Quando mi sveglio sono le 18:50, tra dieci minuti dovrebbe arrivare Thomas. Mi alzo dal letto e vado allo specchio per darmi una sistemata, poi scendo in soggiorno, prendo la borsetta e mi dirigo verso l'uscita per aspettarlo fuori.
Appena apro la porta la figura dei miei "genitori" occupa l'uscita.
Ci voleva solo questa, ho passato delle giornate bruttissime piene di ansia e di angoscia e ora loro si fanno vivi."Dove credi di andare ragazzina?!" sento urlare da mio padre.
"A cena" dico fredda.
"Ah si? Senza neanche chiederci il permesso? E con chi poi?"
"Tu chiedi a me di chiederti il permesso per uscire?!" dico alzando la voce, "Non vi vedo da giorni e non mi chiedete neanche dove sono stata, cos'è successo o se sto bene" sento la voce iniziare a tremare, "Beh vi do un'informazione, non sto bene" detto questo passo attraverso la porta spingendo i miei genitori, per fortuna Thomas è arrivato in motorino.
"Ciao" dico prendendo il casco e portandomelo alla testa, mi siedo dietro a Thomas e mi stringo forte a lui, "Parti". La moto si accende e io non guardo indietro, ma sento alcune lacrime rigare il mio volto in silenzio.
-
Pov's Thomas
E' salita in moto senza che io le dicessi niente, ha fatto tutto da sola.
Ho visto i suoi genitori davanti alla porta e sentito una discussione.
Sto guidando verso il ristorante dove ha prenotato mio padre e appena arriviamo noto che non è niente di lussuoso, per fortuna, è un semplice ristorantino vicino al lungo Tevere."Vuoi dirmi cos'è successo?" Chiedo mentre scendiamo dalla moto, lei alza la testa verso una direzione che non riconosco e parla.
"È tutto bene, siamo a marzo, precisamente il 25 marzo, tre mesi dall'inizio del nuovo anno e ho vissuto due mesi di inferno, uno l'ho passato a scegliere la scuola dove trasferirmi dato che le riserve di pugni e calci dai miei compagni stavano aumentano e uno passato con te, con la mafia, la tua presenza mi piace Thomas, ma non posso continuare così"
"Teresa devi sapere una cosa" comincio a parlare un po' insicuro, non so se dirle del mio piano, soprattutto perché siamo all'aperto e qualcuno potrebbe ascoltarci, nonostante io abbia chiesto a papà di lasciarci soli non mi fido del tutto "Non vivrai così per sempre, andiamo dentro che ti spiego" lei sposta solo ora il suo sguardo su di me.
Noto che ha uno sguardo molto più duro, quasi cattivo ma vedo anche, infondo, il suo animo fragile, quello che c'è sempre stato ed è triste, tanto, è spezzato.
Le prendo la mano e le lascio un tenero bacio su di essa, lei si lascia scappare un piccolo sorriso e il suo volto diventa più spensierato."Sorridi"
"Perché?"
Rimango un po' spiazzato da questa sua domanda, sembra banale, molte ragazze credo vorrebbero sentirsi dire 'Perché sei bellissima' ma lei no, lei vuole davvero sapere il perché di quell'azione.
"Perché te lo meriti dopo tutto quello che stai passando"
Lei si lascia andare e sorride.
"Dai ora andiamo" detto questo si fionda dentro il ristorante e io la seguo.
"Salve, volete un tavolo?" ci chiede un cameriere.
"Si grazie, il più appartato possibile" Lui sembra un po' sorpreso da questa mia affermazione perché esita un attimo prima di portarci al tavolo, una volta arrivati ci lascia i menù e se ne va.
Il tavolo è in un angolo del ristorante, Teresa è seduta nei divanetti e io di fronte a lei sulla sedia. Nessuno dei due apre il menù."Thomas facciamo così, questa cena voglio viverla in modo spensierato quindi dimmi quello che devi dirmi e dopo non ne parliamo più"
"Sono d'accordo" dico annuendo con un micro sorriso "Ho un piano" dico a sottovoce avvicinandomi a lei "Ho chiesto a papà di poterci sposare solo una volta che tu e io avessimo avuto 18 anni perché voglio scappare al mio compleanno" la vedo sbiancare ma i suoi occhi brillano di speranza.
"Spiegati meglio" Dice incuriosita.
"Siamo a marzo, io compio 18 anni a gennaio, abbiamo tempo per preparare tutto e al mio compleanno scappare, avevo questo piano anche prima di conoscere te ma ora che ci sei dentro anche tu" faccio una piccola pausa dato che i sensi di colpa mi assalgono.
"Vai avanti"
"Scappiamo insieme" Lei sorride, un vero sorriso, non mi aspettavo questa reazione, pensavo mi avrebbe preso per pazzo invece sembra d'accordo "Dovrò lasciare la mia amata Roma, ma non posso continuare a vivere con lui" E' vero, mi dispiace tantissimo lasciare Roma ma devo perché ora come ora non sono felice.
"Tu sei pazzo" Dice chiara Teresa "Ma hai ragione, prepariamoci e a gennaio scappiamo, non ho niente da perdere qui, i miei genitori non mi cercherebbero neanche e non ho amici quindi per me va bene" Sorride, sembra davvero felice di questa mia proposta "Ora però partiamo da zero, come se non sapessimo niente di questa storia"
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Convinto di avere lei a fianco, lei che puntualmente non c'era
FanfictionQuesta storia non è come le altre, non è un amore ricambiato, non è un amore perfetto e non è tutto rosa e fiori. Thomas è figlio di un boss mafioso e quest'ultimo farebbe di tutto pur di rendere suo figlio indipendente, rude e crudele, al contrari...