13. Rampicanti

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Mercoledì arrivò prima del previsto. Jennie si accorse di non riuscire più a tenere il conto dei giorni, di essere dimagrita e di non essere più adatta a correre.

E non riusciva più a concentrarsi nello studio.

Arrivava tardi all'università, si distraeva durante le lezioni invece di prendere appunti e la sera crollava così in fretta da non riuscire a finire di studiare. Aveva anche saltato un allenamento delle cheerleader, con la scusa di sentirsi poco bene.

Nell'Altra Metà non c'erano più stati grossi problemi, ma Jennie aveva continuato ad avere la sensazione di non poter continuare a lungo in questo modo. Ogni giorno era un'incognita e lei era sempre stata la tipica ragazza abituata ad avere tutto sotto controllo, senza dubbi né incertezze.

Vivere un incubo ogni notte la distruggeva.

Quel giorno arrivò nell'Altra Metà mentalmente e fisicamente sfinita. Lisa stava scrivendo sul suo quaderno di foglie, con la solita piuma blu.

«Buongiorno.» salutò Jennie, e Lisa si girò verso di lei e gli sorrise.

«Buongiorno a te, principessa.»

«Joe e Rosé non sono ancora arrivati?» chiese, stropicciandosi gli occhi.

La ragazza si fece seria. «Veramente sono andati a controllare le trappole... ti sei svegliata tardi, oggi.»

«Oh.» Non sapeva se considerarla una cosa positiva o negativa.

«Andiamo a prendere dell'acqua alla Valle. Non sono molto lontani da lì.»

Jennie annuì e andò a prendere due noci di cocco, anticipando Lisa. Ormai aveva imparato a conoscere alcuni precorsi, anche se aveva sempre paura di perdersi e per questo non usciva mai da sola.

Faceva caldo.

Arrivate alla Valle dei Due Laghi, Jennie si tolse i vestiti e si tuffò nel Lago Freddo, sospirando per il sollievo dell'acqua fresca sulla pelle. Lisa fu subito dietro di lei. Gli squali le accerchiarono in fretta, strusciandosi contro di loro.

«Vedo che non hai più paura di loro. Impari in fretta.» commentò la ragazza guardandola accarezzare uno squalo più piccolo.

«Questo posto non ti lascia altra scelta che adattarti.»

Un urlo squarciò l'aria.

«Rosé.» Quello di Lisa fu solo un sussurro ma raggiunse la mente di Jennie, mandandola in panico.

Non era pronta ad affrontare un altro pericolo. Non ancora.

«Aspetta qui.» gli disse Lisa, uscendo di corsa dall'acqua. Si fermò appena per recuperare la cintura con i coltelli, poi corse via.

Jennie la guardò andare, incapace di muovere un muscolo. Il cuore prese a martellare forte nel petto, le gambe iniziarono a tremargli, la mente si fece bianca.

Il terrore la stava attanagliando, come mai prima d'ora.

Dovrei restare qui, al sicuro, con gli squali. Finché tutto non sarà finito.

Strinse i pugni così forte di ferirsi i palmi con le mani.

O finché non saranno tutti morti.

Senza neanche accorgersene, stava correndo a piedi nudi per la foresta, col coltello stretto in pugno.

Altre urla gli indicarono la via più breve per arrivare a Rosé e in pochi secondi si trovò lì.

Rosé era bloccata a terra, legata da rampicanti così spessi da aver quasi totalmente nascosto i piedi e le caviglie, e aveva il volto terrorizzato di chi è incapace di affrontare le sue paure più grandi.

L'Altra Metà del Mondo |Jenlisa|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora