"Io non sono geloso"

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- Nota Autrice - 
Preparatevi: ci saranno molti colpi di scena d'ora in poi. Alcuni li odierete, altri li amerete! 

Harry's Pov 

- Ancora devo capire come hai fatto a convincermi, sai? - disse Alyssa, aggiustando il mantello dell'invisibilità sulle loro teste, per essere coperti meglio. - Se mi scoprono, se ci scoprono, finisce male -. 

- Non ti scoprono, devi fidarti di me - disse Harry per l'ennesima volta, cercando di rassicurarla. Dopo l'accaduto della seconda irruzione di Black, Alyssa cercava di distaccarsi da tutto e da tutti, rifugiandosi al campo da Quidditch o in biblioteca, sorvegliata di nascosto dai professori che tenevano d'occhio tutti gli studenti. 

Eppure Harry era preoccupato per lei. Aveva provato a lasciarle il suo spazio, capendo quanto fosse difficile per lei, ma lui sentiva, o forse lo sapeva, che lei gli stava nascondendo qualcosa. Ogni pomeriggio, lui andava al campo o in biblioteca, sperando di trovarla ma otteneva il risultato contrario. 

La preoccupazione in lui cresceva, nonostante Alyssa si mostrasse sicura di sé, con un sorriso radioso sul volto e sempre scherzosa. Ma solo guardandola negli occhi, Harry percepiva la sua tristezza, la sua frustrazione e la sua rabbia. 

Aveva provato a parlarle, in quei pochi momenti in cui rimanevano da soli, ma non riusciva ad aprire bocca, immergendosi nella tempesta che si celava dietro i suoi occhi grigi. Ed era in quel momento che l'abbracciava senza dire nulla, e facevano cadere le barriere che si erano creati. 
Quelle chiacchiere silenziose rimanevano solo tra di loro, dei segreti troppo importanti da dire. 

Harry era tentato di chiederle dove andasse ogni pomeriggio, ma non ebbe mai l'opportunità di farlo, perché ogni volta che le chiedeva: "Hai qualcosa da fare oggi pomeriggio? Volevo andare al Lago Nero, solo con te", compariva Fred che prendeva Alyssa per un braccio, attirandola a sé, e le diceva: "Oggi alle quattro, vuole parlarti"

E allora lui si ingelosiva, e cercava di non farlo capire a nessuno. Era completamente ridicolo e stupido: erano migliori amici e lei era libera di fare ciò vuole. Giusto? 

Quel sabato mattina, Harry desiderava così tanto passare del tempo con Alyssa, senza preoccupazioni o dissennatori che svolazzano qua e là, che fu lui stesso ad aspettarla nella sala comune per prenderla dalla vita e trascinarla ad Hogsmead. 

- Lo sai che se mi vedono qui, con te, possono pensare che io aiuti Black, vero? - disse Alyssa, girando la testa per guardarlo. 

- Ovvio che lo so, e non lo farò accadere - disse Harry, guardandola negli occhi. Il cuore di Harry iniziò a battere più veloce del normale e decise di distogliere lo sguardo, mentre faceva scivolare un braccio intorno alla vita di Alyssa. 

- Almeno mi dici dove stiamo andando? - chiese Alyssa, mettendogli un braccio intorno al collo. - Voglio ritornare da Zonko -. Harry si lasciò andare una risata, mentre non riusciva ad immaginare che cosa avrebbe osato fare con uno degli scherzi del negozio. 

- Ci ritorneremo, ma ho promesso a Ron che li avremmo raggiunti - disse Harry sorridendo, mentre osservava Alyssa voltarsi dell'altra parte delusa. - Dov'è Ron? Così lo prendo a calci in culo -. 

- Eccoli - disse Harry, indicando la staccionata su cui Ron ed Hermione stavano, cosa molto strana, chiacchierando tranquillamente. 

𝐓𝐡𝐞 𝐆𝐨𝐥𝐝𝐞𝐧𝐒𝐪𝐮𝐚𝐝 𝐚𝐧𝐝 𝐭𝐡𝐞 𝐏𝐫𝐢𝐬𝐨𝐧𝐞𝐫 𝐎𝐟 𝐀𝐳𝐤𝐚𝐛𝐚𝐧Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora