skate [ j e o n g c h a n ]

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///jeongin pov///

mi svegliai appena un piccolo fascio di luce si posò sui miei occhi, probabilmente era mezzogiorno passato- chan stava ancora dormendo, così provai ad alzarmi senza svegliarlo- ma fallii.

mi tirò in dietro prendendomi dalla vita- farfalle, anzi, tutto l'albero genealogico delle farfalle erano nello mio stomaco a sfolazzorale per un solo ragazzo.

«dobbiamo cambiare le lenzuola e lavarci» muguló lui ancora addormentato sulla mia spalla nuda «mhmh- prima che gli altri si sveglino» puntualizzai io.

mi girai verso di lui baciandolo dolcemente «ci alziamo?» chiesi io sorridendo «un'altro» borbottò per poi essere assecondato.

///timeskip///

finimmo di pulire per poi farci una doccia insieme, in cui mi resi conto di quanto fossi fortunato ad averlo.

«vado a svegliare minho» dissi io essendo che dovevamo mangiare qualcosa, entrai nella loro stanza svegliando la madre del gruppo per poi portarlo in cucina- più che altro lo trascinai.

piano piano andai a dare fastidio a tutti, fino a quando entrai nella stanza di hyunjin e felix notando i suoi corpi nudi sotto le coperte.

«hyunjin-hyung, felix-hyung svegliatevi» dissi io in un leggero imbarazzo- tanto fra un po' era diventato normale vederci mezzi nudi, la maggior parte delle sere ci trovavamo a casa dell'altro a dormire insieme.

alla fine la giornata non fu molto diversa da quella del giorno prima- ma fu sempre fantastica come il resto della settimana, ma vi fu un momento in particolare che successe alle giostre.

-flashback-

«jeongin, vai a prendere lo zuccheroso filato per te e felix- ti tengo il posto» mi disse chan dandomi i soldi ed io felice come non so cosa corsi al tizio più vicino che lo faceva.

«un zucchero filato medio alla fragola e uno grande al gusto normale» dissi io al ragazzo stranamente giovane, che aveva già iniziato a prepararmeli.

«bella maglietta» complimentò la mia maglietta- ovviamente in giapponese, lo ringraziai felice «come ti chiami?» mi chiese poi- ma che cazzo voleva.

«sono fidanzato» dissi io leggermente infastidito «non mi interessa» rispose lui con un ghigno in faccia «mi dispiace, ma no» dissi io allontanandomi.

«dai, dammi almeno il tuo numero» disse facendo il giro del coso (scusate non so come chiamarlo) avvicinandosi a me.

«ha detto che è fidanzato» la voce della mia gioia si mise davanti a me «tu non c'entri nulla- vattene» rispose ancora quel tizio «sono io il suo ragazzo» rispose chan ghignando.

«perché non me li dà a me i zuccheri filato?» chan era infastidito e come se lo era «non è colpa mia se il tuo ragazzo è così attraente»
eh niente-

chan prese il ragazzo dal colletto alzandolo da terra «stai zitto che non ci ritorni a casa» sbraitò chan per poi lasciarlo cadere andandosene insieme a me.

«ma il zucchero filato-» dissi io «lo prendiamo dopo da qualcun'altro» cercò di calmarsi.

amavo quando faceva così.