CAPITOLO 11

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Pov Alycia

Dopo che lei è andata via, confusa dal suo comportamento mi rimetto a dormire anche perché il mal di testa è aumentato notevolmente.

La mattina dopo quando mi sveglio il mal di testa sembra che si sia attenuato, quindi mi alzo e vado in bagno faccio una doccia veloce e poi mi vesto, esco di casa prendo la macchina e mi avvio al bar per iniziare a lavorare, quando entro vedo Lins intenta a servire un cappuccino ad un cliente le sorrido e mi siedo in uno dei sgabelli davanti al bancone di vetro, " Hai intenzione di restare seduta lì o vieni a lavorare ?" Mi domanda la mia migliore amica divertita " uhm però prima mi servi un caffè per favore ?" Le chiedo gentilmente " no Aly, alza il tuo bel culetto e muoviti " rassegnata decido di alzarmi sbuffando ,  " ti ho sentita " continua lei io le faccio un sorriso divertito e raggiungo il bancone e metto il piccolo grembiule blu, vedo un cliente entrare e raggiungere la postazione che ho lasciato poc'anzi io, bene la giornata abbia inizio !.

Una volta finito il turno saluto Bob e mi reco alla macchina, la apro e entro all'interno,prima di accenderla delle forti fitte alla testa mi pervadono, "cazzo!" Esclamo dal dolore, respiro fortemente e aspetto che mi passino, una volta accertata che esse siano finite del tutto accendo la macchina e mi dirigo verso casa.

Anche questa sera sono a casa da sola, Lins non so dove sia, dovrei preparare da mangiare ma sono troppo stanca per fare qualsiasi cosa quindi lascio perdere e mi stendo sul divano chiudendo gli occhi, sento dei rumori provenire dal piano superiore quindi sbuffando mi alzo e vado a vedere che cosa sia successo, salgo due scalini alla volta perché ho fretta di tornare sdraiata, sono abbastanza pigra lo ammetto, quando arrivo all' inizio del corridoio, quest'ultimo non è lo stesso di casa mai ma è un corridoio molto diverso.

I muri sono bianchi e con delle piccole venature, ci sono diversi telai senza porte, continuo a camminare con passi lenti, ho paura e, da quando sono qui sento degli occhi puntati sul mio corpo, ma come sempre non c'è nessuno, mi affaccio sullo stipite di una delle porte per vedere cosa si trova all'interno ma dalla piccola luce emanata dalla grande finestra vedo che è vuota, faccio così anche con le altre e noto con piacere che sono tutte uguali alla prima, mi appoggio al muro che si trova alle mie spalle sentendo le tempie pulsare, il mal di testa torna a farsi sentire nuovamente, resto appoggiata per diversi minuti finché non sento dei passi veloci raggiungermi, spaventata entro nella stanza vicino al muro e trattengo il respiro per evitare di essere vista o sentita " Dobbiamo sbrigarci, ho sentito degli spira al piano superiore" dice una voce maschile mentre mi passa praticamente davanti " Spero solo che non sia successo qualcosa a Heda "  dice di rimando una ragazza," questa voce cavolo è lei !" Esclamo ad alta voce, nessuno mi ha sentita e quindi mi faccio coraggio e seguo i due al piano di sopra, mi mancano ancora quattro scalini quando sento un altro sparo " Lexa !" Esclama la ragazza, sento un forte dolore all'addome e vedo del sangue sulla mia mano sinistra che poco prima avevo poggio nel punto dove ho avvertito il dolore, alzo la maglietta notando che non ho nessuna ferita quindi continuo le scale con fatica dato il dolore.

Una volta raggiunta la meta vedo la ragazza bionda piegata sul corpo di Lexa, " Clarke" il ragazzo la chiama poggiando la mano sulla sua spalla  " Clarke è morta " dice asciugandosi delle lacrime " andiamo " finisce prendo Clarke e trascinandola via con sé.

Questa scena l'ho già vissuta da un punto diverso della stanza, cammino verso il corpo, la ragazza perde sangue anche dalla bocca e mi accorgo che sta succedendo la stessa cosa anche a me " Che sta succedendo qui ?" Chiedo, ma come sempre non ho risposte da nessuno mi piego sul corpo della ragazza " Lexa " sussurro piano il suo nome, vedo il suo corpo muoversi, come se fosse in preda a delle convulsioni, " Sono qui, resta con me " le dico mettendo le mani sulla ferita cercando di fermare l' emorragia " Io ... Non ... De..vi.." cerca di dire lei calmandosi "Shh, non parlare " le dico continuando a premere sulla ferita " Va..i v..i..a.. p.per f.avore, lui ....sta...arri..vando " mentre dice ciò la vedo aggirarsi notevolmente sbarrando gli occhi come se avesse visto un mostro " Ancora tu !" Sento la solita voce inquietante, quando mi giro vedo una figura maschile, indossa un mantello con un cappuccino nero che , gli copre la faccia " devi andartene  da qui una volta per tutte !" Mi urla contro, venendo verso di me estraendo una spada dalla fodera che ha dietro la schiena .





" Ti avevo avvetita Heda."

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