Ultimo capitolo- Ti sarebbe piaciuto:

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Qualche ora dopo la fine della cena, James si avviò per una strada quasi desolata, seguendo l'indirizzo che Peggy gli aveva lasciato.

Gli venne quasi da piangere quando si ritrovò davanti alla vecchia locanda in cui era andato con Steve e la sua squadra, ai tempi della guerra, prima di affrontare la fatidica missione in cui sarebbe morto.

La maggior parte della tappezzeria era bruciata, ma il bancone era ancora intatto e, quando vi entrò, ci trovò Peggy con un bellissimo vestito rosso fiammante, una scollatura a cuore, le spalline calanti, i capelli biondi raccolti in alto e le labbra colorate.

-Du siehst hier kein Mädchen wie dich.- (Non si vede una ragazza come te da queste parti.) esordì lui, andandole in contro.

-Es sind schwere zeiten: die besten sind schon vergeben.- (Sono tempi duri: le migliori sono già state prese.) replicò Peggy, avviandosi verso un giradischi per mettere la puntina sul vinile.

Parlare in tedesco era per loro un modo per sentirsi unti: una cosa tutta loro, un codice segreto nella quale essere liberi da ogni segreto.

-E allora tu che ci fai qui?- le domandò, seguendola con lo sguardo.

Partì una musica lenta e Peggy si voltò verso di lui.- Aspettavo te.-

Non appena furono faccia a faccia, James le prese entrambe le mani per poggiarle sulle proprie spalle e a lei cinse i fianchi.

Peggy alzò lo sguardo su di lui e iniziò a dondolare.

-Sarebbe stato tutto diverso se fossimo stati insieme allora.- commentò James.

Peggy scosse appena la testa.- No...Perché ti avrei perso.- affermò, poggiando la fronte sulla sua.- Nonostante tutto, io sto bene, qui ed ora.-

-Se mi vorrai...Io sarò con te, fino alla fine.- ripeté James, guardandola negli occhi.

Peggy ricambiò lo sguardo e le venne da dire una cosa dal profondo del cuore.- James, io ti...-

Di scatto, Bucky le tappò la bocca con la mano.- Non dirlo. Rende tutto troppo reale.-

-Non voglio svegliarmi.- sussurrò lei, stringendosi al suo petto.

Anche se il vinile era finito, continuarono a dondolare su una musica presente solo nella loro testa e quella notte si fecero una promessa, anche se gli sarebbe costato molto.

Avrebbero detto la verità a Steve, in un modo o nell'altro, rischiando anche di perdersi a vicenda.

-Buon Natale James.-

-Buon Natale Peggy.-

***

Due giorni dopo

Il viaggio da New York a Budapest era stato molto lungo, ma per Peggy ne era valsa la pena.

Yelena aveva detto di aver fatto una lapida simbolica in onore di Natasha nel cimitero della città.

In quella bella giornata di dicembre, la trovò subito: sotto al nome c'era il suo simbolo.

Amata figlia, sorella e Avenger.

Non si aspettava che avrebbe trovato tutti quei fiori e doni: nonostante avesse un passato da linea rossa, la gente le aveva voluto bene.

Aggiunse una rosa rossa, inserendola in un vaso con già altri fiori.

Ripensò a quello che aveva fatto con Clint, come se fosse stata una vera spia.

Ricordò tutto quello che Natasha le aveva involontariamente insegnato e immaginò che la guardasse fiera da lassù.

Allora fece un piccolo sorriso tra se e se.- Ti sarebbe piaciuto.-

Ti sarebbe piaciuto. (Hawkeye Fanfiction.)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora