-Harry
Il vento mi soffiava tra i capelli mentre i miei occhi serrati che sembravano non vedere nulla in realtà vedevano tutto, seduto sopra quella montagna che sotto aveva solo scogli e mare, che all'orizzonte aveva solo acqua, sentivo quell'odore salmastro pizzicarmi le narici e riempirmi ogni fibra del corpo, sentivo l'aria umida su tutto me, in una calda giornata di Luglio, il giorno prima del mio matrimonio, il giorno in cui avrei dovuto controllare che tutto fosse perfetto per il mio Louis lo stavo passando in cima a quel posto ad occhi chiusi ad assaporare quell'aria che sembrava darmi libertà che negli anni difficili della mia vita mi era stata negata, il mio corpo fremeva, un mare di ricordi mi avvolgevano, un mare di pensieri galleggiavano nella mia mente annebbiata dall'odore marino, erano già passati 4 anni, 4 anni che per lui erano volati, anche se a volte i mesi mi erano sembrati non voler mai passare, anche se avevo dovuto lottare per avere Louis, per stare con lui, per poterlo amare per poterlo avere.
Riaprendo gli occhi mi sembrava di star vivendo un sogno, il mare col suo colore azzurro mi ricordava gli occhi di Louis, le vele rosse della barca di quei ragazzi che probabilmente stavano andando a divertirsi mi ricordava quando avevo trovato Louis nella pozza di sangue, quando c'ero stato io prima di conoscerlo; quelle risate che sembravano vicine ma che erano lontane mi ricordavano i momenti felici, dove ridere era naturale, l'erba verde di quell'alto piano che veniva toccata dalle mie mani mi ricordava il fatto che le mie iridi fossero verdi, e che quando incontravano quelle del mio ragazzo eravamo come quel posto, un contrasto, il mare, impetuoso e distruttivo quanto dolce e delicato, e l'erba, flessibile, delicata, pronta ad essere distrutta, piegata e pestata in ogni momento, bisognosa di essere curata e cresciuta per sopravvivere fino alla fine; Louis era colui che mi curava ed io ero colui che si faceva trasportare dalla sua forza di affrontare le cose, colui che dipendeva da quella forza e quella persona. Eravamo così diversi ma così simili. Il mare e l'erba non hanno nulla in comune, eppure io e lui eravamo identici, entrambi eravamo persi da soli entrambi dipendevamo l'uno dall'altro.
La bellezza di quel punto non era nulla di paragonabile a quella del ragazzo che per 4 anni era stato tutto per me, niente si poteva paragonare a Louis Tomlinson, perché lui non era una persona, era un angelo, e gli angeli non si può paragonare nulla, nessuno potrà mai dire: "gli angeli non esistono" perché io potrei andare lì e urlargli: "Ti sbagli! Louis Tomlinson è un angelo"; nel giorno prima del sacramento che per noi sarà veramente eterno io ero ancora lì, ancora a pensare a quel giorno in cui quei maledetti occhi azzurri si erano posati sui miei; un brivido mi percosse e scosse mentre un debole sorriso si posava sul mio viso. Al solo pensiero mi scappò una lacrima dalla gabbia imposta dai miei occhi. La lettera che per tanto mi aveva accompagnato, da quel 30 Novembre del 2013 venne posata a terra mentre un piccolo sospiro lasciò le mie labbra.
Una mano si posò sula mia spalla, mi girai e vidi il sorriso del moro, sorrisi anche io e mi alzai per abbracciarlo
"Tutto bene?" chiese nell'abbraccio
"Volevo solo un po di tempo per rilassarmi, non sai quanto mi senta nervoso" dissi staccandomi e sorridendogli
"Tranquillo, adesso vieni che abbiamo bisogno di te per preparare tutto" rise
"Andiamo" risi anche io, e mentre io e il moro ci incamminavamo verso l'interno il vento ci scompigliava i capelli e noi ridevamo per strane battute.
La lettera volò via e con lei il mio passato; tutto racchiuso in quel pezzo di carta scritto e infilato in una busta; mentre io mi dirigevo verso il mio futuro il passato si era posato sull'acqua e aveva cominciato un viaggio su quel mare cristallino, in posti dove io non l'avrei mai più rivisto; magari sarebbe andato distrutto; ma poco importava, io stavo avanzando verso un futuro felice.Perché il mio viaggio era appena cominciato.
**
Tutto pronto; era tutto pronto. Ero lì in piedi ad aspettare l'arrivo di Louis mentre tutti gli invitati parlavano tra loro, poi all'improvviso le note del piano fecero capire a tutta la sala che arrivava il mio futuro marito.
Passava insicuro, timido, con quelle guance rosse dall'imbarazzo davanti a tutti, mentre si sistemava lo smoking bianco freneticamente.Di fronte a me c'era lui e poco m'importava delle parole del prete, i miei occhi in quel momento rivedevano il Louis di 4 anni prima, quello che era incerto sull'amarmi, quello che non sapeva come rispondere e che piangeva facilmente, quello che avevo ferito involontariamente ma che alla fine non aveva dato importanza alla cosa.
".. -inson come tuo legittimo sposo?" come ci si risveglia da un sogno io mi risvegliai dai miei pensieri giusto in tempo per dire quel "Sì, lo voglio"; io lo volevo, lui lo voleva? Attesi che il prete facesse la stessa domanda a lui
"Sì, lo voglio" disse lui; e allora non aspettai che il prete ci desse il consenso, lo feci e basta, mi fiondai sulle sue labbra baciandolo come non avevo mai fatto, perché quello era il bacio che sigillava il nostro amore, era quello che ci avrebbe uniti per sempre.
**
Mentre parlavamo con gli invitati sentii qualcuno aggrapparsi alle mie spalle e riconobbi subito quella vocina stridula
"Cristian!" lo salutai mentre scendeva dalle mie spalle ed essendo ancora troppo basso mi abbracciava a malapena la vita.
"Dov'è Lou?" chiese
"È a parlare con Jade" dissi sorridendogli
"Vado!" urlò correndo verso Louis.
Mi avvicinai al tavolo e presi un bicchiere di vino. Mentre bevevo sorridendo involontariamente qualcuno mi avvolse la vita da dietro baciandomi la nuca.
"Come stai marito mio?" chiese Louis appoggiando la testa sulla mia spalla.
"Bene tu piccolo mio?" chiesi girandomi verso di lui e prendendolo dal sedere per tirarlo contro di me e piegarmi a baciarlo. Era fantastico.
"Bene, però sono già stanco Harreh" disse con un debole risolino mentre poggiava la testa sul mio petto.
"Anche io Loueh" dissi stringendolo a me "Vieni" dissi poi prendendolo per mano e trascinandolo via con me, verso l'esterno
"Dove mi porti?" rise mentre lo trascinavo per la mano con me.
"In un posto che io amo" gli chiusi gli occhi e passando in mezzo a dei salici ci trovammo nel posto in cui ero stato il giorno prima, era notte ed era tutto ancora più magico.
"Wow" disse quando tolsi le mani.
"Vieni" gli dissi portandolo a sedersi in quel punto con me.
"Sei fantastico" disse poggiando il capo sulla mia spalla e tenendomi la mano.
"Mai quanto te" dissi baciandogli la fronte
"Ti amo" disse poggiando la fronte con la mia
"Anche io Loueh" risi;
e in una serata che più bella non poteva essere ci trovammo a fare l'amore lì, in un posto dove nessuno, a parte noi, avrebbe saputo ciò ch'era successo quella notte del 26 Luglio.
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Io e te, sarà per sempre vero?
Fanfiction-dal 1° capitolo- "Iniziai ad osservare tutti gli studenti, che nonostante fosse prestissimo, erano lì. Stavo passando sguardi veloci, quando vidi un ragazzo mai visto prima: aveva capelli ricci, occhi verdi, delle fossette a dir poco fantastiche; e...