12 - Primo giorno di lavoro come coppia

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Pov Gulf

Ho appena parcheggiato l’auto, e mi sto dirigendo verso l’entrata della banca, quando sento il rombo di una moto.

Mi giro per vedere chi sta arrivando, e rimango senza fiato… era il mio ragazzo, bello da svenire… aveva addosso la tuta da motociclista che lo fasciava nei punti giusti… appena si è levato il casco, quei suoi capelli in disordine mi hanno steso.

Mi fermo davanti all’entrata con il cuore in gola, e la voglia pazza di baciarlo…

Cerco di fare l’indifferente ma è un’impresa molto difficile… lo vedo venire verso l’entrata e il mio cuore perde qualche battito… credo che se non la smetto, tutti quanti si accorgeranno che tra di noi c’è qualchecosa…

In più quello st***zo di Mew mi passa proprio davanti, a quasi un centimetro dai miei piedi, quasi volesse toccarmi una mano… nel mentre passa volta leggermente la testa verso di me… approfittando della poca gente mi fa l’occhiolino mostrandomi uno dei suoi super affascinanti sorrisi… provocando in me il risveglio della bestia, che sono costretto a coprire con lo zaino che avevo in spalla…

Maledetto Mew, questa me la paghi… quando ti ho tra le mani ti punisco a dovere…

Mentre penso tutto questo, mi sento toccare su una spalla, e per poco mi viene un infarto…
Era Mild che voleva sapere che ci facevo impalato davanti all’ingresso, ma soprattutto perché avevo il viso e le orecchie così rosse.

Io senza rispondere mi allontano a gambe levate prendendo le scale per arrivare prima nel mio ufficio e chiudermi dentro, per poter meditare su come far tornare la bestia alla forma normale.

Pov Mew

Sto parcheggiando la moto davanti alla banca, quando vedo Gulf fermo all’ingresso… oggi è proprio uno schianto… quei pantaloni neri sono pericolosi da indossare in un luogo affollato, dovrebbero essere vietati… le sue forme si notano troppo.

Ora mi vendico e lo faccio morire un po'… scendo dalla moto, mi levo il casco scompigliandomi i capelli, dato che ha lui la cosa eccita… poi gli passo davanti giusto a un centimetro dal suo piede, mi giro verso di lui e gli faccio l’occhiolino combinato con uno dei miei sorrisi più arrapanti… sto quasi per scoppiare a ridere, quando con la coda del l’occhio vedo che prende il suo zaino e si copre le parti bassi…

A quanto pare avevo avuto successo…

Mi fermo nell’atrio, vicino alla porta dello spogliatoio per vedere cosa succede, e vedo Gulf correre come una furia su per le scale verso il suo ufficio… dovevo averlo davvero scosso per farlo correre così veloce… dopo passo dal suo ufficio per vedere come sta… oppure lo aspetto nella stanzetta all’ora delle caffè, devo ancora decidere.

Intanto entro nello spogliatoio ridendo come un pazzo.

Max – “ buongiorno Mew, a cosa dobbiamo tutta questa tua felicità? Fammi indovinare… sei riuscito ad attuare il tuo piano con quel ragazzo del terzo piano, così hai passato il week-end a scopare, chiuso in casa con lui!!! Ci ho azzeccato?”

Io lo guardo senza rispondere a una sola domanda, però non riesco a trattenere il sorriso che mi si stampa sul viso…

Max –“ ma dai, ci ho preso in pieno!!! Sei un grande Mew… ti sei accalappiano uno dei ragazzi più HOT della banca…

Mew – “ ok Max ci ha preso… però fammi il favore di non spargere la voce, perché per ora non vogliamo farlo sapere, soprattutto per non creare a lui problemi sul lavoro… lo sai anche tu che le relazioni tra lo stesso sesso non sempre sono viste bene”.

Max – “non c’è problema!!! Ma cercate di non farvi beccare ad amoreggiare in qualche angolo della banca, perché qualche giorno fa si sono sentite strane urla e mugolii provenire dalla stanzetta della carta al terzo piano… e quel giorno mi pare di aver visto il tuo carrello per le pulizie abbandonato al quarto piano e tu disperso chissà dove… Ho avuto qualche sospetto che fossi tu e il tuo amico, e ne ho avuto la conferma quando vi ho visto uscire a turno dalla stanzetta… e bravo Mew, ci sai proprio fare… mi dovresti dare qualche dritta per far urlare così anche il mio Tull…”.

Mew –“ sei un Bas***do Max…”

Prendo il carrello e mi avvio verso l’ascensore per raggiungere i vari piani, ma prima mi fermo al terzo per vedere come sta Gulf.

Facendo finta di nulla, passo con il carrello davanti alla vetrata del suo ufficio, e lo vedo assorto in alcuni documenti… decido di non disturbarlo e mi avvio a riprendere l’ascensore per raggiungere gli altri piani e iniziare il mio lavoro.

Durante tutta la mattinata, io e Gulf ci scriviamo diversi messaggi… alcuni molto roventi, che mi hanno fatto venire voglia di approfittare della famosa stanzetta, ma alla fine mi calmo e continuo con il lavoro.

Mentre ero al quarto piano, mi arriva un altro messaggio di Gulf che mi invita ad incontrarlo nella sala riunione che stavano allestendo al quarto piano, proprio vicino a dove stavo pulendo io.
Era una zona ancora in allestimento, perché la stavano rinnovando, così potevamo scambiare due parole senza essere visti e disturbati da nessuno.

In 10 minuti mi trovavo alla porta della sala riunioni, e Gulf era già dentro con due caffè che mi aspettava.

Appena lo vedo ho una voglia pazza di baciarlo e stringerlo a me, ma devo contenermi per evitare che ci becchino in atteggiamenti che confermino la nostra relazione.
Così mi mantengo a distanza e prendo il mio caffè –“ciao amore mio… che bello poterti parlare senza l’angoscia che qualcuno ci veda… “-

Gulf – “ora ti preoccupi che qualcuno ci veda? Questa mattina all’entrata non mi pareva che ti importasse!!, mi hai fatto venire un’erezione grazie a quel tuo sorriso da rimorchio… da oggi in poi ti vieto di usarlo in questa banca… è molto pericoloso, soprattutto per il mio cuore”.

Mew –“ ho notato che sei scappato su per le scale, non mi sono divertito mai così tanto.

Gulf – “ sei un idiota… quando questa sera riesco ad averti tra le mie mani, giuro che te la faccio pagare”-

Mew – “mi giuri che questa è una promessa?? Perché io ci conto sulla tua punizione!!!” – e scoppio a ridere come un bambino.

Gulf si alza e si avvicina alla mia faccia… mi prende il mento tra l’indice e il pollice e lo alza… mi guarda negli occhi e mi dice –“ è una promessa che ti faccio” – poi di colpo posa l’altra mano sul mio pene e mi dice –“questo tuo amico farà una brutta fine questa notte, ti farò chiedere pietà… ti farò supplicare che io smetta… e non smetterò… preparati mentalmente” –

Il mio cuore batteva all’impazzata… avevo gli occhi spalancati e la bocca aperta… e una scossa elettrica si è scaricata nelle mie parti basse…

Ora si che ero nei guai, ma dei guai molto piacevoli.

Gulf ritornò nel suo ufficio, mentre io dovevo riprendermi da tutto ciò che le sue parole mi avevano provocato… quel ragazzo sapeva come mettermi in ginocchio… mi piaceva sempre di più.

La giornata lavorativa è volata in un batter d’occhio… forse grazie a ciò che mi sono immaginato che mi poteva fare Gulf nella notte…

Esco dalla banca e prendo la moto … Nel mentre vedo Gulf prendere la sua auto…
Ci facciamo un gesto, e ci dirigiamo a casa mia…

 Fall in love in the Bank OfficesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora