Capitolo 13- Una bella squadra:

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Peggy alzò le mani per evitare di fare movimenti bruschi: il mirino era pericolosamente vicino alla testa di Clint.

-Yelena, per favore, non lo fare: Natasha non lo vorrebbe.- le disse Peggy.

-Che cosa ne sai tu di quello che vorrebbe mia sorella? Non la conoscevi.- bofonchiò Yelena, con la mano tremante.

-Hai ragione, non la conoscevo...Non di persona. Ho imparato a conoscerla con le storie che mi hanno raccontato i miei genitori, nel modo in cui ho appreso i suoi metodi di combattimento.- spiegò Peggy.- Natasha mi ha fatto nascere...Il suo viso è la prima cosa che ho visto quando sono venuta al mondo.-

Le labbra di Yelena presero a tremare mentre la guardava negli occhi stupefatta.- C-Cosa?-

-Ho un potere...O meglio, mi hanno insegnato come vedere le paure delle persone e quando ho incontrato Clint, ho percepito subito quanto stesse soffrendo.-

-Io voglio sapere come mia sorella è morta.- singhiozzò Yelena.

Allora Peggy le porse le mani.- Te lo mostro.-

Un cenno del capo della ragazza le fece capire che fosse pronta a vedere e così le poggiò due dita sulla tempia.

Rivivere quel momento non fu facile nemmeno per Peggy: Yelena poté vedere finalmente quanto Natasha avesse combattuto per sacrificarsi al posto di Clint per riportare tutti indietro.

Yelena scoppiò letteralmente a piangere e senza che se ne accorgesse, Clint l'abbracciò.

-Parlava sempre di te...Di come siete cresciute insieme.- aggiunse Clint.

Era in quei momenti tristi che Peggy avrebbe voluto essere calda, invece che fredda, per aiutare, ma non poteva.

Yelena si staccò appena, asciugandosi il viso.- C'è una piccola lapide per lei...A Budapest, l'ho fatta io...Se vuoi andarci.-

Clint le fece cenno di sì con la testa e Yelena fece per andarsene, voltandosi un'ultima volta con la coda dell'occhio.- Sei forte, Peggy Rogers.-

Peggy sorrise appena.- Anche tu non sei male.-

Finalmente avevano convinto Yelena a lasciar perdere la vendetta di uccidere Clint, cosa che non si poteva dire di Kingpin, dato che, pochi attimi dopo, si udì un' esplosione dall'altra parte del palazzo.

-Kate!-

Peggy afferrò l'arco e l'astuccio di Clint, con un'ultima freccia rimasta e corse verso il rumore.

Eleonor era svenuta dentro la sua auto dopo esser andata dritta verso la vetrina di un negozio e averla frantumata in mille pezzi.

Probabilmente cercava di aiutare sua figlia, dato che Peggy la trovò a terra e Kingpin con lei.

-Stai bene?- le chiese, alzandole il viso pieno di piccoli graffi.

-C-Credo di sì.-

In quello stesso momento, si alzò verso di loro un uomo molto più che robusto, con la testa priva di capelli e la fronte corrucciata verso Kate.

Peggy si mise tra i due.- Dovrai passare prima su di me.-

-Bene! Adesso le ragazzine sono diventate due.- borbottò egli.

-Lei non è una ragazzina.- esclamò Kate a denti stretti.

Peggy partì all'attacco, ma l'uomo sembrava fermare tutti i suoi colpi.

Perfino quando cercò di dargli un pugno, Kingpin le bloccò le nocche e Peggy sgranò gli occhi.- Ma chi diamine sei tu?-

Aveva una forza sovraumana e Peggy probabilmente non sarebbe riuscita a fermarlo da sola.

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