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Quel pomeriggio, sotto un cielo azzurro privo i nuvole, i campi di fragole sembravano avvolgere il campo in un abbraccio. Lunghe corsie di cespugli, ricoperti di frutti rossi ed enormi, che crescevano tutto l'anno. Le fragole circondavano il confine sud del campo, dal campetto di pallavolo fino al poligono di tiro con l'arco. Verso est, alcuni satiri stavano concimando la terra insieme ad una ninfa, mentre Will e Nico cercavano un posto dove mangiare.

Il figlio di Ade era felice di passare un po' di tempo con Will. Anche se le fragole non gli piacevano e odiava stare al sole, si stava impegnando per non farglielo notare.
L'altro giorno Will si era comportato in modo strano, come se il pic-nic fosse tutta una scusa per dirgli qualcosa. Nico non era bravo a capire le emozioni degli altri, ma il biondo era palesemente preoccupato. Will era sempre così gentile e sorridente con lui, Nico voleva ricambiargli il favore.

Avevano passato un'oretta a girovagare tra i campi di fragole, cercando il posto perfetto dove fermarsi. Will faceva ondeggiare lentamente il cestino di vimini, mentre continuava a ripetere che faceva troppo caldo per mangiare sotto al sole.
La maggior parte dei semidei rimasti al campo aveva approfittato della bella giornata per correre al laghetto delle canoe, e lì erano rimaste solo delle ninfe e qualche satiro, che scappavano quando loro due si avvicinavano. I raggi del sole battevano sulla schiena del figlio di Ade facendolo sbuffare, e con le erbacce che crescevano sul sentiero continuava ad inciampare qua e là.

"Possiamo metterci lì all'ombra per mangiare. Che ne dici?" chiese Will con la bocca piena, indicando una piccola quercia solitaria poco più avanti. Continuava ad allungare il braccio tra i cespugli per prendere le fragole, e se le metteva in bocca una dopo l'altra. Con il labbro superiore macchiato di rosso, e quella maglietta nuova, era proprio carino.
"Solo tu puoi avere ancora fame dopo tutte le fragole che hai mangiato." gli fece notare Nico.
"Non è vero ne ho mangiate pochissime." rispose Will, mentre cercava di buttarne giù una ancora tutta intera.
"Ma se hai tutta la faccia sporca. Non prendermi in giro." Will iniziò a strusciarsi la bocca con il dorso della mano, finché non fu sicuro di aver tolto ogni rimasuglio di fragola.
"Visto? Neanche un po' di sporco. Adesso muoviamoci o la panna si squaglia."

Dopo aver steso la tovaglia all'ombra della piccola quercia, ed essersi seduti uno accanto all'altro, i due semidei iniziarono a tirar fuori il cibo dal cestino. Will aveva preso alla mensa una crostata, decorata con piccole montagnette di panna montata e tantissime fragole, prese dai cespugli del campo ovviamente.

Con un coltello, Will tagliò uno spicchio per sè e uno per Nico, che gli porse insieme ad una forchetta. Mentre prendeva la sua fetta, a Nico tornò in mente la crostata di albicocche che preparava sempre sua madre, certo lei non usava la panna montata e la sua pastafrolla non era dura come quella, ma era comunque bello sentire di nuovo i sapori della sua infanzia. D'accordo quella pastafrolla era veramente troppo dura, magari se spingeva di più con la forchetta...

Il piatto di Nico si ribaltò, facendo schizzare la panna montata ovunque. Aveva premuto talmente tanto con la forchetta sul piatto, da farla schizzare via, rovesciando tutto. Aveva la panna anche sul naso.

Will si girò verso di lui e scoppiò a ridere. Era una risata sincera, priva della preoccupazione di quella mattina.
"Cosa ci trovi di coì divertente Solace?" gli chiese Nico facendo il finto offeso.
"Ahahaha guardati, hai la faccia tutta sporca di panna."
Will non riusciva a smettere di sorridere, mentre tutto il suo corpo era scosso dalle risate.
"Ah sì? Vediamo come ridi adesso."
Nico afferrò l'altra fetta dal piatto di Will e, con un movimento rapido, la spiaccicò sulla faccia del figlio di Apollo.

Will smise di ridere per togliersi la torta dalla faccia. Era completamente ricoperto di panna e fragole. Si girò verso Nico, guardandolo stupito con i suoi grandi occhi azzurri.
"Questa me la paghi." strillò prima di prendere tutta la torta rimasta e lanciarla verso il figlio di Ade. Quella che doveva essere un'uscita tranquilla, si trasformò ben presto nella battaglia col cibo più assurda della storia. I due semidei continuarono a lanciarsi nuvolette di panna montata, ridendo come matti. Quando la torta finì, afferrarono le fragole dai cespugli vicini, e iniziarono a tirarsi quelle.

Dopo venti minuti di pura gioia si fermarono, esausti. Nico non si divertiva così tanto da anni. Era ricoperto di panna e fragole dalla testa ai piedi, e aveva il fiatone. Anche Will non sembrava tanto messo meglio, aveva la torta sbriciolata tra i capelli, e un pezzettino di fragola proprio sulla punta del naso. Lo fissava ridacchiando, con le lentiggini che giocavano a nascondino sotto la panna montata.
"Basta ridere Solace, hai delle fragole sul naso." Nico si avvicinò al figlio di Apollo per toglierle. Ma quando si ritrovò con il volto ad un soffio da quello di Will, dovette fermarsi. Will lo guardava, con gli occhi spalancati e le labbra socchiuse. 

Con una piccola spinta in avanti, il figlio di Apollo colmò lo spazio che lo separava da Nico, facendo scontare le sue labbra con quelle fredde e morbide del figlio di Ade.

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Questo capitolo è stato un'impresa da scrivere. La verità è che non pensavo di continuare la storia dopo le vacanze di natale, e ora non so più come fare. Prima di pubblicare il prossimo capitolo aspetterò di averne almeno due già pronti, e non so quanto mi ci vorrà. Comunque duecento visualizzazioni cosa?! <3



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