27. Convivenza

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Nell'Altra Metà, il viaggio procedeva a rilento. Arrivarono nella foresta al tramonto e Lisa fu costretta a cacciare da sola mentre Jennie si occupava di Rosé, che sembrava sempre più stanca. Le sottili venature nere avevano invaso tutto il polpaccio e la ragazza sembrava avere una leggera difficoltà a respirare.

Lisa ritornò in fretta con cinque prede ma, mentre stavano per pulirle, un piccolo fulmine cadde nel suolo accanto a loro, facendole sobbalzare.

Sopra di loro volava lento un falco dalle piume bianchissime.

Quando il falco usò le ali per fare un movimento strano, Lisa ebbe appena il tempo di trascinare via Rosé prima che una saetta la colpisse. La terra, nel punto in cui la saetta era caduta, bruciava.

«Un falco. Stai attenta, Jennie, lancia saette con la punta delle ali!» gli disse Lisa.

Jennie alzò gli occhi al cielo. «Lo avevo notato, grazie. E non ci tengo a finire arrostita.»

Con quel buio, alla sola luce del piccolo falò che avevano creato, era difficile vedere gli spostamenti del falco.

L'animale scese in picchiata sorprendendo Jennie, che cadde all'indietro. Afferrò un topo con gli artigli e lo portò via.

«Tornerà presto.» disse Lisa.

«Beh, allora dobbiamo andarcene!» esclamò Rosé.

«Ci troverebbe.» Lisa guardò Jennie. «Ce la fai ad arrampicarti su quell'albero?»

Jennie si girò verso un albero poco lontano. «Credo di sì. Cos'hai in mente?»

Lisa raccolse l'ultima noce di cocco piena d'acqua che era loro rimasta. «Devi fare da esca.»

«Cosa?!» esclamò Jennie indignata.

Lisa gli passò il bruco rosso che avevano iniziato a ripulire qualche minuto prima. «Questo tipo di falco muore se le ali vengono a contatto con una gran quantità d'acqua. Prendi una preda e arrampicati su quell'albero. Quando vedi arrivare il falco, sventola la preda e attiralo verso te. Al resto penserò io. Rosé, tu copri le altre prede con la coperta, in modo che non le veda.» Jennie avrebbe voluto protestare, ma non c'era tempo. Si arrampicò sull'albero che Lisa le aveva indicato e la vide fare lo stesso con un albero vicino.  Il falco fu di ritorno in pochi minuti.

«Ehi, tu!» gli gridò Jennie, sventolando la preda. «Guarda cos'ho qui!»

Il falco la vide e gli lanciò una saetta, che andò a infrangersi sul tronco dietro di lei.

Jennie imprecò contro Lisa. «Se mi uccide, farò in modo che tu muoia con me!» la minacciò, ma continuò a sventolare la preda.

Quando il falco scese in picchiata verso di lei, il mondo attorno a Jennie rallentò.

Che stai facendo, Lisa?, pensò con un'ondata di panico.

Fu solo quando l'animale si trovò a pochi passi da lei, che un getto d'acqua lo investì. Il falco si schiantò contro il tronco dell'albero e cadde giù, in un ammasso di carne sfrigolante. Jennie si affrettò a scendere dall'albero, e così fece Lisa. L'animale era a terra, scosso dagli ultimi spasmi mentre qualche saetta continuava a percorrere il suo corpo. In pochi minuti, smise di muoversi.

«Non lo toccare!» gli urlò Lisa quando vide che Jennie si chinava per sfiorarlo. «Può ancora darti la scossa per qualche ora. E comunque non è commestibile.»

Jennie sospirò. «Beh, almeno abbiamo salvato la cena.»

Rosé le osservava preoccupata da terra. Mentre si avvicinavano a lei, Jennie mormorò a Lisa: «Non osare mai più aspettare così tanto. Un altro po' e mi si schiantava addosso!»

L'Altra Metà del Mondo |Jenlisa|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora