«Yergath mi accolse nella sua casa.» Prosegue Simeon, gli occhi che scrutano istanti passati come se gli scorressero davanti. «Per mettere a tacere i suoi genitori affermò che ero il suo bottino di guerra e che voleva... giocare con me. Ricordo ancora quanto fossero orgogliosi di sentirglielo dire. Per loro era un vanto sapere che la guerra aveva finalmente reso il loro figlio il sadico mostro in cui speravano. Per fortuna, il padrone aveva altri piani...»
Darek ha ascoltato l'intero racconto e non gli serve la telepatia per percepire il dolore che trasuda dalle parole del suo narratore. Il Goltachi ha soltanto domande, macchie di insegnamenti di cui non ricorda i maestri infestano la sua coscienza e rendono il silenzio che segue la narrazione un momento di cruciale importanza.
Prede. Scimmie. Insetti. Inferiori. Schiavi. Cibo. Questi sono gli epiteti con gli umani sono chiamati dai Goltachi. Li vede i suoi simili trattarli peggio dei gatti che si curano di tenere lontano i topi, usati come oggetti o cibo, consumati e cancellati come se non fossero che un'estensione dei loro padroni.
Sono esseri inferiori, fisicamente più deboli, incapaci di usare la magia. Eppure, Darek non si sente tanto più forte dell'uomo che sta dall'altra parte del tavolo, di cui condivide soltanto la miseria di vivere in un mondo che non ti perdona essere vulnerabile.
Che razza di vita ha avuto quell'umano dopo? Cosa ha dovuto affrontare? Il giovane non lo sa, ma ora lo osserva con occhi diversi. Perché quelle cicatrici sulle mani, sulle braccia, sul collo, le rughe profonde, gli occhi infossati, il volto inciso e scavato dalla fatica raccontano di lui molto più di quanto possano fare le parole.
«Quanti anni avevi?» Chiede Darek, infine.
«Non lo so... credo sette.» Rispose l'altro distrattamente.
Quindi anche l'umano è un cucciolo senza famiglia, proprio come lui...
«La paura...» Simeon lo guarda e il Goltachi sente i suoi occhi andare oltre la carne, tanto da vedergli l'anima. «La conosco bene. Quella che ti accompagna mentre mangi, mentre cammini, che scandisce il tuo respiro, che rende ogni ombra e movimento una minaccia, che trasforma ogni sorriso in un ghigno, ogni sguardo in una promessa di violenza. Ci ho convissuto per anni, proprio qui, tra le sale di questo palazzo. Ogni notte ero in preda agli incubi, sentivo quelle dita luride toccarmi, quegli occhi di serpente piombare su di me, la presenza che mi inseguiva attraverso il buio... Quella paura era ormai parte di me tanto quanto lo era la mia carne. Ero lo schiavo prediletto di Yergath e nessuno osava toccarmi, ma fidarsi di lui era un azzardo che mi sono sentito di fare solo molti anni più tardi. Ho visto così tanti umani morire, soffrire e spegnersi... Soltanto quando il padre di Yergath morì le cose cambiarono e allora capii che lui era davvero... diverso. Soltanto allora, la paura iniziò a mordere con meno insistenza.»
Simeon tende la mano e afferra quella di Darek che si pietrifica, incapace di capire quel gesto.
«Lo so che hai paura. E so che non basteranno le mie parole ad aiutarti, perché unicamente tu puoi bandire dalla tua vita questo spettro che ti tormenta. Sappi che però sono in debito con te e per quanto tu rimanga uno schiavo ed io un tuo superiore, sarò sempre qui per ascoltarti ed aiutarti. Purtroppo, ci saranno tanti momenti in cui dovrai affrontare le tue paure, tanti giorni che sarai soffocato dall'ansia... Ti sentirai come annegare. Puoi scegliere se lasciarti trascinare verso il fondo oppure lottare per emergere e respirare. Ricorda, i coraggiosi muoiono una volta sola. I codardi muoiono ogni giorno, più volte al giorno.»
Darek non chiede e non dice nulla. L'umano non insiste e lo congeda, dicendogli però di portare con sé il bicchiere di birra rimasto intoccato.
Il Goltachi, una volta chiuso nella sua camera, medita sulle parole di Simeon quando la campana suona una volta soltanto. Il soffitto diventa la tela su cui i pensieri di Darek tracciano un dipinto.
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Terra Nera, Terra Rossa
FantasyKesheret è un mondo maledetto. Saggi folli si aggirano farneticanti in cerca di verità nuove, chiavi per spalancare le porte di un sapere rivoluzionario. Anime disperate, che non capiscono che sono i complici della tragedia avvenuta. La storia di qu...