Capitolo 5- Echo:

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Era ormai l'alba e Clint, Kate e Peggy erano legati da ore a delle vecchie giostrine per bambini a forma di unicorno con dello scotch.

I russi si stavano divertendo a vederli cavalcare i cavalli con il sottofondo di una musichetta allegramente malinconica.

La luce aveva rivelato che si trattava di un vecchio magazzino per giocattoli.

-Sto per vomitare.- bofonchiò Kate.

-Era quasi meglio il musical.- borbottò Peggy.- Sai che con la magia potrei eliminarli solo con un paio di colpi, vero?- sussurrò poi a Clint.

-Sì, ma noi non usiamo la magia.- ribatté l'uomo, quando, finalmente, le giostre si fermarono.- Ascoltate, nessuna di queste ragazze c'entra niente con quel costume, quindi non dovrebbero essere nemmeno qui.-

Prima che si continuasse la conversazione tra lui e il russo a brutto muso, dall'altra stanza arrivò una donna vestita di nero, dall'aria latina e con una lunga treccia che le arrivava fin sopra le natiche.

Si postò davanti a Clint con aria minacciosa e iniziò a gesticolare con le mani.

Peggy riconobbe subito il linguaggio dei segni e di fatti c'era un ragazzo giovane, accanto a lei, che traduceva.

Perché dovrei fidarmi di te?

-Fidati, Ronin è morto da molto tempo, ormai.- rispose Clint.

E chi lo ha ucciso?

-La Vedova Nera.-

Al contrario di Kate che non conosceva la storia, Peggy immaginava si riferisse al momento in cui Natasha lo aveva reclutato per partecipare al viaggio nel tempo: da lì, l'era di Ronin era terminata.

-Perciò Ronin è morto ed è morta anche la persona che l'ha ucciso, furbo.- commentò il ragazzo.

Dal modo in cui quella donna lo fissava, sembrava proprio che gli avesse fatto un gran torto.

Ti affidi troppo alla tecnologia, signor Barton: potresti vivere anche senza l'auricolare.

Clint fece un sorrisetto.- E poi allearmi con la mafia russa, immagino.-

Sentendosi sfidata, la ragazza cercò di aggredirlo, ma l'altro lo fermò.- Maya, Maya, ferma!-

Tutto d'un tratto, la porta si spalancò, anzi, venne proprio scaraventata via da un calcio.

Tutti si voltarono a guardare l'uomo dal braccio di vibranio che atterrava chiunque provasse a fermarlo.

Peggy sgranò gli occhi riconoscendolo.- James?!-

Allora con un unico gesto si slegò dallo scotch e andò in suo aiuto.

Uno degli uomini stava per accattare Bucky alle spalle e proprio lui vide con la coda dell'occhio che venne colpito da una palla di neve.

Si girò confuso verso Peggy che alzò le spalle.- Lui mi ha detto di non usare la magia.- gli disse, indicando Clint.

Successivamente, la ragazza liberò sia Kate che Clint, che presero l'arco e la freccie che gli erano stati confiscati.

Clint non fece in tempo a fare la sua mossa, che uno dei russi lo colpì alla guancia con un calcio e il suo auricolare volò spezzato in due sul pavimento.

-Andate, li trattengo io!- esclamò Bucky.

-Ma...James...- bofonchiò Peggy.

-Va!- insistette l'altro, scuotendo il braccio.

Allora tutti e tre uscirono dal magazzino dei giocattoli, diretti verso una macchina parcheggiata.

Clint si apprestò a collegare i fili sotto il volante per farla partire.- Dovete guidare voi, io non sento niente! Mi hanno distrutto l'auricolare!-

-I-io non so guidare.- balbettò Kate.

-Nemmeno io, ho rimandato le guide per seguire l'addestramento con Strange.- aggiunse Peggy.

Clint fece una smorfia ed entrò al lato del guidatore.- Non ho capito niente, ma deduco che nessuna delle due sappia guidare!-

Entrarono tutti in fretta in macchina: Kate nel lato del passeggero e Peggy dietro, mentre i russi gli sparavamo contro all'impazzata ed erano pronti ad andargli dietro con dei furgoni.

-Posso usare la magia, ora?!- gridò Peggy.

-No!-

Sgommarono lungo il parcheggio e un paio di proiettili passarono il vetro dietro dell'auto, di cui uno si conficcò nel braccio di Peggy.

-Ahi.- borbottò lei, estraendoselo come se fosse una semplice scheggia.

Nell'arco di Kate c'erano semplici frecce che non avrebbero fatto niente ai 3 furgoni che li stavano inseguendo.

Così, Kate decise di prendere quelle dall'astuccio di Clint.

-Che fai?! Aspetta! Vuoi ucciderci tutti?!- intervenne Clint, escludendone alcune.- Questa no...Questa nemmeno...-

Kate sgranò gli occhi sorridendo.- Hai le frecce truccate?! Che forza!-

-Ecco, prendi questa.-

La ragazza si sporse dal finestrino e lanciò la freccia verso il tettuccio del furgone dietro: molto preso, il vetro si riempì di pongo rosa appiccicoso, che, impedendogli la vista, li fece sbandare.

-Una freccia pongo! Che forza!-

Peggy, invece, si ritenne poco soddisfatta.- Mh, sì, carina.-

Arrivarono a quel punto sul ponte di Brooklyn, dove furono costretti a fermarsi per via del traffico.

Non avevano quasi via di scampo.

-Cazzo.-

-E ora che si fa?-

-Uso la magia?- domandò Peggy, strepitante.

-No.- affermò, passando una freccia a Kate.- Lancia questa al mio via.-

Perciò uscirono tutti e tre dalla macchina e Clint fece un cenno con la testa non appena vide arrivare il secondo e il terzo furgone.

Kate dedusse che quello fosse il segnale e allora lanciò la freccia.

Contemporaneamente, ma dall'alto verso il basso, lo fece anche Clint con una seconda freccia.

Peggy era riuscita a leggere cosa ci fosse scritto sopra: PYM.

Capì che quindi quella fosse una freccia speciale creata dal primo Ant Man.

Di fatti, le due frecce vennero a contatto, creandone un'unica enorme e colpendo in pieno le due vetture.

-Okay, questa sì che è stata forte.- commentò Peggy.

Però le minacce non erano finite, dato che videro il camion con dentro Maya venire dritti verso di loro.

-Ci serve una via d'uscita!- esclamò Clint.- Ora puoi usare la magia.-

Peggy lo guardò con un sopracciglio alzato.- Certo, adesso che ti devo salvare il culo, serve la magia!-

Clint non ebbe tempo di replicare, perché Peggy li spinse direttamente sotto il ponte.

Per non farli finire in acqua, creò una spessa lastra di ghiaccio che li contenesse tutti e tre e poi un cumolo di neve per farli atterrare morbidamente.

Prima che Maya potesse raggiungerla, si lanciò anche lei, atterrando con i piedi ben piantati e le schiena curva.

Con un unico gesto, sollevò i capelli verso l'aria e se li aggiustò, notando poi che Clint la fissava in modo strano. -Stai bene?- gli gridò.

-S-Sì, è che...Mi hai ricordato...- balbettò, sembrava sconvolto.- No, niente.-

-E' stato il giorno più bello della mia vita!- urlò Kate, alzando le braccia in aria.

-Tranne il fatto che sono su un iceberg galleggiante in mezzo all'East River...-

Peggy ridacchiò e soffiò leggermente sulla propria mano, così da creare un venticello che li avrebbe portati sulla terra ferma.

-Oh, non ho portato fuori Pizza Dog...-

Ti sarebbe piaciuto. (Hawkeye Fanfiction.)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora