Ti prego non andartene anche tu

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Dopo esserci presentati non abbiamo parlato più di tanto, lei ha rigirato la testa sul libro e io ho fatto lo stesso.
Finite le lezioni ognuno sta preparando il proprio zaino per uscire da quell'inferno chiamato scuola, io sono sempre l'ultimo ad uscire e proprio per questo la prof mi ferma insieme a Teresa.

"Thomas volevo chiederti se potevi far fare il giro della scuola a Teresa"

Detto sinceramente non avrei voluto, ma passare del tempo con quella ragazza sento che non mi avrebbe fatto male così accetto.
Usciamo dall'aula e ci ritroviamo a camminare nei corridoi uno affianco all'altro.

"posso chiederti come mai hai cambiato scuola?"

"perché lo vuoi sapere?"

"perché sei al terzo anno e cambiare scuola non è facile, te lo dice uno che ha cambiato ormai 3 scuole"

Lei sorride a malapena.

"ho cambiato scuola perché nell'altra non mi sentivo a mio agio, erano tutti troppo seri e bravi, era una scuola troppo da studiosi per bene..."

Fa una pausa e poi riprende a parlare.

"e anche perché quella scuola mi ha lasciato dei lividi, sia nella mia vita, sia nel mio corpo..."

Non me lo aspettavo, una ragazza così bella a cui avevano spezzato quella vita dolce e fragile, non se lo meritava.

"mi dispiace davvero tanto, però posso assicurarti di una cosa, se starai vicino a me non ti accadrà niente"

Lei sembra confusa ma anche spaventata.

"non è una minaccia, parlo sul serio"

Dico il tutto con voce calma, lei sembra tranquillizzarsi ma rimane un po' tesa.

"sei uno di quei bulli che ci sta provando?"

Sentire quelle parole un po' mi ha fatto male, ma quello che mi avrebbe fatto più male sarebbe stata la sua reazione una volta averle detto che ho un padre boss mafioso.

"no, assolutamente no, non amo fare del male alle persone anzi, preferisco starmene in disparte"

Lei guarda in basso con le sopracciglia aggrottate, segno che sta pensando a qualcosa.

"allora perché se starò vicino a te nessuno mi farà niente?"

Ed ecco la domanda cui risposta avrebbe determinato la fine di un'amicizia o l'inizio di un niente.

"mi prometti che non scappi?"

"mi stai spaventando"

In effetti ha gli occhi spalancati, si è fermata di camminare e mi guarda.

"scusa... prima di dirtelo voglio avvisarti che io non sono come lui, non ho mai fatto parte delle sue attività e non voglio diventare come lui"

"Thomas di che stai parlando?!"

"mio padre è un boss mafioso"

Silenzio.
Lei è rimasta immobile davanti a me, con gli occhi spalancati.
Ho paura di qualsiasi reazione potrebbe avere, ci stiamo guardando.
In quei pochi secondi sento il cuore battere all'impazzata, non voglio perdere anche lei, in quei pochi minuti mi sono trovato benissimo e finalmente ho trovato qualcuno con cui non mi sento a disagio, ma forse l'ho persa come tutti gli altri per colpa di mio padre.

"Teresa io non sono come lui, ti prego non andartene anche tu, sono solo, per i corridoi mi guardano tutti, mi sento così a disagio, rimango solo tutta la mattina perché essendo stato bocciato due volte gli unici amici che ho sono in quinta superiore, ti prego"

"dov'è la palestra?"

Chiede con un tono di voce strano, io intendo che non ne vuole parlare e che avrebbe preferito continuare il tour della scuola.

"ecco la palestra"

il mio tono di voce è più pesante, si sente e forse lei l'ha notato.

"Thomas scusa per prima, ti conosco da poco ma se avessi voluto farmi del male l'avresti già fatto... solo quella notizia mi ha un po' scosso..."

Dice con gli occhi bassi.

"non fa niente davvero, sono contento perché non sei scappata... di solito fanno così"

"non te lo meriti, per quello che ho visto sei un bravo ragazzo"

"grazie"

dico con un sorriso poi aggiungo.

"neanche tu ti meritavi quello che è successo"

E con quella frase riesco, finalmente, a strapparle un sorriso.

SPAZIO AUTRICE: 
sto riscrivendo questi capitoli e mi rendo conto che non sono scritti bene e sono anche un po' insulsi, mi scuso🛐

Convinto di avere lei a fianco, lei che puntualmente non c'eraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora