19. Compleanno

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Era lunedì, e Jennie cominciava a sentirsi meno stanca. Aveva iniziato ad abituarsi ai ritmi di una vita parallela e i suoi muscoli non si lamentavano più per la fatica di scavare trappole o combattere strani animali.

Le ferite sul suo corpo andavano e venivano continuamente. Nel fine settimana era dovuta scappare da una mandria di cervi e si era ritrovata pieno di spine a causa di un riccio. Il Succo Giallo era prodigioso e in pochi giorni faceva sparire tagli e lividi, tanto da portare Jennie a chiedersi che tipo di ferite avessero potuto lasciare dei segni sul corpo di Lisa.

Andò all'università e si fermò a chiacchierare con le amiche sulle scalette, come al solito. Vide arrivare Lisa, assieme a Rosé e Joe. Gli rivolse un breve cenno del capo, senza farsi vedere dalle amiche. Lei gli sorrise e gli fece l'occhiolino, poi si mise a chiacchierare con Rosé.

Le lezioni passarono lentamente e Jennie si ritrovò a sbadigliare e a prendere distrattamente appunti. Nelle pause, le amiche parlavano del più e del meno tentando di coinvolgerla, ma lei si limitava ad annuire e rispondere a monosillabi.

Si alzò per andare in bagno senza che nessuno la seguisse e ne fu grata. Nel corridoio deserto scontrò contro qualcuno.

«Dove vai, principessa?» gli chiese una voce femminile ormai familiare.

Jennie sentì un sorriso aprirsi sul suo volto, ma si affrettò a tornare seria e la guardò. La ragazza la osservava con le mani in tasca e una posa rilassata.

«In bagno.» gli rispose lei. «Anche se ormai sono abituata a farla tra gli alberi.»

Lei buttò indietro la testa e rise di gusto.

Quel breve scambio di battute fu interrotto dal cellulare di Jennie che vibrava. Lei corrugò la fronte mentre leggeva il nome di sua madre sul display. Rispose senza pensarci troppo.

«Mamma?»

«Tesoro!» gli urlò lei, eccitata. «Buon compleanno!»

Jennie rimase a bocca aperta, senza sapere cosa dire. Notò che Lisa aveva un'espressione confusa e pensò che dovesse aver sentito. La ragazza ritrovò la voce e rispose. «Ah... ehm... grazie.»

Ci fu un momento di silenzio dall'altro capo della linea. «Non dirmi che te ne eri dimenticata.»

Jennie si morse il labbro. «Beh, in effetti... si. Ho avuto parecchio da fare con lo studio e ho perso il conto dei giorni.»

«Oh, tesoro, quindi non hai organizzato nulla con i tuoi amici?»

Jennie si sentì improvvisamente triste. Ogni anno organizzava una splendida festa nella sua piccola villa, a cui partecipava praticamente tutta l'università. Alcol, una band che suonava e il famoso bagno di mezzanotte nell'oceano. I suoi genitori erano spesso impegnati con il lavoro, quindi gli mandavano un bigliettino d'auguri e dei soldi per comprarsi un bel regalo, sapendo che non avrebbe passato il compleanno da sola.

Ma quell'anno se n'era dimenticata e non aveva organizzato nulla.

«Oh... beh, sono quasi sicura che le mie amiche mi abbiano organizzato una festa a sorpresa, quindi non penso che organizzerò nulla, per questa volta.» La bugia gli bruciò la gola, mentre Lisa la guardava con gli occhi stretti in due fessure e le folte ciglia scure a incorniciarli.

«Perfetto, allora divertiti!» gli disse allegramente la madre, mentre gli passava suo padre. Anche lui gli fece gli auguri e gli disse che avrebbe trovato un bel gruzzoletto sul conto, pronto per essere speso.

«Grazie.» rispose educatamente Jennie, poi li salutò e chiuse la comunicazione.

Sapeva che Lisa aveva sentito tutta la conversazione, poteva leggerglielo in faccia. Gli fece un sorriso tirato e scrollò le spalle. «Beh, ci vediamo stanotte. O dovrei dire domani?» e la sorpassò prima che potesse dirgli nulla.

L'Altra Metà del Mondo |Jenlisa|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora