Hoping

Kyle

Penso che a Hope machi casa. E' ovvio che abbia nostalgia. Le passerà. Va bene lo stesso se l'unico amico che mi sono fatta è il prof di matematica? Forse non era una battuta. Forse diceva sul serio e non l'ho capito. La signora Williams mi ha appena detto che sono l'unico che può capirla ma forse si sbaglia. Sono tutti simpatici, così aveva detto a telefono, la sua voce era bassa e magari si stava mordendo il labbro, come fa di solito. Quanto era bello stare insieme e vedere il tramonto da Central Park mentre il suo cane gironzolava e abbaiava di continuo. E quel suo vizio di mordersi il labbro mi ha sempre fatto impazzire. Mi ricordo ancora di quando stavamo giocando ad obbligo e verità con un' amico delle elementari. Non ne ricordo neanche più il nome ma non importa. Quel bambino le aveva chiesto di dire quanto ero bello da uno a dieci. Ricordo la felicità che provai quando lei disse squillante "10". Oppure non si è ambientata bene. Guardo la foto mia e di Hope nella cornice sulla scrivania. Eravamo a mare, ma non riesco a ricordare altro di quel giorno. E lentamente capivo. Hope non ha parlato con nessuno oggi. Ha solo detto il contrario per non far preoccupare nessuno. Questa era Hope. Sempre a pensare agli altri e mai a se stessa. Non importava di come si sentiva, per lei era importante che io o sua madre non ci preoccupassimo. Non vuole che le persone pensino che sia vulnerabile. Ma Hope siamo tutti vulnerabili, per il timore, l'ansia di non saprere ciò che accadrà. E alla fine è inutile, perché tutte le preoccupazioni e tutto il pianificare cose che potrebbero o non potrebbero accadere, peggiorano solo la situazione. E allora porta a spasso il cane o fai un riposino. Insomma, fai qualunque cosa, ma smettila di preoccuparti per gli altri. Perché l'unica cura è essere, qui o lì, così come sei. Presi il cellulare e digitai il numero che ormai sapevo a memoria.

Corro a sotterrarmii:(

vi prego, fatemi pubblicità.. se nessuno legge la ff la elimino:(