Le mimo un "scusa"

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Cammino, camminano e camminano, non faccio neanche caso a dove metto i piedi, penso solo a cosa dire a Teresa.
Sono successe troppe cose in poco tempo.
Entro 5 minuti arrivo al ristorante.
Sono le 23:45 così chiedo al barista di passarmi un bicchiere di birra.
Quel locale fa pena, c'è un misero bar, forse 6 tavoli dove potersi sedere a mangiare e la musica a palla, ma proprio per questo mio padre non ci sarebbe mai venuto.
Teresa arriva alle 23:50 spaccate, la porto dietro al locale dove la musica è meno soffocante.

"Ei"

Non ricevo risposta.

"Dimmi quello che mi devi dire"

È fredda, non vuole far trasparire le sue emozioni ma io riesco a capire che ha paura.

"Teresa..." faccio una piccola pausa e poi riprendo  "Non voglio spaventarti ma devi saperlo, quello che l'altro giorno ti stava seguendo, era Stefano.
È il nostro maggiordomo e papà gli fa fare di tutto"

Lei mi interrompe prima che io potessi continuare il mio discorso.

"e tu lo sapevi?!"

"no Teresa, fammi finire di parlare, non è una bella situazione neanche per me"

Il suo sguardo si affievolisce.
Riprendo a parlare.

"Tornato a casa mio padre comincia a parlarmi di te, eppure io non avevo neanche accennato la tua presenza nella mia vita.
Ora ti dirò una cosa ma ti prego non ti devi spaventare perché non lo permetterò"

"Thomas, continua perché così mi spaventi di più e basta"

"ok, mio padre vuole che tu in un certo senso diventi mia moglie perché lui alla mia età aveva già sposato mia madre.
Vuole che io prenda il suo posto come boss mafioso nonostante sa quanto odi quella vita.
Teresa, guardami"

Ha abbassato gli occhi e portato le mani nei capelli. Le alzo il viso e vedo una lacrima scendere lungo la sua guancia.

"Thomas, ho cambiato scuola per non avere problemi e invece ne sto avendo solo di più e più grossi di quelli che avevo prima.
I miei veri genitori mi hanno abbandonata e io vivo insieme a dei genitori adottivi che mi odiano ma mi tengono per pietà.
Non voglio finire in altri guai"

"Non ti succederà niente Teresa, te lo prometto, non farò niente di quello che dice mio padre"

"No Thomas non hai capito, io me ne vado, non posso vivere con l'ansia, pensavo che tu fossi una persona per bene e invece... ti prego lasciami stare"

La vedo alzarsi e andarsene di corsa.
Un'anima fragile, che ne aveva e ne sta passando tante, troppe.
Alcune anche per colpa mia.
Forse hanno ragione quelli che mi evitano nei corridoi: se provi anche solo a fare amicizia con me, ne resti fregato.
Sono una rovina per tutti.
Ormai l'unica persona che mi faceva compagnia se n'è andata, forse per sempre chi lo sa.
So solo che ai miei occhi ho perso tutto. Tutto tranne la mia essenza: la musica.

-

driiin driiin
Come ogni mattina la sveglia mi ricorda di un nuovo giorno.
Senza fare troppe storie mi alzo dal letto e scendo a fare colazione.
Appena finito di prepararmi decido di andare a piedi fino a scuola.
Arrivato come sempre la solita routine e poi la classe.
Teresa ha cambiato banco e di fianco a me c'è una ragazza che prova a starmi il più lontano possibile.
Io prendo l'astuccio e ci appoggio la testa, passo così il resto delle 5 ore.

-

"Teresa ti prego aspetta"

Dopo scuola ho aspettato Teresa fuori scuola, devo parlarle.

"Thomas te l'ho già detto, lasciami stare"

"Salve Signorina, la prego di seguirmi"

Cazzo.
Stefano.

"Ciao Stefano, sono pronto possiamo andare a casa"

Provo a fare finta di niente, mi metto davanti a Teresa e incoraggio Stefano ad andare ma niente. Si è impuntato.
In quel momento mille paranoie mi assalgono, ho sbagliato a parlare a Teresa ieri sera? per caso mio padre mi aveva visto? o qualcuno aveva fatto la spia? se si chi? cosa succederà ora?
Ricevo la risposta all'ultima domanda.

"signor De Santis e signorina Bianchi, vi prego di sedervi in macchina"

"Stefano lascia stare Teresa"

"Ordini di suo padre"

Senza obbiettare saliamo in macchina, una volta dentro guardo Teresa negli occhi mentre sento le lacrime scendere lungo il mio viso. Le mimo un "scusa" e poi abbasso lo sguardo.

Convinto di avere lei a fianco, lei che puntualmente non c'eraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora