Saran vede il feretro sollevato da sei guardie d'onore vestite in scintillante armatura completa mentre escono dal tempio. La ragazza studia la tenuta lussuosa che il picchetto indossa, osserva affascinata le corazze arabescate in argento e riflettenti come specchi, gli elmi lucenti adornati da alti pennacchi rossi e si chiede quanto siano calde le loro divise di seta e velluto bluastri.
La recluta osserva con un certo divertimento il drappello di sfortunati che già impacciati dall'eccessiva armatura trascinano la bara lungo le scale fino alla camera ardente.
Il funerale di Stato per il Maggiore Ford è stato rapidom quasi quanto le indagini. L'alto ufficiale si è suicidato nel suo ufficio, gli investigatori e i Confessori sono tutti d'accordo e l'inchiesta si è conclusa in fretta.
Ora, ci sarà il solito caos per trovare un sostituto, ma già il nome di Barclain circola da giorni e quasi certamente sarà lui a ricevere l'incarico. Purtroppo, il capitano è svanito e nessuno sa dove si trovi.
Val è convinto che dopo la convocazione da Ford, il suo maestro sia immediatamente partito per una missione, ma ufficialmente Barclain non è impegnato in nessuna operazione militare e quindi la sua assenza è del tutto ingiustificata.
Saran, ovviamente, è più che certa che il capitano tornerà non appena terminato il suo compito.
Circondata da tre battaglioni, uno di ricognitori, uno di fanteria ed uno di artiglieria, la ragazza considera che il picchetto d'onore per il Maggiore sia decisamente esagerato. I suoi amici e colleghi sono accanto a lei, silenziosi e sull'attenti, gli elmi coprono i loro visi e rendono impossibile vedere cosa stiano guardando o quali espressioni si stiano dipingendo sui loro volti.
Il funerale dura da circa una mezz'ora e per la donna è davvero toccante vedere il contegno straordinario della moglie di Ford e dei figli, raccolti e chiusi nel loro dolore composto.
Perché mai il Maggiore avesse deciso di farla finita rimane un mistero, ma ciò che davvero è sorprendente è nessuno sembri voler far luce al riguardo. Il veterano ufficiale era rispettato e apprezzato dai suoi colleghi di pari grado ed era inviso soltanto da una piccolissima minoranza di senatori. Cosa mai lo aveva spinto a compiere un gesto del genere?
Per Saran, il fatto che un soldato andasse anche a genio ai politici era incredibile e decisamente sospetto, ma i suoi pensieri preferiva tenerli per sé. A breve avrebbe affrontato la sua prima missione vera e propria nelle Paludi Perlacee e non voleva che pensassero male di lei prima ancora di averla vista in azione: odiava l'idea di passare per una pettegola.
Non appena la commemorazione termina, Saran, Velk e Val si dirigono verso le rispettive abitazioni, passeggiando insieme lungo la via dei Ricamatori per un breve tratto, chiacchierando di sciocchezze con gli elmi da ricognitore sottobraccio. Proprio quando stanno per separarsi, vengono intercettati dal Capitano Ussard.
«Signori, dovrei parlare con voi.» Saluta questi, accompagnato da quattro guardie cittadine. L'ufficiale in questione sorprende immediatamente Saran, perché mai si sarebbe aspettata che un ometto tanto svettante e sottile potesse esistere. Doveva essere alto come minimo due metri e aveva lunghe braccia che raggiungevano quasi le ginocchia e persino la testa era comicamente oblunga, con baffetti fini che ne accentuavano la forma strana.
Il trio di giovani rimane interdetto dalla convocazione informale, ma nessuno si azzarda a protestare e seguono l'ufficiale e la sua scorta. Facendo la strada a ritroso, ripassano dinnanzi al cimitero militare e si dirigono spediti verso il Quartier Generale.
Il monumentale e sobrio arco che funge da entrata per il complesso militare è coperto da grandi drappi scuri, per commemorare il lutto del Maggiore e mentre la scorta si ferma lì, Ussard e il trio proseguono. Accedono quindi alla corte interna, una larga sala di pietra su cui si affacciano svariate altre costruzioni, tra cui caserme, armerie, rimesse, stalle e il Palazzo delle Brigate, luogo dove di solito avvengono gli incontri con gli ufficiali.
Ussard, però, conduce le tre reclute presso una delle caserme più remote, una costruzione fatiscente e utilizzata di solito come magazzino e archivio. Si perdono all'interno dell'edificio, imboccando corridoi uno dopo l'altro, ben presto perdendosi in quel labirinto.
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Terra Nera, Terra Rossa
FantasyKesheret è un mondo maledetto. Saggi folli si aggirano farneticanti in cerca di verità nuove, chiavi per spalancare le porte di un sapere rivoluzionario. Anime disperate, che non capiscono che sono i complici della tragedia avvenuta. La storia di qu...