CAPITOLO 18

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ISABELLE

Parcheggia sotto casa mia e scendiamo entrambi, ha detto che Travis gli ha scritto che ha dormito qui per controllare la situazione e che quindi mi avrebbe accompagnata in moto e che sarebbe tornato con lui a casa,

inizialmente pensavo avrebbe atteso fuori che il cugino uscisse ma a quanto pare non è così visto che si sfila il casco e mi segue verso la porta, spero solo non succeda un altro casino perchè non ce la farei; apro la porta e un silenzio tombale incombe sulla casa, strano solo le dieci dovrebbero visto che è Giovedì, ci guardiamo intorno ma non c'è nessuno né in cucina e nemmeno in salotto così saliamo le scale raggiungendo il secondo piano.

Apriamo una delle porte che riconosco essere quella di Martina accostandola leggermente giusto per vedere sé sta dormendo e quando vediamo la dolce scenetta ridacchiamo entrambi, lei dorme come al suo solito ma sdraiato al suo fianco quel rosso innamorato la guarda come fosse una dea scesa in terra, quello lì ci deve un po' di spiegazioni e un giorno di questi sputerà il rospo in un modo o nell'altro.

Richiudiamo la porta per poi aprire quella della camera degli ospiti visto che penso che aprire quella di Sofia e Marisol sia abbastanza inutile visto che le sento russare fino a qui, apriamo un po' la porta giusto per infilarci dentro la testa e controllare ma quando notiamo che sul letto dove dovrebbe dormire Will dormono Cole e Max aggrottiamo lo sguardo confusi, dov'è? Dovrebbe dormirci lui qui non questi due.

Alla fine andiamo per esclusione e apriamo anche l'ultima, nonchè la mia camera ma quando entro pensando che non ci sia nessuno, sul mio letto trovo il biondino in mutande che dorme sonni profondi; sobbalzo leggermente per lo spavento portandomi una mano al petto, vedendomi così il moro entra e quando lo vede serra la mascella.<<Che cazzo ci fa qui?!>> Ringhia sottovoce ma io gli faccio segno di rimanere zitto per non svegliare William e rischiare un'altra rissa, lo spingo fuori da camera mia ed esco anch'io, tanto non posso cambiarmi quindi è inutile.

Quando usciamo in corridoio troviamo anche il rosso e la compagna intenti a scendere le scale, ma non appena ci vedono si fermano sussultando, che c'è non si aspettavano che prima o poi tornassi a casa mia?

Scendiamo tutti e quattro in silenzio ed io rimango stupita della freddezza della mia migliore amica che non mi ha nemmeno salutata, o meglio non mi ha proprio guardata sé non per qualche secondo.

Non è mai così, lo è solo molto raramente quando è incazzata con me ma in questo momento non ne capisco il motivo.

Entriamo in cucina ed io e Miller ci sediamo sugli sgabelli della penisola mentre loro due rimangono in piedi, entrambi sono strani e se non si sbrigano a spiegarmi cosa sta succedendo mi incazzo davvero.

<<Tina parla, si vede che vuoi dirmi qualcosa.>> La incito e lei sbuffando alza lo sguardo dalla sua tazza per posare quelle iridi nocciola su di me, è arrabbiata e lo vedrebbe anche un ceco ma sé non mi parla come faccio a difendermi? <<Quello, deve uscire da questa casa.>> Esordisce finalmente secca e severa ed io sbuffo, sono stanca, me lo stanno ripetendo allo sfinimento ed io non ce la faccio più, non ha fatto nulla ed io in lui vedo qualcosa di buono, sono esausta, non posso andare avanti così con loro che mi ripetono costantemente che sto sbagliando ad ospitarlo, che è pericoloso come sé sapessero tutto ed io fossi l'unica stupida del gruppo; penso di sapere cosa scegliere alla mia età e sicuramente non ho bisogno che siano altri a dirmi ciò che devo o meno fare, ho preso la mia scelta e questa rimarrà.

<<Ho già detto che non succederà, non iniziare.>> L'ammonisco ma lei non si arresta come vorrei, giuro che potrei impazzire, mi stanno portando all'esaurimento. <<Isa, è un maniaco, abbiamo sentito tutti cos'ha detto a Damon ieri sera, è ossessionato da te!>> Scoppio a ridere quasi istericamente sentendo la cazzata migliore dle mese, ero consapevole che avesse una bella fantasia ma non che si estendesse anche a questi confini, ossessionato da me? Ma stiamo scherzando? <<Smettila.>> Ma quando stacca una attacca l'altro, mi sembra giusto mica possono lasciarmi un'attimo in pace. <<Isa, lo diciamo per il tuo bene, sono cresciuto con lui, non è stabile.>> Mi passo le mani sul viso mentre Travis sostiene a spada tratta la mia amica come sé stesse spiegando ad una bambina di tre anni di aver sbagliato a rompere un vaso, ringrazio il cielo che almeno Miller si stia astenendo perchè non ce la farei a sopportare anche lui. <<Te l'ho ripetuto anch'io, oggi quello se ne torna tra le sue montagne.>> Ecco come non detto, sfinita mi alzo, non ce la faccio più! Non mi sono lasciata comandare da nessuno in nessun momento, solo i miei genitori avevano potere decisionale su di me e io mi sono ripromessa che dopo di loro mi sarei guadagnata il mio potere, il mio monopolio sulla mia vita, con le mie decisioni e perchè no anche i miei errori, ma questo non è un errore, questo non è uno sbaglio.

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