L'amore

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Ginevra

Dovrei cenare ma la prima cosa che faccio è andare in camera da mio fratello. Devo sapere.
"Ohi Simo, hai cenato? gli chiedo entrando in camera e chiudendomi la porta alle spalle.
"No veramente aspettavo che mi chiamassi" mi viene incontro dall'altra parte della stanza.
"C'era Manuel da Anita e mi ha chiesto di andare con lui" mi fermo un attimo e mi siedo sul letto.
"E mi ha detto quello che è successo".
Si siede accanto a me sul letto e si passa le mani sul viso.
"Però credo che non voleva dirmelo.. l'ha fatto perché voleva sapere se io non mi fossi messa con lui per proteggere te".
Non dice niente, aspetta che io dica il resto.
"Ha fatto un discorso assurdo.. sai com'è Manuel, quando è agitato straparla. Gli ho semplicemente detto la verità.. che non è come crede e che questo discorso non voglio più affrontarlo perché è assurdo".
Concludo mettendogli una mano sulle gambe che ora tiene incrociate sul letto.
"Ti ha anche detto che ha ricambiato il mio bacio?" alza lo sguardo nei miei occhi e alla mia faccia sotto shock non trattiene un sorriso.
"Ma che dici? E no che non me l'ha detto" con un'espressione ancora incredula inizio a ridere anch'io.
"E ha anche il coraggio di farmi quei discorsi.. quello è totalmente fuori. Di cosa voleva convincersi?"
Restiamo in silenzio per un po' perché la risposta la ignoriamo.
"E comunque bravo il fratellino.. non credevo che l'avresti mai fatto" gli do una pacca sulla spalla spingendolo indietro sul cuscino.
"Eh bravo un cazzo, mi è partita la testa" torna serio e si alza, inizia a vagare per la stanza. Lo seguo con lo sguardo.
"Poi è letteralmente scappato. Prima mi ha anche salutato quando ti ha accompagnata. Farà finta di nulla, già lo so"
"Se lo fa è un coglione"
"Avevi dubbi?" mi chiede retorico, poi scendiamo giù in cucina a cenare.

Simone

Come pensavo... dopo una settimana dal mio colpo di testa, Manuel continua a far finta di nulla. Però il nostro rapporto non è cambiato come temevo, anzi. Credo che abbiamo raggiunto un'intimità e una complicità che prima non avevamo.
Forse mi sto facendo i film miei soliti, ma Ginevra lo tiene d'occhio e mi dice continuamente la stessa cosa.
"Tra poco arrivano i nostri compleanni. C'è una festa da organizzare bello!" Manuel da dietro mi si avvicina, mi stringe la guancia, mi posa il braccio intorno al collo e camminiamo verso la classe.
"Buon giorno anche a te. Sì, bisogna scegliere la data però. Il 30 marzo è il nostro, il 2 aprile è il tuo. Tocca venirsi incontro.. lasciamo scegliere a Ginevra" gli dico una volta arrivati in classe.
"Si va bene. Sarà pazzesco Simo.. toccherà smammare il prof da casa però".
"Tranquillo, andrà via da solo. Non c'è mai stato ai nostri compleanni".
Scrollo le spalle e fingo che la cosa non mi faccia star male.

"Bene ragazzi, oggi parliamo di Dante Alighieri".
Il prof di letteratura italiana scrive il suo nome alla lavagna.
"Prima di parlare della sua opera più celebre, vorrei concentrarmi sulle sue poesie.. quelle della Vita Nova, liriche che ruotano intorno alla figura di Beatrice. Per casa vi ho detto di leggere la poesia più conosciuta della raccolta. Che ne pensate? Tanto gentile e tanto onesta pare credo sia un ottimo spunto per conoscere il filo conduttore che lega le poesie dantesche. Vi ha smosso qualcosa?"
Ci invita a rispondere, a iniziare una discussione sull'argomento.. come fa ogni volta.
E anche stavolta Manuel alza la mano. Quando si tratta di poesie, che siano di letteratura latina o italiano, lui si perde in quel mondo e parte con le sue impressioni.
Penso a quanto siamo diversi in questo... io ossessionato da tutto ciò che è numero e razionalità e lui da tutto ciò che la razionalità te la fa perdere.
"Prof io penso che sia la poesia d'amore per eccellenza... Dante riporta nei versi ogni gesto di Beatrice, lo incanta addirittura il suo saluto. Per quanto la concezione dell'amore sia cambiata oggi rispetto a settecento anni fa, credo che questo non cambi: quando ami una persona ammiri ogni cosa di lei, ogni cosa ti sembra particolare perché fatta da lei. E soprattutto non lasci che si annulli per te. Dante la ammira da lontano mentre tutti la guardano e riconoscono in lei le stesse cose che vede lui. Dante la guarda e lascia che gli altri facciano lo stesso. É come qualcosa di irraggiungibile, che credi di non meritare. O peggio, vorresti non desiderare perché ti crea scompiglio".
Si interrompe, mi guarda seduto alla sua sinistra e poi si guarda intorno. Tutti abbiamo lo sguardo su di lui e lo ascoltiamo.
"Dante era sposato, no? Desiderare Beatrice era come mettere in discussione tutto e farlo implica fatica.. ha scelto la strada più ragionevole, più semplice. Si fa perciò andare bene guardarla semplicemente da lontano, lasciando che lo facciano anche gli altri perché altrimenti non sarebbe giusto. Ma credo sia stato difficile.
Secondo me Dante è stato solo poco coraggioso.
Probabilmente è una chiave di lettura sbagliata, ma è mia, personale. Mi piace pensarla così. La sento più vicina a me in questo momento".
Il prof lo guarda e lo ascolta interessato.
"Manuel io non so se Dante provava esattamente ciò che dici. Nessuno lo saprà mai con certezza. Però la poesia è scritta dai poeti in modo che ognuno possa sentirla sua. Un po' come le canzoni. E se questa poesia ti ha aiutato un minimo, sono contento. Ti sei meritato un otto in letteratura. Bravo".

Sono sconcertato piacevolmente ogni giorno di più da Manuel. Dalla poesia e dalle sue parole mi sono reso conto che lo ammiro da lontano come Dante fa con Beatrice, senza poterlo avere.
Poi mi chiedo che confusioni gli stiano passando per la testa e che non mi dice.
Conosco la confusione, l'ho provata continuamente io stesso in questi mesi. Anch'io mi sono messo in discussione e non è stato facile. Però io, a differenza di Dante, sono stato più coraggioso.
Amo questo ragazzo e fino a poco tempo fa non credevo fosse possibile addirittura che io potessi amare. Poi non volevo accettarlo perché mi creava scompiglio.
Ma l'amore è questo.
Spero che Manuel si lasci scompigliare, qualsiasi sia l'amore di cui parla.

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