20. Quando la rabbia prende il sopravvento

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Ventisei febbraio 2017

Casa di Sebastian e Rose Gills.

Ore 11:00

L'uomo rimase da solo in casa. Turbato, angosciato, ferito prima, arrabbiato, ansioso e preoccupato poi, si diresse all'entrata, indossò il suo giaccone e cappello, uscì di casa come una furia. Salì in macchina e iniziò a guidare come un pazzo verso la casa di Phill. 

Non poteva andare in quel modo. Non era mai accaduto che la figlia se ne andasse di casa. Usciva con gli amici, ma a una certa ora rientrava sempre. Non aveva mai passato neanche una sola notte fuori, aveva dormito sempre e solo sotto lo stesso tetto di Rose e Sebastian.

Sentiva gli occhi come rigettarsi fuori dalle orbite, in effetti erano arrossati, come se la pressione stesse aumentando. Sentiva delle fitte al petto e allo stomaco, non ricordava di essersi mai sentito peggio in vita sua.

«Bert!» urlò appena arrivato nella proprietà dei Rocher. «Bert!» rintonò.

Il ragazzo stava aiutando a sistemare il portico. Sentì che Sebastian lo chiamava e si voltò. L'uomo continuò a fare il suo nome per tutto il tempo, dal momento in cui era sceso dalla macchina fino a quello in cui si avvicinò all'abitazione.

«Che succede, Sebastian?» chiese preoccupato Bert. 

Sentendo le urla, anche tutti gli altri si affacciarono, persino Rose, che era indaffarata a pulire l'interno e Shona, la madre di Bert, che anche lei si era diretta nel luogo per aiutare.

Sebastian arrivò a pochi centimetri da Bert. «Dammi il bossolo! So che ce l'hai tu!»

Il ragazzo e Phill si scambiarono uno sguardo preoccupato.

«Dannazione, Bert, basta con le menzogne, dammi il bossolo!» urlò Sebastian.

«Non so di cosa tu stia parlando, Sebastian.» farfugliò Bert.

Sia Shona che Rose si avvicinarono all'uomo cercando di calmarlo.

Sebastian sembrava pronto a dare un pugno al ragazzo.

«Bert! Dai quel bossolo a Sebastian, subito!» disse Shona tentando di fermare Sebastian.

Tutti rimasero di sasso, la donna sapeva, e non aveva mai detto nulla. 

Bert rimase immobile a fissare la madre, sconvolto. «L'ho promesso a papà!» bisbigliò.

«Hai fatto la promessa sbagliata! Basta, la verità deve uscire fuori!» urlò Shona.

«Ascoltami, Sebastian, non dovete più indagare, il caso è chiuso: ero drogato, ho ucciso mio padre perché era un violento e mi picchiava... Melissa lo ha ricordato durante l'incendio, ricordi? E poi, preso dalla rabbia, stavo per uccidere Melissa! Non c'è più nulla da sapere, ho pagato per il mio errore, perché perseveri con questa storia? Perché?» disse Phill cercando di placare la rabbia, ma anche la sua curiosità.

Sebastian lo guardò con occhi stanchi e sempre più confusi.

«Perché la verità è un'altra e tutto deve essere messo al proprio posto.» gridò Shona e, dando le spalle a tutti i presenti, se ne andò.

Sebastian tese la mano: «Dammi il bossolo!» ribatté.

Bert sospirò, passò una mano sulla tasca dei pantaloni più volte. 

«Vallo a prendere e portamelo a casa! Ora!»

Si avvicinò lentamente Rose e, accarezzando il braccio del marito, chiese dolcemente: «Che succede, amore?»

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