14. Punti di vista pt 2

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POV:PLOY

A volte penso se sia io quella sbagliata. Se sia io ad avere qualche problema.
Provo a respirare e poi a buttare fuori l'aria trattenuta per troppo tempo. Perché non sono più una bambina e so come scrollare via il mio passato.
Non l'avrei fatto se non fosse per Clayton, a cui ho dato tutto, ma da cui non ho avuto il giusto risarcimento.
A te che mi tenevi la mano, sono riuscita ad allontanarti, per una una cazzata che mi fa ancora male, dovrei andare avanti ma è complicato.
Devo ancora incassare la nuova notizia, dato che prima devo sbarazzarmi del resto.
Perché la vita deve essere tanto complicata? Perché si deve sempre combattere per andare avanti? Perché si vuole morire, quando si perde una battaglia? Perché esistono i ricordi?
Una persona direbbe che sono belli e tutto, ma ci pensate mai a quanto sarebbe bello se ci raffiorassero in testa solo quelli belli...
Vabbene alcuni momenti lasciano il segno, ricordarli fa pensare che si è sopravvissuti anche ad un inferno.
Ma a quale scopo, perché abbiamo dovuto affrontare un inferno che neanche meritavamo.
Nessuno lo merita, indipendente da quanto una persona di merda può essere, però, se non fosse per tutto lo schifo che c'è, alcuna persona sarebbe morta dentro oppure tutto il resto.
Se fosse tutto rosa e fiori sarebbe bello, ma evidentemente non avrebbe un ruolo la vita sennò, quindi sono arrivata alla conclusione, che per quanto tutto faccia schifo, per quanto si debba soffrire, per quanto di debba ricordare, per quanto si debba combattere, ľ importante è essere vivi e andare a avanti, con tutte le forze.

Basta domande devo pensare ad altro.
Mi alzo dal letto, apro la porta della stanza e mi ritrovo davanti Harley.

-Ah ciao Plo, stavo giusto venendo da te, per dirti due cose. -dice

-Vai dritta al punto. -frustrata mi appoggio l'uscio della porta.

-Ok, Isabel non ha un posto per dormire, perché Ashley è occupata con la cugina e di conseguenza deve stare qui. Seconda cosa sempre Bel non verrà a lavoro per alcuni motivi, che non mi hanno specificato. -risponde.

-No aspetta cosa???

-È così, dai non potevo dirgli di no.
E quasi dimenticavo non ti vuole vedere quando arriva o in altre circostanze. Dovrei aver finito. -continua.

-È?! Me ne farò una ragione...
Se non ti dispiace vado al lavoro tra poco, quindi se arriva non mi trova a casa per sua fortuna.

-Vabbene ciao Plo, ma non fare altre cazzate intesi? -mette in chiaro

-Ci proverò... -dico richiudendomi in stanza.
Indosso il mio completo da lavoro, prendo il telefono e mi incammino verso la macchina a grandi falcate.

Arrivo davanti all'azienda Diaz, entro, non degno nessuno di uno sguardo, sempre a testa alta a fissare ciò che ho davanti, come al solito mi salutano tutti, ma non li calcolo. Prendo ľ ascensore, si aprono le porte e metto come una maschera, non devo esprimere emozioni a lavoro.

...

Ho appena finito di fare una riunione, non potete capire che strazio senza una segretaria.
Sto pensando a lei e non lo devo fare.
Fortunatamente qualcuno bussa alla porta delľ ufficio.

-Avanti.

-Diaz che piacere vederla. -non credo ai miei occhi.

-Roxy da quanto tempo. -vado ad abbracciarla e chiudo la porta.
-Vuoi? -gli porgo un bicchiere di whisky.

Annuisce.

-Allora che ci fai da queste parti??

-Il caso vuole che per il lavoro, mi abbiano spostato qui vicino e che abbia un casa da queste parti. -risponde.

-No vabbè Roxy! Sono felicissima, senza di te il gruppo non era completo. Ľ unica cosa che mi manca di quando eravamo adolescenti, sono le scappatelle che facevano io, te e Harley. Mi ricordo ancora...

-È si è passato qualche anno. Ma parlando di altre cose, diventare adulta ti ha fatto bene è!! -esclama

-Perchè?

-Sei diventata un fregna assurda amica mia, più di prima. -afferma.

-Modestamente non così tanto, ma anche a te non ti trovo male è, ti sei fatta anche più bella e attraente.

-Che sono queste frecciatine?! Hahah. Scherzo. Comunque sono passata per fare un saluto, vorrei rimanere,ma ho da fare. -sbuffa

-Avremo altre occasioni per parlare. Alla prossima Roxy!!

-Ciao Loy! -esce dalla stanza.

Roxy Lofaso un' amica che conosco da circa 13 anni. È due anni più piccola di me ed è alta 1.71.
Ha i capelli neri e gli occhi con colori autunnali.
Non ľ ha vedevo da circa 4 anni, perché si era dovuta trasferire in Portogallo. Quindi rivederla è stato bellissimo.
È una modella molto intelligente, altruista, estroversa, simpatica e affettiva.

Parlando di me credo che starò qui fino alľ orario di chiusura tanto non ho niente da fare e ad Harley non serve la mia compagnia, in ogni caso meglio se la chiamo.

H -Isabel un attimo è Ploy

P -io rimango qui fino tardi, di conseguenza non pensate a me per cena.

H -Ok, ciao Plo!

P -Ciao Harl!

Posso rilassarmi un po', sono fin troppo generosa quando una persona non mi vuole intorno. Stare sola non mi dispiace, ma finisco molte volte per fare cazzate, quindi resto in ufficio.
Vado al piccolo bar e prendo una bottiglia di vodka e una di whisky.
Riempio i due bicchieri e uno lo porto alla bocca. Ingerisco il liquido lentamente, sentendolo bruciare nello stomaco, ma è una sensazione di estasi assoluta.
Avrò abbandonato altre cose, ma ľ alcol rimane sempre alcol.
Bevo altri 2/3 bicchieri e mi accamodo sul mio divanetto, tra poco dovrò tornare a casa, sarà straziante.
Chiamo un taxi e mi faccio portare a casa.
Arrivata apro con un po' di difficoltà la porta, per colpa della vista un po' offuscata.
Finalmente riesco ad entrare, fortunatamente non c'è nessuno e posso andare diretta alla mia stanza.
Prendo un aspirina e un bicchiere d'acqua per domani, mi cambio e mi metto a letto.
Dovrei dormire, ma ľ unica cosa che riesco a fare è pensare.
Ricordo il suo sorriso, la sua voce, i suoi bellissimi capelli rosa...amo tutto di lei, solo che sono stata una stronza egoista e proverò in qualche modo a farmi perdonare.
Meglio se mi faccio una bella dormita che sennò qua non riesco più a togliermela dalla testa.

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