Stavo dormendo, non troppo beatamente, sul comodo sedile della prima classe sul mio volo di ritorno per Londra, quando ad un tratto venni svegliata da una hostess che mi diceva che entro dieci minuti saremmo atterrati e che dovevo allacciare la cintura di sicurezza. Feci come mi disse e sentii la stoffa della mia maglietta sfregare contro il tatuaggio, faceva ancora male. Ma quello era un dolore fisico, era nulla in confronto a quello che avevo provato allontanandomi da Harry. Le immagini di lui che piangeva davanti a me continuavano a ripetersi nella mia mente da quando avevo messo piede sull'aereo.
Quello fu il volo più brutto di sempre, non avevo fatto altro che piangere, se provavo a dormire sognavo Harry e mi risvegliavo piangendo, se provavo a mangiare qualcosa mi veniva da vomitare, se non facevo niente pensavo solo ad Harry. Io ci avevo provato, io ero andata a Seattle per lui, io sono stata male da quando se n'era andato fino a quando non ho messo piede nel suo attico in quella splendida città.
Avevo bisogno di lui, avevo terribilmente bisogno di lui, ma non c'era e non ci sarebbe stato. Non sapevo neanche dove avevo trovato le forze di lasciarlo, ma lo avevo fatto per noi. Per lui e per me, non eravamo più un noi. Lui doveva vivere la sua vita e il suo sogno senza pensare alla sua ragazza lontana da lui ed io dovevo vivere la mia vita a Brighton. Io dovevo riuscire ad andare avanti anche senza di lui. Sapevo che stavo andando incontro a qualcosa di quasi impossibile, ma dovevo farcela. Avevo tanti amici intorno, tante persone che mi avrebbero sostenuta.
Appena l'aereo si fermò il comandante annunciò che erano le dieci e trenta di sera a Londra e che la temperatura arrivava quasi allo zero. Sarei morta di freddo, ne ero sicura. Appena misi piede sulla scaletta di metallo sentii l'umidità di Londra e il freddo intenso pizzicarmi la pelle.
Mi sbrigai a salire sul bus che mi avrebbe portata fino all'entrata dell'aeroporto per recuperare il mio bagaglio e nel giro di cinque minuti fui di nuovo al caldo dentro la struttura. Appena presi in mano il mio borsone nero, dopo come minimo mezz'ora di attesa, mi resi conto di non aver avvertito Louis del mio ritorno. Non sapevo neanche come tornare a casa. Non avevo pensato a niente, se non a Harry.
Senza speranze cominciai a camminare verso l'uscita, ma ad un tratto vidi seduto sulle sedie scomode dell'aeroporto Louis. Stava dormendo con i capelli arruffati su un lato. Mi sentii subito più felice nel vederlo lì, per me. Stava indossando una felpa grigia dell'adidas, un paio di pantaloni semplici e delle scarpe da ginnastica, insieme ad un cappotto pesante. Mi avvicinai immediatamente a lui e appena fui abbastanza vicina mi abbassai un po' appoggiando la mano sulla sua spalla.
Subito si svegliò aprendo quei suoi occhioni azzurri. Si alzò immediatamente in piedi e mi abbracciò forte, ne avevo bisogno e lui lo sapeva. Incominciai di nuovo a piangere sulla sua spalla mentre lui mi accarezzava lentamente la schiena come per tranquillizzarmi. "Io-" Cercai di dire qualcosa, ma lui mi bloccò.
"Sshh... Tranquilla" Mi disse accarezzandomi i capelli. "So già tutto" Mormorò. "Io ci sono per te"
Continuai a piangere per non so quanto tempo, ma quando mi tranquillizzai lui si staccò lentamente da me e mi prese il viso tra le mani per poi darmi un leggero bacio sulla fronte. "Grazie per essere venuto" Borbottai io asciugandomi le lacrime con la manica della mia felpa.
"Vieni" Disse prendendo il mio borsone dalle mie mani. Poi intrecciò le mie dita con le sue e cominciò a camminare dritto verso l'uscita. Raggiungemmo la sua macchina nel parcheggio e mise il borsone sui sedili posteriori. Mi diede una mano a salire sul sedile anteriore e poi salì a sua volta dalla parte opposta. Appoggiai la testa al finestrino freddo e restai in quella posizione per il resto del viaggio, non avevo le forze di fare altro. Mi sentivo stanca, mi faceva male quasi ogni parte del corpo, avevo fame, ma ero sicura che se avessi mangiato avrei vomitato.
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Love Hurts 2 ||Harry Styles
FanfictionSei entrata nella mia vita come un tornado, mi hai rubato il cuore e te lo sei tenuto tutto per te, era tuo ed è tuo. Ce l'hai tu il mio cuore, trattalo bene. Io tratterò bene il tuo. Ci sei sempre stata per me ed io ho provato ad esserci per te, sp...