13 - I genitori di Gulf

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Pov Gulf

Sono seduto in auto e mi sto dirigendo verso casa di Mew… passerò la notte da lui, ma credo che non si dormirà perché ho intenzione di vendicarmi per quello che mi ha fatto subire questa mattina… oh come chiederà pietà quel ragazzo!!!

Mentre sto pre-gustando il mio piano, mi arriva un messaggio da mio padre che mi chiede di passare urgentemente a casa loro perché avevano delle questioni da discutere con me.

Io non avevo intenzione di rinunciare alla serata con Mew, ma dovevo passare dai miei genitori perché altrimenti me li sarei trovati il giorno dopo in banca… e la cosa non mi era molto gradita.

Mando un messaggio a Mew avvisandolo che avrei fatto tardi perché dovevo passare prima dai miei genitori.
Come risposta ebbi una frase che mi provocò una scossa elettrica lungo la schiena  – “tesoro sbrigati che sto bruciando per te… ho bisogno del mio medico personale” – ero tentato di fare marcia indietro con l’auto, ma dovevo assolutamente andare a risolvere la questione con i miei genitori.

Arrivato davanti alla villa dei miei, parcheggio l’auto nel viale ed entro in casa…
Trovo ad accogliermi il vecchio Jack, il maggiordomo di casa Kanawut, che mi accompagna in biblioteca dove mi aspettavano i miei genitori.

Gulf – “ Buonasera genitori… qual è il motivo di questa urgenza che non poteva attendere fino a domani? Ho una persona che mi aspetta, quindi non ho molto tempo da concedervi.”

Mr. Kanawut –“caro figlio abbiamo bisogno del tuo aiuto, è una questione di vita o di morte… per preciso la nostra morte economica… siamo in totale bancarotta e stiamo per perdere sia l’azienda che la casa dove viviamo… siamo disperati e abbiamo assolutamente bisogno del tuo aiuto”.

Gulf –“ Non so come vi potrei aiutare… io non sono ricco, e quindi non posso pagare i vostri debiti, in che altro modo mai potrei aiutarvi??”.

Cominciavo a preoccuparmi sui motivi per cui mi avevano convocato… Sapevo da tempo che mio padre aveva problemi economici, ma onestamente non mi interessava, dato che loro si sono sempre preoccupati poco di me e di come mi sentivo, quando mi usavano come trofeo da esibire alle loro feste.

La mia ansia peggiorò quando mio padre mi mostrò la foto di una ragazza, dicendomi che questa era la ragazza che avrei dovuto sposare fra 3 mesi.

A questo punto io mi alzo di scatto dalla sedia dove mi ero appena accomodato, urlando addosso a mio padre –“ tu sei impazzito… entrambi voi siete impazziti… per quale diavolo di motivo mi dovrei sposare con questa ragazza tra 3 mesi, neanche la conosco… e poi io sono già impe……”.

Non riesco neanche a finire la frase che mio padre mi mostra altre due foto… in una ci sono io  e Mew davanti al Pub dove canta, in un’altra sempre noi due che ci baciamo…

Gulf – “cosa significano queste foto?? Mi hai fatto seguire per caso?”

Mr. Kanawut –“ si figlio… ti ho fatto seguire da quando hai deciso di lasciare questa casa per andare a vivere da solo… e si, so che hai una relazione con questo uomo, la quale la reputo abbastanza disgustosa”.

Ero furioso… non avrei mai permesso a mio padre di interferire con la mia vita… ma poi tutto cambia di colpo.

Mr Kanawut – “ascoltami bene figliolo… come ti ho detto all’inizio, ci troviamo in una situazione economica veramente grave, e sia io che tua madre non abbiamo intenzione di finire i nostri giorni a chiedere l’elemosina per sopravvivere… quindi tu ci aiuterai, o con le buone o con le cattive”.

Faccio per andarmene da quella casa per non ritornarci mai più, ma le parole che mio padre pronuncia mi bloccano all’istante… la rabbia sale e le mie mani si chiudono a pugno…

Mi giro verso di lui per chiedere di ripetere –“ hai capito bene Gulf… io posso rovinare la vita al tuo amichetto cantante… distruggere la sua carriera sia come addetto alle pulizie sia come cantante, e se non bastasse posso fare chiudere anche il locale del suo amico… quindi cosa decidi di fare, aiuterai i tuoi genitori o preferisci rovinare la vita al tuo amichetto??... ti do 24 ore per decidere… ti aspettiamo qui domani sera, a te la scelta..”.

Esco da quella casa quasi correndo… prendo l’auto ma non vado a casa di Mew, non sarei riuscito a guardarlo in faccia… mi dirigo a casa mia per pensare al da farsi…

Arrivato a casa mando un messaggio a Mew, annullando il nostro appuntamento –“ tesoro non posso più venire da te… ho problemi famigliari da risolvere… ci vediamo domani”- poi spengo il telefono in modo che nessuno possa disturbarmi.

Continuavo ad andare avanti indietro per tutta la casa, non riuscivo a trovare una soluzione per evitare l’imposizione di mio padre.

Io e Mew ci siamo appena trovati, come faccio a dirgli che lo devo lasciare perché mi devo sposare con una ragazza a causa dei miei… non lo accetterà mai e darà di matto…
Io darò di matto senza di lui…. Come ne esco da questo casino…

Avrei voluto telefonare a Mild per avere un consiglio, ma non volevo coinvolgere altre persone.
Perché ho una famiglia del genere… non potevo essere orfano…

Per tutta la notte continuai a cercare una possibile soluzione, ma l’unica plausibile era accettare le condizioni di mio padre… non potevo rovinare la vita di Mew solo per il mio egoismo… lui amava la musica ed io non potevo portargliela via… e non potevo neanche rischiare di causare problemi al suo amico… potevo prendere solo la strada imposta da mio padre.

Quindi dovevo rompere con Mew…

Avevo il cuore a pezzi… non riuscivo a respirare… la nostra relazione era appena iniziata, ma io ne ero già innamorato, tutto questo non era giusto, ma me ne dovevo fare una ragione.

Ero rannicchiato sul divano con un cuscino stretto tra le braccia, gli occhi rossi e gonfi per il troppo piangere, quando mi accorgo che è già mattina, visto che il sole illuminava tutta la stanza.
Dovevo andare al lavoro e non ne avevo proprio voglia, perché avrei dovuto affrontare Mew… avrei dovuto guardarlo negli occhi e trovare il modo di rompere con lui, mentre anche il mio cuore andava in mille pezzi.

Maledetto mio padre… maledetta tutta la mia famiglia…

Vado a farmi una doccia, con la speranza di riuscire a lavare via il dolore che mi stava logorando dentro.
Mi vesto con la prima cosa che trovo nell’armadio e scendo per prendere l’auto.

Arrivo al parcheggio della Banca, e mi accorgo di aver dimenticato di accendere il cellulare… appena acceso trovo almeno trenta messaggi di Mew… tutti dicono la stessa cosa –“ Gulf dove sei finito… sono preoccupato, dammi tue notizie… ti prego, non sopporto questa attesa… stai bene?...” – volevo sparire dalla faccia della terra, invece dovevo incominciare con la recita.

Appena scendo dalla macchina, vedo Mew arrivare con la moto.
La recita incominciava….

Io lo ignoro e mi dirigo verso la banca unendomi a un gruppo di colleghi dell’amministrazione, sorridendo e facendo battute.

Mi sento gli occhi di Mew addosso, e non mi sbaglio… prima di entrare mi volto per vedere dove si trova, e lo vedo venire verso di me a passo spedito.

Io faccio finta di nulla e mi accodo a miei colleghi per prendere l’ascensore e andare nel mio ufficio.
Prima che le porte si chiudano, vedo Mew prendere le scale, facendo gli scalini a due a due, tanto che me lo trovo davanti all’ascensore, quando si aprono le porte al terzo piano.

Io faccio per uscire dall’ascensore cercando di evitarlo, ma lui mi prende per un braccio e mi trascina di nuovo dentro, fregandosene che la gente ci veda.
Dopo di che manda l’ascensore al quarto piano e mi trascina nella saletta dove qualche giorno prima avevamo bevuto i nostri caffè…

Mew –“mi spieghi cosa sta succedendo? Perché sei sparito ieri sera e non hai più risposto ai miei messaggi? Perché mi stai ignorando?”.

Gulf –“per prima cosa datti una calmata, e poi chi ti credi di essere per trascinarmi in questo modo davanti a tutti i miei colleghi… in fin dei conti ci siamo solo un po' divertiti… è stato piacevole stare con te, e poi non sei niente male a letto, ma io non sono fatto per le lunghe relazioni, mi annoiano”-

Come ho potuto dirgli tutte queste cattiverie… i suoi occhi sono diventati improvvisamente tristi… non ce la faccio a continuare… devo cercare di uscire da questa stanza.
Faccio per andarmene, ma Mew mi blocca sbattendomi contro la parete dell’ufficio…

Mew – “mi stai prendendo in giro?? L’altro giorno hai deciso di essere il mio ragazzo ed io il tuo, ed ora mi dici che le lunghe relazioni ti annoiano? È uno scherzo, non dici per davvero!!!”.

Gulf –“sono serissimo… ed ora mi stai annoiando, devo tornare al lavoro…”

Lo guardo in viso, e mi sento morire dentro… la mia recita sta per andare al diavolo se non me ne vado subito…
Mew continua a fissarmi negli occhi nella speranza di capire se dico la verità, e vedo i suoi occhi riempirsi di lacrime… gli avevo spezzato il cuore… ero un mostro meritavo di finire all’inferno per quello che gli stavo facendo.

Lui cerca di trattenermi e alla fine mi bacia… io non riesco a resistere e rispondo al bacio, che diventa passionale in pochi secondi… ma poi riesco a riprendere il controllo di me stesso, mi libero dalla sua presa e gli tiro un pugno in faccia… poi lo guardo con un mezzo sorriso prima di uscire dalla stanza e gli dico –“ baci bene e magari se sei libero qualche volta possiamo darci una ripassata, ma guai a te se mi metti ancora le mani addosso senza il mio permesso” –

Prendo ed esco dalla stanza senza voltarmi, e mi dirigo in bagno a vomitare… tutta questa recita mi aveva causato un forte dolore allo stomaco.

Vado poi a chiudermi nel mio ufficio, dal quale non esco per tutto il giorno se non al termine dell’orario di lavoro… salto anche il pranzo.

Mew non si fece più sentire o vedere per l’intera giornata… ero preoccupato a morte per lui, ma dovevo cercare di evitare di correre da lui…

Alla sera tornai dai miei genitori per comunicargli che accettavo la loro proposta, ma pretendevo un contratto scritto tra me e loro, dove si impegnavano a non interferire con la vita di Mew e di chi gli era vicino, in questo modo io avrei acconsentito alle nozze forzate.

 Fall in love in the Bank OfficesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora