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Canottiera nera, leggins neri, scarpe da ginnastica anche esse nere e i capelli legati in una stretta coda alta, inutile nascondere l'adrenalina che girava vagabonda nelle mie vene, ero pronta, uscì da quella stanza di albergo come se dovessi rapinare una Banca, camminavo a testa alta e con passo deciso come se fossi su una passerella di alta moda con una pistola agganciata dentro l'orlo dei leggings nascosto dietro il lungo cappotto anch'esso nero solo per non far insospettire la gente per la forma della pistola.

Uscì da quel posto e davanti a me si trovò una monovolume Mercedes nera con tutti i vetri oscurati al massimo, immagino che sia dei ragazzi, ne ebbi la conferma quando lo sportello posteriore si aprì di poco mostrando la inconfondibile mano tatuata di Adrian, corsi immediatamente dentro e rimasi completamente a bocca aperta da tutta la tecnologia avanzata dei mille monitor sparsi per l'autovettura «mettiti questo» disse Adrian porgenomi un auricolare a bluetooth.
Ovviamente pure gli altri avevano indossato indumenti neri, ma Adrian mi voleva davvero male perché si era messo una t-shirt che aderiva completamente al suo corpo scolpito....

«seguiamo il piano mi racomando» ricordò per l'ennesima volta Adrian, mi tolsi quel cappotto e lo lanciai sul divanetto blu scuro, presi la pistola e la caricai e per qualsiasi inconveniente ne presi un'altra.
Scendemmo dalla monovolume solo dopo il disattivamento delle telecamere di sicurezza, io, Adrian, Alex, Kevin e una ventina di uomini ci inoltrammo all'interno di quel enorme edificio con le pistole alte mentre 5 uomini compresa Melissa che all'ultimo si era auto invitata rimasero dentro "l'auto".....

Primo piano: alcune guardie si posizionarono sulle porte d'ingresso dell'edificio, stranamente ma fortunatamente ci furono solo due guardie addormentate che Kevin ed Alex stordirono con facilità.

Secondo piano: c'era un corridoio diviso in due parti che ci costrinse di dividerci in due gruppi, altri due uomini si posizionarono davanti l'ascensore, perché non ci poteva mandare direttamente al decimo piano! io e Adrian e 5 uomini iniziammo a correre a destra mentre Alex e Kevin con gli altri uomini a sinistra e la fine corridoio le vie si riunirono e continuammo.

Terzo piano: nulla di ché, davanti a noi si sfoggió un'enorme sala con 5 porte ai lati, iniziammo a perquisire il tutto, aprì una porta e vidi tantissimi giocattoli da bambini, tra cui seggioli e tavolini per neonati «strano» bisbigliai, uscì da lì «qualcosa di fuoriposto?» domandò Adrian e un niente uscì dalle bocche di tutti tranne dalla mia...

Quarto piano: era un lungo corridoio, sembrava calmo il posto, ma il mio istinto mi diceva che qualcosa sarebbe successo se avessimo avanzato ancora di poco «fermi» ordino «non mi quadra qualcosa... Melissa, controlla se ci sono delle telecamere al quarto piano e se c'è altro» dissi premendo l'auricolare, sentivo il rumorino dei tasti del computer «siamo nella merda» esclamò Melissa «quindi?!» dimmo in coro io e i ragazzi «c'è una telecamera già spenta da prima ma il problema è che davanti a voi ci sono i raggi laser» non ci voleva pure questa! «che facciamo?» chiedo «ho delle torce che faranno vedere le linee dei laser» erano enormi ed emanavano una immensa luce viola, e con grande grazia riuscivamo a vedere il tutto, solo che gli uomini non potevano seguirci dato la loro altezza sovrumana, con movimenti lenti raggiungemmo la fine ....

Quinto piano: eravamo solo io, Adrian, Alex e Kevin, mancavano altri 5 dannati piani e finalmente potevo vendicarmi per ciò che ci ha fatto quell'essere, non successe nulla, fermo nuovamente tutti «ma è possibile che in un edificio come questo ci sono stati solo due guardie?» dissi ai ragazzi «hai ragione in effetti» rispose Kevin, iniziai a sentire dei passi provenire dalla fine del corridoio curvo «zitti! Ci sono dei passi» esclamò Adrian, per fortuna non era nella mia immaginazione, aprimmo due porte parallele, in una entrammo io e Adrian mentre nell'altra i ragazzi, divenni rossa in quel momento sentendo il suo amichetto sbattere contro di me, fortunatamente poco dopo pure lui si accorse di questo e allontanò di poco la nostra distanza. Pure quelli morirono con un buco in testa.

Sesto piano: lo passammo con molta facilità.

Settimo piano: erano piazzate ben cinque guardie davanti la porta delle scale d'emergenza, avevamo combattuto per un pò e con un colpo di grazia gli uccidemmo tutti.

Ottavo piano: trovammo un ascensore che ci portò immediatamente al decimo piano....

Decimo piano: infondo al corridoio si trovava una porta blu elettrico «bingo!» sarei dovuta entrare solo io oppure mi dovevano compagnare «entro solo io, se avrò bisogno di aiuto spalancheró la porta, intesi?» sospirarono insieme «attenzione» disse Adrian abbracciandomi per poi baciarmi prima sulla fronte e poi sulle labbra con una leggera pressione....

Entro con la pistola caricata diretta sulla poltrona che all'istante si gira «ti stavo aspettando figlia mia...» risi istericamente «dillo a chi ti crede... ah vero non puoi visto che hai tentato di uccidermi più e più volte! Le tue ultime parole insignificanti?» posizionai meglio il dito sul grilletto per una stabilirà migliore «sarai la mia succeditrice, buona fortuna nella tua futura vita di lusso» sparai...

SPAZIO AUTRICE:
COLPO DI SCENA! FINALMENTE PURE IL PESSIMO PADRE È ANDATO, DA ORA SI SPERA IL MEGLIO... O FORSE NO🤐

SCUSATE PER GLI EVENTUALI ERRORI E ALLA PROSSIMA 💕

In love with a (MAFIA) Bad BoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora