Capitolo 4

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Quel giorno mi svegliai prestissimo. Ero agitata al massimo, non riuscivo a dormire così decisi di alzarmi dal letto. Controllai l'ora ed erano le cinque del mattino. Decisi di fare la valigia visto che non l'avevo ancora preparata. Presi un borsone e lo aprii. Ci infilai dentro il necessario per qualche giorno, infatti non sarei stata molto a Seattle, il primo gennaio sarei tornata a casa, ma a me andava più che bene. Ero molto grata a Gemma per quello che aveva fatto per me. Un biglietto aereo da Londra a Seattle non costa poco, ma aveva insistito per pagarmi tutte le spese.

Volevo rivedere il ragazzo di cui ero innamorata, ma allo stesso tempo ero terrorizzata di assistere alla sua reazione, ma anche alla mia. Non sapevo cosa avrei fatto, non mi ero mai immaginata quel giorno. Non pensavo che sarebbe mai arrivato, visto che non sapevo dove si trovasse.

Ero anche arrabbiata. Perché mi aveva nascosto una cosa del genere? Perché mi aveva lasciata da sola in quel modo? Sapeva che io avevo bisogno di lui, eppure non aveva cambiato idea, nemmeno per il fatto che finalmente stessimo insieme. Eravamo felici giusto? L'unico giorno in cui eravamo stati insieme io ero felice, ma lui? Perché se n'è andato senza dire niente a me?

Le ore sembravano infinite, le lancette dell'orologio sembravano muoversi a velocità dimezzata. Nessuno era ancora sveglio ed io non sapevo cosa fare. Nessuno sapeva dove sarei andata, avevo in mente un piano e fino a sera nessuno si sarebbe preoccupato della mia assenza.

Quando alle sette cominciai a sentire dei movimenti nelle altre camere nascosi il borsone sotto il letto e mi rimisi sotto le coperte. Mia mamma, ovviamente, entrò in camera mia per controllare dove fossi perché io mi svegliavo sempre prima di tutti per riuscire a fare tutto con calma.

"Bella, stai bene?" Si avvicinò al mio letto guardandomi preoccupata. Mi sentivo già in colpa per quello che le avrei fatto da lì a poco. Sapevo che sarebbe stata davvero male quando avrebbe scoperto che non ero in casa.

"Non credo, non mi sento molto bene, oggi non vado all'università" Dissi cercando di essere il più possibile credibile. Ero famosa per le mie scarse capacità nel mentire. Si avvicinò e mi appoggiò una mano sulla fronte per controllare che nom avessi la febbre e infatti era così.

"Forse hai solo bisogno di riposare un po'" Si abbassò per darmi un bacio sulla fronte e poi le augurai una buona giornata mente usciva da camera mia. Una è fatta.

Dopo qualche minuto entrò anche Ashton in camera mia per salutarmi. "Stammi bene" Mi lasciò un bacio sulla guancia e poi uscì.

Quando sentii la porta di casa sbattere per la terza volta mi alzai velocemente dal letto e presi un bigliettino dalla mia scrivania e scrissi velocemente.

Ti prego non preoccuparti, ti chiamo appena posso. -Bella.

Scesi in cucina e lo lasciai sul tavolo di modo che mia mamma lo veda entrando.

Tornai in camera mia e presi il mio cellulare componendo il numero di Louis, ormai lo conoscevo a memoria. Dopo qualche squillo mi rispose con voce assonnata.

"Bella? Tutto okay?" Chiese preoccupato, forse perché lo stavo chiamando alle sette e mezza della mattina.

"Io... Sì sto bene, ti volevo chiedere se potevi passarmi a prendere" Dissi titubante per la sua reazione.

"Certo, ma perché?" Chiese ancora non capendo il motivo della mia chiamata.

"Oggi vado a Seattle, ricordi?"

"Giusto! Cavolo il piano! Com'è andata fin ora?" Chiese ricordandosi del nostro piano. Avevamo passato il pomeriggio precedente a trovare un piano fattibile e quello sembrava il più sensato.

Love Hurts 2 ||Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora