Giorno 1

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*Law pov*

Feci il giro di tutti gli hotel fino a vederlo sotto all'hotel principale. L'avevo evitato per il suo commento di ieri sul fatto di volere un appartamento, pensavo non fosse pieno di soldi. L'avevo riconosciuto non solo per il suo cappello ma anche per il numero di scatoloni vicino a lui.
Mi avvicinai con il fiatone, lui sorrideva e mi salutava tenendosi il cappello che stava cercando di volare via.
Non chiesi niente, lo guardai e basta. Si vede che lui si era già abituato al mio modo di fare e iniziò lui.

Luffy: "Ciao! Allora, hai fatto posto nel tuo appartamento?"

Collegai tutto, per poco non mi venne un infarto. Davvero? Voleva venire ad abitare da me! Stavo per ribbatere quando lui se ne andò a parlare con un signore che portava un altro pacchetto.
Dovevo farmene una ragione, ormai era fatta.
Andammo verso casa mia con il furgone dei trasporti, lui era vestito come il giorno prima, la cintura svolazzava al vento, seduto in fondo al furgone sembrava un ragazzino che fosse appena arrivato in città.
Abitavo più o meno in mezzo alla città, appena arrivati lui saltò giù dal furgone e incominciò a ridere e a parlare dalla gioia. Io pensavo che le persone ci avrebbero guardato male, invece ci guardarono con tenerezza, sussurando fra di loro.

Persona 1: "Guarda che carini! Vogliono abitare insieme"

Persona 2: "Spero che la loro relazione duri tanto"

Persona 3: "Già, non ci sono più le coppie di una volta"

Persona 4: "Gli auguro tutto il bene del mondo"

Persona 5: "Lui era sempre cosí triste e solo, adesso ha trovato una luce nella sua vita"

Quando mi incontravano non dicevano mai queste cose, mi guardavano con tristezza, come per dire "poveretto, sta sempre da solo, spero incontri una buona persona", io non dicevo niente, rimanevo, come sempre, impassibile.
Era questo l'effetto che faceva Luffy agli altri? Di una bella vita senza preoccupazioni, deve essere bello non avere sempre le persone che si preoccupano per te.
Entrammo in casa con tutti i pacchi, Luffy mandò via i signori, la sua allegria li faceva sorridere e non si lamentarono neanche per tutte le scale che avevamo fatto, anche perché nell'ascensore non ci entravano i pacchi.
Luffy incominciò a spacchettare i suoi pacchi a tutta velocità, dopo 5 minuti aveva finito, non aveva aggiunto molto. In realtà l'unica cosa degna di nota era una bandiera, c'era un teschio con sotto delle ossa incrociate, il teschio aveva un cappello di paglia. La mise in camera da letto, non aveva portato una coperta. Voleva dormire con me. Pace, per me era lo stesso.
Si mise vicino a me, seduto sul divano. Si guardò un po' in giro, con aria soddisfatta.

Luffy: "Andiamo!"

Law: "Dove?"

Luffy: "A fare un giro"

Si alzò pieno di energia, mi chiedevo come riuscisse ad avere ancora tanta energia, io solo a guardarlo mi sentivo stanco. Mi alzai controvoglia, uscimmo, lui mi prese per mano, quel contatto mi fece rabbrividire, non mi piaceva quando mi toccavano. Ma ormai avevo preso questa cosa come una scommessa. O la vincevo o niente.
Camminammo per un po', Luffy volle andare da qualsiasi parte, ma io lo fermavo sempre.
Decidemmo di andare verso il parco, per vedere la fontana.
Luffy mi indicò la statua sopra la fontana, non lo avevo ancora notato ma aveva un tatuaggio sul braccio sinistro. Una croce azzurra. Chissà cosa voleva dire... appena si rese conto che gli stavo guardando il braccio divenne serio, quel suo cambiamento di carattere mi stupì e non poco.
Tornammo verso casa, io sono di mio una persona di poche parole, adesso che Luffy aveva cambiato espressione e comportamento non si sentiva una parola. Era la prima volta che il silenzio mi dava fastidio.
Stavamo per aprire la porta della casa per poi prendere l'ascensore, quando qualcuno ci passò accanto, io non ci feci molto caso, invece Luffy sì.

Sconosciuto: "Ciao Luffy"

Luffy sbarrò gli occhi, abbassò la testa, tremava, dovevo dirlo, mi spaventai, e non poco.
Stavo per domandargli se stava bene, quando lui rialzò la testa e mi sorrise.

Luffy: "Domani andiamo al mare, che ne dici?"

Ero stupito, si era spaventato, era già triste per conto suo, ma sorrideva, come faceva? Ero curioso.
Stava chiamando l'ascensore.

Law: "Perché sorridi? Non eri triste?"

Luffy mi guardò e poi sorrise.

Luffy: "Non volevo farti preoccupare"

Prese l'ascensore, io non riuscivo più a muovermi. Perché stavo arrossendo? Perché volevo risentire quelle parole, una, due, cento volte? Volevo quasi abbracciarlo, lui mi chiamò e mi riscosse dai miei pensieri, presi l'ascensore prima che si chiudesse, cercando di non pensarci troppo.

ANGOLO AUTRICE

Ciao. Questa, come avrete già capito sarà una storia sempre di Law e Luffy, e ovviamente con tutti gli altri personaggi di One piece, ma ambientata nella nostra realtà (+ o -). Spero vi piaccia, forse non ci saranno scene smut. Se le volete me lo potete chiedere ma nella storia che ho in mente non ci sono, sarà più una cosa sentimentale. Anche se ci saranno scene d'azione. Poi vedrete.
Anche se nessuno leggerà questa storia io la lascerò perché... Perché sì. Magari poi dopo, nel tempo qualcuno la leggerà. Io scriverò se bisogna leggere l'ANGOLO AUTRICE. Arrivederci!





15 giorni (Lawlu)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora