17. Tornate a casa

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7 MESI DOPO:

-Louis

Quei pochi minuti che avevo ogni giorno con il mio ragazzo erano i più belli che potessi desiderare, anche se mi mancava averlo a casa con me, mi mancava poterlo guardare dormire ogni domenica, avevo bisogno che lui tornasse a farmi compagnia nel letto, che tornasse a proteggermi dal mostro che si nascondeva dentro l'armadio, nonostante avessi 23 anni ormai avevo ancora paura del buio e di tutto quello che nascondeva. Ogni sera, quando abitavo da solo, tenevo la TV accesa per la paura ma quando Harry era venuto ad abitare con me mi accoccolavo tra le sue braccia e mi addormentavo tranquillo mi mancava poterlo stuzzicare e mi mancavano i nostri momenti.

Dovevo andare a parlare con mio padre per convincerlo a far uscire Harry di prigione, magari ci sarei riuscito..

-Harry

Mi alzai dal letto e vedendo Zayn ancora sdraiato nel suo sospirai, era strano, Zayn non è il tipo che dorme dopo le 7 del mattino. Mi alzai e mi sedetti sul letto con Zayn, provai a svegliarlo ma non si smuoveva, lo chiamavo ma non reagiva, lo scuotevo ma il suo corpo si muoveva senza reagire, notai che non respirava e mi misi ad urlare; gli agenti se ne accorsero e vennero correndo da noi. Un ora dopo il moro era stato portato via da un ambulanza, ancora non respirava. Ancora non viveva.

Dopo un po' che ero nella cella, solo, arrivò un'agente accompagnato dal mio Louis e un altro uomo molto più alto di Louis che mi guardava male.

"Styles prendi la tua roba, torni a casa, e se si riprenderà anche Malik" aveva detto l'agente, non sapevo se ridere o piangere, sarei tornato da il mio Lou e questo mi rendeva felice, ma Zayn era probabilmente morto e questo mi faceva piangere.

Presi su la mia roba e sotto l'occhio vigile dell'agente uscii dalla cella, appena fuori mi fiondai tra le braccia del mio Louis che mi strinse a sé con fare protettivo

"Louis, ricordati quello che mi hai promesso però!" gli disse l'uomo

"Certo papà" disse, era suo padre. Non lo vedevo da quando Louis aveva provato a.. lasciamo stare che è meglio! Era molto invecchiato.

"Andate" ci sorrise il signor Tomlinson, e prendendo la mano del mio ragazzo uscii da quel posto che per tanto era stata la mia casa, fuori da quel posto c'era un auto a me familiare, ne uscirono mia madre e mia sorella Gemma che correndomi incontro mi strinsero a loro

"Oddio Harry!" disse mia madre stringendomi a lei piangendo di gioia.

"Mamma.." sussurrai. Mi staccai e davanti a me c'era una Gemma sorridente che abbracciandomi mi diede il ben uscito.

Dopo vari saluti ripresi la mano di Lou e facendomi condurre all'auto; ci sedemmo in auto.

"Louis?" lo chiamai, non sapevo perché stessi piangendo ma quando si girò verso di me, non sapevo che dire.

"Si amore mio?" disse

"Ti amo" sussurrai avvicinandomi a lui e baciandolo; mentre mi baciava asciugava le lacrime e guariva quelle ferite che si laceravano spesso nel mio cuore; io amo Louis e sarà così fino alla mia morte e anche dopo.

"Anche io ti amo Haz" disse sulle mie labbra per poi continuare quello scambio di amore che era privo di perversione e malizia, era semplicemente un bacio tra due innamorati.

**

-Louis

Quella mattina mi girai e di fianco a me però non c'era Harry, c'era solo il segno che aveva dormito lì.

"Harry!" lo chiamai

"Sono in cucina Lou" il suono della sua voce mi fece sorridere; era lo stesso che quella notte aveva quando facendo l'amore mi aveva sussurrato quelle semplici parole che dette da lui erano le più belle: "Mi sei mancato". Mi alzai e notai con un po di malumore che sopra al piumone c'era un preservativo usato e sparse in giro tutte le bustine, che Harry nella fretta e nell'eccitazione aveva fatto volare in giro aprendo la scatola.

"Harry vieni qui!" gli urlai e lui corse da me, la visione del suo corpo da dio nudo che mi era apparsa davanti era un mix tra dio e perfezione; gli indicai il casino e lui dalla sua posizione, appoggiato allo stipite della porta, si mosse svogliato venendo da me e baciandomi prese una bustina ancora nuova me la lanciò in faccia "Stupido!" gli avevo mugolato tirandolo di più a me e facendolo cadere su di me.

"Ti fa male?" chiese mentre passava le mani sul mio sedere

"Un pochino, tranquillo, non mi hai fatto molto male" lo rassicurai

"Scusami piccolo, ti amo" disse

"Ti amo anch'io stupido" dissi ribaciandolo per poi farlo stendere di fianco a me. "Pulisci tu" dissi dandogli un bacio sulla guancia e correndo via.

"Stronzo!" mi urlò ridendo.

Mi fiondai nel bagno e chiusi la porta a chiave; avevo bisogno di un lungo momento di relax nella vasca da bagno. La riempii e mi ci immersi fino al naso. Incominciai a pensare, i miei pensieri correvano più veloci di quanto dovevano essere, mi ritrovai con le mani sul viso mentre delle lacrime scendevano libere; i singhiozzi erano forti e a quanto pare Harry li aveva sentiti, si era messo a bussare e a chiamarmi

"Louis, aprimi" disse ancora una volta "Louis" mi richiamò.

"I-io.. Harry.." dissi, lui non so come ce la fece ma aprì la porta e venne vicino a me

"Che c'è piccolo?" chiese

"Vieni dentro con me?" chiesi guardandolo con gli occhi un po rossi; lui annuì e si immerse nella vasca da bagno con me; si mise sotto di me e appoggiai la testa sopra alla sua spalla e la girai verso il suo collo baciandolo.

"Non piangere mai più, sei bellissimo amore mio" disse lui baciandomi la fronte mentre mi lasciavo cullare dalla sua voce che mi sussurrava parole dolci

"Mi canti una canzone?" gli chiesi ad occhi chiusi

"Certo" disse incominciando a cantare una canzone che non conoscevo, ma le parole erano dolcissime continuai a farmi cullare dalla sua voce e dal suo respiro finché non mi addormentai.

Io e te, sarà per sempre vero?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora