7. Fuori dal tunnel - parte due

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Tredici febbraio 2017

Casa di Sebastian e Rose Gills.

Ore 7:45


«Dove vai?» chiese Rose al marito, mentre Sebastian indossava il cappotto.

«Melissa è già andata a lavoro?» domandò l'uomo, osservandosi attorno. 

«Sì, è andata da un po', ora rispondi alla mia domanda.» insistette la donna piuttosto sospettosa.

«Ne abbiamo già parlato, Rose, ieri sera lui le si è avvicinato, non avrebbe dovuto farlo!»

La donna, preoccupata, impugnò il maglione del marito all'altezza del torace.

«Santo cielo, Sebastian, se tu vai a casa sua può essere pericoloso, oltretutto quella adesso  è proprietà privata e potrebbe denunciarti!» 

«Voglio solo parlargli...» sussurrò. «Non farò nulla di stupido.» continuò.

«Certo che non farai nulla di stupido, perché io verrò con te!» affermò la donna, accingendosi a uscire di casa.

«Togliti immediatamente il cappotto, tu non verrai proprio da nessuna parte!», urlò il marito.

Rose era una donna molto chiusa e timida, non aveva mai preso decisioni affrettate, era sempre stata attenta a fare le cose più giuste, non aveva mai alzato la voce, né era mai andata contro il marito; era una donna che si impauriva facilmente e che aveva sempre dipeso dal marito, ma era anche una madre, alla quale non andava mai sfiorata la figlia.

Sebastian rimase sconvolto dal coraggio della donna che aveva sposato, non avrebbe mai pensato che potesse sedersi in macchina senza neanche pensarci due volte, andando contro a un ordine del marito. In silenzio entrò in auto e accese il motore.

Corrugò la fronte osservando il viso e l'espressione decisa di Rose. Perpetuando il silenzio, i due si diressero a casa Rocher.

Phill era fuori, sul portico, aveva iniziato a restaurare la casa, partendo dall'esterno. In poche ore aveva già sistemato il tetto, chiudendo il foro che da un po' aveva permesso all'intemperie di rovinare l'abitazione. 

Si accorse dell'auto che si era fermata in strada e fermò i lavori. Prese la pezza con la quale si asciugava il sudore e la scaraventò sulla sua muscolosa spalla. Passò le mani sulla maglietta e attese che la coppia si avvicinasse.

Rose e Sebastian si fermarono proprio sulle orme incastonate nel cemento, a poco più di un metro dall'uomo.

«Non avvicinarti mai più a mia figlia, altrimenti...» disse Sebastian con tono duro e minaccioso. Strinse i pugni, come se si tenesse nell'alzargli le mani.

«Altrimenti... Cosa?» replicò Phill gonfiando il petto.

La donna, spaventata e preoccupata, osservava i due uomini battibeccarsi come due galli nello stesso pollaio. Era pronta a intervenire chiamando la polizia, se fosse stato necessario. Teneva il telefono stretto nella mano.

 «Lei crede di sapere tutto... di conoscermi, ma non è così!» affermò Phill sicuro di sé.

Fu lì, in quel preciso istante, a quelle parole, che Sebastian non esitò più e si gettò su Phill, urlando: «Bastardo, vuoi farmi credere che non so nulla, che non ti conosco? Io ero lì, lo hai dimenticato? So tutto!»

Rose, d'impulso, telefonò a Bert pregandolo di venire in casa Rocher, ma mentre Sebastian schiaffeggiava il ragazzo, Phill non reagiva e restò fermo, sdraiato sui gradini, con l'altro uomo addosso.

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