Capitolo 8- Siamo una squadra, no?:

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Non sapeva né il come, né il perché, ma Peggy trovò un bersaglio nel magazzino dietro la casa e perciò lo aveva messo in salone per provare a scoccare una freccia per la prima volta nella sua vita.

Clint la fece distanziare abbastanza dal bersaglio e mettere la freccia dentro l'arco.

-Ora separa le gambe, solleva il busto e chiudi un occhio per prendere la mira.- le disse Clint, aiutandola a posizionarsi con fare imbarazzato.

Peggy tenne teso l'arco e cercò di mirare bene, ma quando la freccia partì, non colpì nemmeno il bersaglio.

Clint alzò le spalle.- Non sei portata, mi dispiace.-

-Oh, ma levati!- borbottò Kate, mettendosi al suo posto.- Fa un bel respiro e pensa che quello che stai colpendo è il tuo peggior nemico: quello che ti faceva lo sgambetto a scuola, tua madre che ti sgrida perché non ti applichi in matematica o quella fastidiosa pancetta che ti viene ad 8 anni e che ci mette anni per andarsene.-

Clint e Peggy si guardarono confusi.

-E'-E questo che pensi tu?- le chiese lei.

-Oh no, io mi immagino sempre di essere un Avenger!- esclamò Kate, sorridendo.

Peggy fece una ridarella e poi si concentrò di nuovo sul bersaglio.

Inspirò ed espirò, posando lo sguardo su quel punto rosso al centro.

Senza che se ne accorgesse, si ricordò della prima volta che aveva preso in mano lo scudo di suo padre, nel giardino di casa di Sam.

E, nell'aiutarlo, lo aveva tirato verso un albero, conficcandolo dritto nella corteccia.

Lasciò allora scoccare la freccia come se stesse usando lo scudo e la punta andò dritta verso il bersaglio.

-Wow! Ce l'hai fatta!- saltellò Kate, abbracciandola.

Clint non fu dello stesso entusiasmo.- Bene, ti nomino nuovo Occhio di Falco.-

Peggy invece, sapeva dentro di se chi sarebbe stato il nuovo Occhio di Falco.

Prima o poi Clint avrebbe ceduto arco e frecce a Kate, ne era sicura.

***

Con il venire della sera, Kate e Peggy seguirono Clint nel palazzo dove diceva ci fosse un importante orologio rolex che doveva recuperare.

Egli rimase appollaiato sul tetto dell'edificio davanti per controllare il perimetro, mentre le ragazze sarebbero entrate nell'appartamento.

-Ora che sei un'arciera potresti fare delle frecce fatte di ghiaccio, sarebbe assurdamente pazzesco!- esordì Kate, mentre salivano al piano giusto.

Peggy scosse la testa sorridendo.- Certe volte sembri uscita da una cartolina d'auguri.- commentò, giungendo alla porta dell'appartamento.

-Davvero? Grazie!-

Dato che era chiusa a chiave, Peggy si apprestò a congelare la maniglia.

-Non distruggere la porta.- le disse Clint, tramite auricolare.

Peggy sospirò.- E come vuoi che la apra, genio?-

-Faccio io.- intervenne Kate, togliendosi una forcina dai capelli.

In pochi attimi, la porta si aprì e la prima cosa che videro furono dei segnali luminosi agli angoli del muro.

In preda al panico, Kate ci lanciò addosso due delle frecce che emanavano pongo, coprendo i dispositivi.

-Cosa diamine erano quelli?- domandò Peggy a voce bassa.

-Non ne ho idea.-

Successivamente, Peggy accese una torcia per iniziare a cercare l'orologio.

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