POV Iris
Le mie parole gli fanno alzare la testa verso di me, sporgo la mia testa leggermente in avanti per vedere cosa sta frugando, ma prima che potessi scorgere qualcosa, lui mi precede e tira fuori qualcosa dal cassetto, il sorrisetto che continua a segnare la sua facce non fa intuire nulla di buono.
Ignora la domanda che gli ho appena posto, solleva tra due dita le miei mutandine di pizzo, il suo sorriso diventa ancora più grande quando nota la mia faccia arrabbiata quanto imbarazzata, <quindi anche al di fuori degli spettacoli hai buon gusto in fatto di intimo> dice continuando ad esaminarle.
Decido di non reagire alle sue provocazioni come in realtà vorrebbe, mi avvicino velocemente glile strappo di mano e gli do una spianta che non lo fa muovere nemmeno di un millimetro, <te lo dico per l'ultima volta non hai il diritto di entrare qui>.
Mi prende per i fianchi e mi avvicina a lui, facendo si che i nostri nasi si tocchino, <te lo ripeto ho il potere di fare tutto> io rimango impassibile con le braccia che mia cadono lungo i fianchi.
<potrei farti qualsiasi cosa, e non dovrei rendere conto a nessuno...> sposta i miei capelli con le dita ed avvicina le labbra al mio orecchio, <...potrei violentarti e ucciderti, nessuno se ne accorgerebbe> a queste parole ho un fremito di paura, sono sicura che riuscirebbe a fare tutte le cose che ha detto senza sentirsi minimamente in colpa, gli uomini come lui sono tutti uguali.
Per la prima volta non trovo nessuna parola con cui replicare, quindi decido di stare zitta e stringere i denti, sperando che questo finisca prima possibile, <sei fortunata, mi stai piacendo troppo per fare tutto quello che ho detto> dice accarezzandomi la guancia, ma trovo la forza di oppormi al suo tocco, questo gesto non sembra essergli piaciuto.
Mi prende il viso con forza, <non devi spostarti> esclama con la voce visibilmente alterata, <vai al diavolo> pronuncio come risposta, questo fu la goccia che fece traboccare il vaso, mi prende con forza dal collo, cerco di indietreggiare ma finisco solamente con la schiena schiacciata contro le ante dell'armadio.
<sei solo una puttanella insolente, sai penso che mamma e papà dovrebbero saperlo questo...> come fa a sapere qualcosa dei genitori, non ho mai fatto parola con nessuno di loro, ma in questo momento non riesco a pensare al altro che alla sua mano che come una morsa continua a stringere, sento l'aria iniziare a mancare, <...sono già stato troppo buono con te, ti servirebbe una piccola lezione sull'educazione>.
Più continua a parlare, più la sua presa stringe attorno al mio povero collo, d'istinto aggrappo le mani alla sua cercando di spostarla anche solo di un millimetro, una lacrima silenziosa sfugge dal mio occhio con un flebile sussurro d'aiuto.
Penso che questo risvegli in lui quel briciolo d'umanità che gli è rimasta, si allontana di colpo ed io cado a terra visto che le mia gambe non riescono a sorreggermi, inizio a tossire mentre mi porto le alla gola.
Alzo lo sguardo lo vedo ancora li impalato con lo sguardo fisso su di me, <vattene> dico anche se con un tono di voce bassissimo, lui se ne va a grandi passi, non prima che gli potessi dire <ti sei solo rivelato il mostro che tutti descrivono, sei un uomo vuoto> vedo la sua testa scattare verso di noi, i nostri sguardi si incrociano per qualche secondo proprio come la prima volta che ci siamo incontrarti.
______________
SPAZIO AUTRICE
ehiiii scusatemi per i giorni di stop, ma mi mancava l'ispirazione.
spero che il capitolo vi piaccia, ricordatevi di lasciare un commento e un voto<3
STAI LEGGENDO
Destinato ad incontrarti
Roman d'amourLa mafia è un mondo maschilista, dove le donne non erano necessarie, la loro unica utilità è semplicemente fare le mogli sorridenti e mettere al mondo eredi. Innamorarsi rende deboli, provare emozioni è sintono di debolezza, ma quando l'unica donna...