trentatrè.

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La verità è che ero triste, incazzata. Sapere che lui non aveva rispetto e fiducia nei miei confronti mi faceva stare male.

«tesoro?»

«Carol ho bisogno di un abbraccio»

«eccomi, mi racconti tutto?»

«quest'estate avevo avuto una conoscenza con un mio collega che per un anno è stato un mio amico ma la cosa è stata chiusa prima di entrare qua, perchè mi ero resa conto che come coppia non c'era nulla oltre che qualcosa di fisico. Non abbiamo mai ufficializzato la cosa semplicemente perchè ci andava bene così, e chissà magari l'avremmo fatto se fosse durata di più ed eravamo d'accordo su questa cosa ma ora cosa fa lui? pubblica una stories ferendomi a quale scopo non si sa, anche se non fossi stata qui dentro e quindi potevo rispondere sul mio profilo non sarebbe stata una cosa corretta.»

«mamma mia e quindi Alex l'ha letto?»

«si e non mi aspettavo da lui questa mancanza di empatia, alla fine lui era fidanzato, qua parliamo di una cosa successa quando nemmeno ci conoscevamo»

«hai ragione fatina, e cerca di non dare troppo peso a queste cose ti fai solo del male, si risolverà tutto» disse prima di darmi un piccolo bacino sulla testa

«grazie perchè ci sei sempre dal primo giorno.»

Due giorni dopo:

Era la vigilia di Capodanno ed erano passati due giorni dal litigio con Alex, da quel momento non ci eravamo detti una parola.

«Dobbiamo iniziare a preparare la cena, Sole puoi venire?»

«si eccomi Rea» eravamo ancora nel pieno del pomeriggio ma ci portavamo avanti con gli antipasti.

«possiamo parlare?» improvvisamente sentii un soffio sul mio collo, era lui

«non vedi che ho da fare?»

«ti prego»

«va bene ok andiamo fuori»

«cosa vuoi dirmi?»

«ho esagerato l'altro giorno»

«sei stato uno stronzo, si»

«hai ragione e per questo ho riflettuto molto»

«spero che ti sia servito ma Alessandro io non so se voglio più»

«vuoi cosa?»

«te, noi, insomma mi mandi in crisi e io non voglio star male»

«che cazzo stai dicendo Soleil, lo sai pure te che non pensi questa cosa veramente»

«sono stanca Alessandro, mi serve qualcuno che mi comprenda, che mi scuota certe volte ma non ho bisogno invece di chi non ha fiducia in me»

«io ho fiducia in te, sono solo andato nel pallone quando ho letto quella roba ma tu sei così speciale e te l'ho sempre detto che forse non ti merito...» mio dio era così bello

«forse dobbiamo solo crescere entrambi, insieme o meno dobbiamo farlo»

«facciamolo insieme, questa è l'ultima volta e ti prometto che non farò più cazzate» disse prendendomi le mani e incrociandole con le sue

«e se poi non funziona? a cosa è servito?»

«intanto ci abbiamo provato, le nostre personalità seppur diverse si sono trovate, noi dobbiamo proteggere questa fortuna» dopo questa sua frase mi ero completamente sciolta e buttata tra le sue braccia

«mi sei mancato»

«anche tu, non immagini quanto»

«raga non vorrei interrompere questo vostro bacio stupendo ma bisogna finire di preparare in cucina» disse Rea sbucando dalla porta facendoci sorridere

«arrivo»

«posso dirti una cosa prima che vai?» chiese lui

«dimmi»

«ti amo» mi amava.

Ero rimasta così senza parole che non ero riuscita a dirgli quanto anch'io lo amavo, che questa volta nonostante tutte le imperfezioni credevo di aver trovato la mia metà.

enemies to lovers| AlexDove le storie prendono vita. Scoprilo ora