back in the days, 1

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"Quindi questa è casa mia" esordì il ragazzo, tenendo la porta aperta dell'appartamento per far entrare Emma subito dietro di lui. Si vedeva che Simon provava almeno un minimo a tenere la sua abitazione in ordine e non a lasciarla andare a sé stessa. Appena all'entrata si trovava un modesto openspace che comprendeva cucina e il piccolo salotto, con un divano nero poggiato alla parete destra, dove di fianco si trovavano le due porta finestre per affacciarsi al terrazzo. Nel corridoio a lato dell'entrata si trovava la camera di Simon direttamente collegata al suo bagno, con un'altra piccola stanza che fungeva da lavanderia/ripostiglio.

"Non so davvero come ringraziarti" disse lei, estremamente a disagio se doveva essere sincera. Simon aveva forse deciso di lasciarla dormire da lui per poterci concludere qualcosa ... se bisogna essere sinceri. In ogni caso, lui doveva uscire quella sera con i suoi amici e Iggy e aveva quindi chiesto alla ragazza se avesse voluto accompagnarlo, ma lei rifiutò dolcemente, troppo stanca dal viaggio e dalle ricerche per un B&B od ostello. Non voleva nemmeno restare sola in una casa non sua per tutta la serata e decisero allora di lasciare le chiavi ad Emma che sarebbe sicuramente rientrata prima del ragazzo. Lei decise di andare a mangiare qualcosa e di esplorare ancora un po' la città alla costante ricerca di un posto dove dormire. In mano teneva un volantino dove era scritto "Cercasi studente/studentessa come aiuto guida" per il museo agli Uffizi di Firenze. Emma era riuscita negli anni a farsi una bella esperienza e curriculum nonostante la giovane età, sperava quindi di arrivare subito a puntare a uno dei musei più importanti di tutta Italia, probabilmente. Aveva un colloquio programmato per il giorno successivo e decise di andare comunque nei pressi del museo per trovare il luogo del suo incontro. Una volta averlo trovato, andò a mangiare qualcosa per cena e finì per andare dopo aver mangiato in un piccolo bar molto caratteristico, pieno di libri e giochi da tavolo. Riuscì a fare amicizia con un gruppo di persone, prima di lasciare il bar e dirigersi di nuovo verso l'appartamento del ragazzo. Ovviamente, ci mise qualche buona decina di minuti prima di ritrovare la giusta via senza perdersi per tutta Firenze, ed erano ormai le undici e mezza di sera. Emma decise allora di andare a dormire, esausta dalla giornata.

Al suo risveglio, verso le sei e mezza sette del mattino, Simon dormiva profondamente nella sua camera, dopo essere tornato a casa da appena un'ora, forse un'ora e mezza svegliando Emma di soprassalto. Al suo arrivo aveva fatto così tanta fatica nell'inserire la chiave nella serratura che Emma si era svegliata di soprassalto ed era andata ad armarsi di padella e coltello. Una volta che Simon entrò in casa scoppiò a ridere sull'uscio forse un po' troppo forte, tanto che Emma dovette trascinarlo all'interno per non svegliare l'intero condominio. Riuscì a metterlo a letto, vestito così com'era, completamente ubriaco.

Non fu di certo una bella impressione, per Emma, che la mattina seguente cercò per tutta Firenze una stanza libera per scappare dal pazzo tatuatore alcolizzato.



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uno dei primi salti nel passato che faremo! ho deciso di mostrare un Simon diverso da quello che avete letto fino ad adesso, un po' per alleggerire la tensione e anche  perché sarà importante per capire la fine della storia.

non manca molto per il finale!!

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