casa, mi sono messa a posare la roba che ho comprato e poi ho ordinato una pizza. Mi tormenta la chiamata di Carl da tutta la mattinata.
Ma finalmente ho deciso di prendere coraggio e chiamarlo. Mi manca la sua voce...

<come stai?> mi domanda. Non so che dirgli. Come sto realmente? Non lo so nemmeno io. Sono confusa e arrabbiata ,vorrei solo una spiegazione .
<abbastanza bene, e tu?>
<adesso che risento la tua voce si>
<bene> non so che dire
<come ti trovi a Seattle?>
<alla grande,la città è meravigliosa e> mi blocco, perché mi sto entusiasmando molto.
<mi fa piacere> c'è un minuto di silenzio <mi dispiace> dice
<e per cosa? Per avermi illusa? Non è quello che desideravi fin dall'inizio?> sento già gli occhi lucidi
<lasciami spiegare>
<non c'è niente da spiegare Carl>
<ascoltami>
<va bene > c'è un qualcosa che mi porta a sentire la spiegazione.
<Mandy, io ti amo più che mai,non ti avrei mai lasciato mai e poi mai>
<ma l'hai fatto>
<sono stato obbligato>
<e fammi sentire ,da chi? L'uomo nero?> mi esce una risata sarcastica
<da Ruby>
<come?>
<si Mandy, Ruby mi ha obbligato a lasciarti>
<Carl per favore, non dire stronzate> non sono sicura di ciò che ho detto, stiamo parlando di Ruby e so di cosa sarebbe capace. Ma so anche com'è fatto Carl.
<quella sera al ballo mentre tu eri vicino al signor Giosè lei si avvicina e mi disse che se non ti lasciavo la tua carriera lavorativa sarebbe stata una tortura. Mandy non lo avrei mai permesso. Ho cercato di farle cambiare idea minacciandola ma non è servito> non mi meraviglio, ma una parte di me non lo crede.
<Carl sono molto stanca>
<promettimi che ci penserai>
<si, buonanotte>
<Buonanotte piccola> quel soprannome mi fa venire un vuoto al cuore. Attacco.
Vado in camera mia e mi spoglio mettendo il pigiama. Mi infilo sotto le coperte cercando di prendere sonno.
Non so che pensare , sono molto confusa.

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