Saran dormì per tre giorni a casa dei Mel-Vomar, insieme a Velk e Val. La stanzetta dei due fratelli era piccolina, ma il più anziano dei due decise di cederle il posto e riposò direttamente accanto al focolare. Il suo sonno della ragazza fu tormentato da vecchi e familiari incubi, così come da nuovi e ancor più terrificanti.
Al terzo giorno, la ragazza viene convocata da Ussard ufficialmente e lei con il cuore in gola, si avventura fino al Palazzo delle Brigate. Una volta lì, viene fatta accomodare presso un ufficio sobrio e pulito, con poltroncine e divanetti comodi che circondano un tavolino basso e affollato di posaceneri e bicchieri vuoti in attesa di essere riempiti.
Quando la porta si apre di nuovo, Ussard marcia al suo interno, seguito da altri tre ufficiali, dalle mostrine al petto si direbbero due marescialli ed un generale.
La donna scatta sull'attenti, ma il capitano le punta un dito addosso come fosse una pistola e abbaia un singolo ordine. «Seduta.»
Saran si schianta sul divano, come se qualcuno l'avesse tirata verso il basso.
Lo sguardo dei quattro uomini si piantano su di lei, duri e inquietanti, quasi disgustati. Ussard raggiunge il mobile bar, afferra cinque bicchieri, gli riempie e li posa sul vassoio che poi porta fino al basso tavolino che separa la donna dagli ufficiali.
«Abbiamo fatto analizzare il contenuto dell'ampolla amnemonica.» Decreta il generale, la voce pastosa e rauca. «Il motivo per cui sei qui è quello che abbiamo trovato.»
«Avevi rapporti intimi con Barclain?» La domanda sputata dal capitano la raggiunge come una pugnalata. Il generale si sporge e afferra un bicchierino con nonchalance, mentre Ussard la inchioda con lo sguardo.
Saran sta per balzare in piedi, disgustata da quell'affronto, ma le gambe le tremano e si sente improvvisamente incerta. È confusa da quella domanda, ma il preambolo a quel quesito la mette a disagio. Il suo intero corpo si infiamma per l'imbarazzo, mentre un senso di colpa ingiustificato la costringe ad abbassare lo sguardo e l'aggressività e sdegno scivolano via.
«N...no. No, certo che no!» Biascica lei, cercando di calmarsi.
«Soldato, rispondi al tuo superiore come si confà!» La sfida Ussard e la donna esegue. «Barclain è il tuo amante?» Insiste lui.
Se prima la ragazza era confusa e offesa da quella insinuazione, ora le provoca una scossa rabbiosa.
«Ho detto di no!» Sbotta avvelenata. «Era il mio ufficiale addestratore e nient'altro!»
Cala il silenzio. Saran sente il cuore battere nervosamente, le sue emozioni incendiate da rabbia, imbarazzo e preoccupazione. La stanno accusando di un crimine gravissimo! Ai soldati di qualsiasi rango è proibito avere rapporti amorosi ed intimi fra commilitoni e coloro che violano questo tabù sono esiliati dal corpo permanentemente e sono pubblicamente umiliati per il loro comportamento irrispettoso ed indecente. Barclain non si sarebbe mai fatto sedurre da una ragazzina, non avrebbe mai rischiato tutto per lei...
«Potrebbe non ricordarlo...» Sottolinea il generale a bassa voce.
«Perché mi accusate di questo?» Domanda lei. «Non...»
«Le domande le facciamo noi, soldato.» La blocca Ussard, bevendo un sorso del liquido ambrato. «Abbiamo interrogato i tuoi due compagni. Gli abbiamo strapazzati parecchio e ci hanno raccontato che eri chiaramente attratta dal tuo maestro.»
«E questo cosa centra!» Saran si sta agitando e quelle insinuazioni orribile la fanno imbestialire.
«Hai tentato di sedurlo?» Prosegue imperterrito il capitano.
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Terra Nera, Terra Rossa
FantasyKesheret è un mondo maledetto. Saggi folli si aggirano farneticanti in cerca di verità nuove, chiavi per spalancare le porte di un sapere rivoluzionario. Anime disperate, che non capiscono che sono i complici della tragedia avvenuta. La storia di qu...