Non sono come loro

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Non voglio crederci,se lo facessi tutte le mie parole sarebbero state inutili.
Fino a ieri gli urlavo contro per il suo lavoro di spaccio e rapine e oggi che vedo?
Lui sul palco che canta,non è possibile.
Provo a guardare meglio,ma tutto è sicuro quando sento la sua voce che inizia a cantare.
Per tutto il tempo sono rimasta ferma a guardarlo,le sue parole mi hanno fatto riflettere.Chi sono io per giudicare un ragazzo che ha avuto un passato difficile solo per guadagnarsi da vivere?Come mi sono permessa a giudicarlo solo da ciò che si diceva in quartiere?
Mi sto sentendo una merda,magari lui prova a dimenticare il suo passato e io come la stronza che sono glielo butto in faccia.
Non riesco più a sentirlo,avviso Alice ed esco fuori.
<<Ali sto uscendo fuori,mi sento poco bene-No tranquilla sarà la tanta gente che sta,ora torno>>
Lei mi guarda di soppiatto,è concentrata a ballare
<<Va bene,chiamami se è qualcosa>>
Mi faccio spazio tra la folla,e i miei occhi incrociano i suoi.
Spingo più persone possibili per uscire fuori.Apro la porta.Ah,finalmente un po' d'aria.
Mi sento strana.Non pensavo fosse un ragazzo del genere.Non ha fatto niente di male,ha voluto solo vivere.Ha fatto ciò che doveva fare per vivere,non è certamente un lavoro onesto ma meglio che morire di fame è.
Apro la borsa,prendo il pacco di sigarette,ne esco una e la metto in bocca.Rovisto nella borsa per trovare l'accendino quando la sigaretta viene accesa all'improvviso.Giro la testa di scatto e lo vedo.
Mentre si sta accendendo,anche lui,una sigaretta prendo per prima la parola io.Ho bisogno di sapere,non lo so perchè ma ne ho bisogno.
<<È vero?>>
Lui accende la sigaretta e mi guarda,non prima di aver fatto un tiro
<<Cosa?Che ho rapinato questo locale e ora sono fuori tranquillo a fumarmi una sigaretta?Questa volta gli ho avvisati i miei,sai.Sono stato più responsabile>>
Lo dice con tono infastidito,lo capisco sta facendo il mio stesso gioco ma io non ho voglia di scherzare,dopo ciò che ho sentito non più.Per questo ignoro la sua frecciatina
<<Ciò che scrivi nei testi è vero?>>
Ora mi guarda serio
<<Come mai ora t'interessa la mia vita?Non hai più cose da darmi contro e vuoi trovarne altre?>>
Sbuffo,non lo capisco
<<Sono seria.Rapinavi e spacciavi per mantenere la tua famiglia?I tuoi fratellini che crescono in strada?>>
È ciò che mi è rimasto in mente della canzone.
Non ha mai smesso di guardarmi
<<Sai non tutti nascono con la possibilità di lavorare,c'è chi nasce in quartieri poveri,talmente poveri che l'unica opzione per continuare a vivere è quello che tu disprezzi così tanto>>
Bum,diretto.Mi sento ferita,non ho mai sopportato la gente che giudica,per molti anni io sono stata loro vittima.E ora che faccio?Giudico una persona per il suo stile di vita?
<<Sai,hai fatto la cosa giusta.Io non sono nessuno per giudicare,tantomeno per puntare il dito a persone che dalla vita hanno solo avuto questo.Mi dispiace per ciò che ti ho detto.O-ora devo andare.Ciao>>
Sento gli occhi riempirsi di lacrime.Dovrei sapere come si sente la gente che viene giudicata,no?Perchè sto facendo il loro stesso gioco?Io non sono così.
Prima di andare via però mi ferma.
<<Jessica,non farti troppi pensieri.Sono abituato a gente che critica da quando sono nato,non mi sono mai fatto problemi.Una critica in più una in meno,specialmente da persone che non sanno un cazzo di me non mi cambia la vita.Non farla cambiare nemmeno a te>>
Me ne vado,non lo riesco a sentire più.Adesso scoppio,se ci penso mi viene voglia di spaccare tutto e di piangere,piangere fino a che non ho consumato tutte le lacrime.
Raggiungo Alice che sta parlando con un ragazzo.Appena mi vede,lo lascia stare e mi raggiunge.
<<Amore,che hai?Sembri sconvolta>>
Cazzo,si vede così tanto?
<<No n-niente,io vado a casa.Tu rimani se vuoi,prendo il taxi tranquilla>>
<<Oh no,non ti farò tornare così a casa,a quest'ora poi.Vado via anche io>>
Sono felice,non so cosa avrei fatto se fossi tornata sola a casa.
Usciamo dal locale e incrocio Zaccaria,che mi saluta con un cenno di testa.Sorrido,forse troppo forzato visto che mi guarda con una faccia strana ma ora non m'interessa.Non m'interessa,voglio solo tornare a casa e bere,bere fino a che non ricordo nemmeno il mio nome.

Sono arrivata a casa,Alice è andata via domani ha il turno e già sono le due.Salgo le scale,entro a casa non prima di aver dato un'occhiata alla casa del mio vicino e mi ci chiudo.Chiusa la porta,cado per terra e inizio a piangere.
Non posso farcela,mi sento male,non posso diventare come loro,non sono un mostro.
Loro con le loro parole hanno ucciso mia sorella,l'unica mia ragione di vita.Mi giudicavano,giudicavano la mia vita,una mia scelta e lei ha pagato le conseguenze.Era semplicemente una bambina,una bellissima bambina.Aveva quattordici anni quando è morta.E io,io dov'ero?Ero a ubriacarmi e a drogarmi mentre non mi accorgevo che intorno a me la persona più importante crollava.Io,sorella maggiore,che avrei dovuto salvarla da tutto ciò sono stata la prima ad abbandonarla.Per cosa?Per dimenticare che le persone sono crudeli e questo l'ho capito troppo tardi.A pagare la loro crudeltà è stata Nicole.Una bimba innocente che è morta per proteggere me.
Aveva tutta la vita davanti,non doveva proteggermi.Tutt'ora mi arrabbio con i miei genitori,loro lo dovevano fare.E invece hanno creduto ad altri.Hanno creduto che la loro figlia si prostituisse,bevesse e si drogasse per avere soldi in più.L'unica che mi credeva era Nicole,lei mi è stata accanto quando i miei mi hanno definito "puttana",quando i miei parenti non riuscivano nemmeno a guardarmi in faccia.Tutto per colpa sua,Nathalia.Il suo ragazzo non la voleva più e appena scoprì che l'aveva lasciata per stare con me,che non lo conoscevo neanche ha iniziato a mettere brutte parole sul mio conto.Ha fatto circolare un video dove bevevo e mi facevo di MD,e ha messo in giro la voce che facessi la puttana.
I miei,hanno attribuito la morte di Nicole a me.E io lo so,lo so che è tutta colpa mia ma non so che fare.Non voglio uccidermi,lei mi diceva di inseguire i miei sogni e di non farmi mettere i piedi in testa da nessuno.Mi diceva sempre di lasciar perdere le parole delle altre persone,erano solo invidiose e io le dicevo che avrei raggiunto i miei obiettivi e lei sarebbe stata sempre affianco a me,invece non è andata così.
È stata messa in uno sgabuzzino per un giorno intero,nessuno si era preoccupato.I suoi assassini avevano mandato un messaggio ai miei dicendo che avrebbe dormito da un'amica e i miei ci hanno creduto.
L'ho trovata io,mi stavo andando a fare nello sgabuzzino della scuola.Loro,lo sapevano,sapevano che lei soffriva di asma e che senza il respiratore non avrebbe riuscito a respirare e sapevano anche che in quello stesso sgabuzzino mi andavo a fare io.
Era tutto organizzato e io ho trovato mia sorella senza respiro davanti a me.Non ho urlato,mi sono solo abbassata e l'ho abbracciata.Le ho chiesto scusa,le ho detto di essere una sorella di merda,le ho detto di aspettare l'ambulanza pur sapendo che il suo battito non c'era e ho giurato che avrei fatto tutto ciò che avrebbe voluto lei per farla stare felice.
Quando l'ambulanza era arrivata,me l'ha tolta dalle braccia e un'infermiera mi ha abbracciata vedendomi sconvolta.
Sapevano che io sapevo.
Era morta,già da quattro ore.
E io non ne sapevo niente,non mi sono interessata quando i miei hanno detto che era da un'amica.Io sapevo che lei non aveva amiche e ho fatto finta di niente.
Da lì ho visto la vita in un modo diverso,le persone sono crudeli.Lo saranno sempre.
È una ferita ancora aperta,è successo l'anno scorso.
I miei dicono di credere nei miei sogni,ma io so che lo dicono solo perchè me lo ripeteva sempre lei.Io so che loro mi odiano perchè mi reputano responsabile della sua morte.Che motivi avevo per farmi se avevo già tutto?Non lo so,non lo sapevo nemmeno io.Volevo solo sentirmi libera ma ora mi sento in gabbia.Sento che sto male,tanto male.
Avevo promesso a me stessa di non diventare mai come loro.E che ho fatto?
Stavo diventando esattamente come loro giudicando senza sapere niente,basandomi solo su ciò che dicono in giro.
Ho bisogno di bere,di bere tanto.
Vado in dispensa,prendo tutto ciò che ho e inizio a bere.Bevo finchè non perdo conoscenza e con il colpo di grazia mi metto sul divano e mi accendo una canna.
Guardo fuori il cielo,c'è una stella.Nicole ti ho promesso che realizzerò i miei sogni,diventerò una dottoressa.Questo è per te Nicole,ma non ti arrabbiare.Ho bisogno anche di questo per non farmi mangiare dal senso di colpa.
Mohamed mi dispiace,non lo farò mai più.Non ti giudicherò mai più.
Lo farò per te Nicole.
E così prendo sonno.

Voglio te,soltanto teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora