Solo tu ed io.

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Clay

"Pronto"
"Ciao, Clay..."
"Hai bisogno di qualcosa?, perché sarei impegnato"
"In realtà vorrei che tu e George tornaste immediatamente a casa"
"Ma non siete in luna di miele?"
"Beh ci sono stati dei piccoli contrattempi.

So tutto.

Tornate a casa."

Chiude la chiamata e io inevitabilmente serro i pugni e con violenza sferro un pugno contro il muro "cazzo"

"Clay, tutto o-ok?"
"George, sono tornati, ci vogliono a casa e subito."
Lo vedo irrigidirsi un attimo ma poi prende le sue cose e usciamo di casa.
"Clay dov-"
"Poi vi spieghiamo"

Arrivati a casa l'atmosfera si incupisce maggiormente. Non abbiamo neanche varcato la soglia della porta che già mi inizia ad accelerare il battito, così anche per George.

Entriamo...


"Ben tornati"
"Ciao" rispondiamo all'unisono. Gerald fa segno di sederci e noi eseguiamo.
"Allora, come è andato questo mese?"
"Bene"
"Oh eh Clay, Sarah come sta" il suo sguardo di incupisce mentre sul volto gli si tinge un sorriso raccapricciante.

"Se hai detto che sai tutto non fare tanti giri di parole e arriva al sodo"
"Okok, beh come sapete io non volevo arrivare a tanto, ma mi vedo costretto"

Mi porge una pistola.

"O tu uccidi lui o lo ammazzo io, facendolo soffrire sotto i tuoi occhi... a te la scelta"

George mi guarda terrorizzato e io non riesco nemmeno a muovermi.
"Beh, nella peggiore dei casi, potrei ammazzare direttamente te" estrae un'altra pistola, si alza, viene verso di me e me la punta su di una tempia.
"O preferisci sia lui a farlo?"
"Abbiamo tutte le possibilità del mondo, ma stammi bene a sentire, se uno di voi due non muore stasera il tuo caro fidanzatino patirà per entrambi."

Si sposta da me per andare verso George, gli prende le braccia, gli fa impugnare la pistola e la punta nuovamente verso la mia testa.
"Avanti, vuoi proprio soffrire eh piccola troia."

Giro di poco il volto, e la scena che mi si presenta davanti, mi riporta a un mese fa.

George impaurito cerca di rimanere calmo mentre mio padre comincia a far ciò che vuole sul suo corpo.

"Lascial-" tento di alzarmi, nell'esatto momento in cui mio padre gli fa abbassare abbastanza la pistola.

Ma ahimè mio padre rimane sempre mio padre.

Estrae rapidamente un coltello che mi sfiora la gola.

"Ma fai sul serio Clay, praticamente diciott'anni che vivi con me e non hai ancora capito come girano le cose -porta il coltello sulla gola di George- lui ormai è come Jessie per te, non è vero. Ah, non ho mai provato niente per quella donna, pensavo mi desse dei figli forti e che avrebbero intrapreso la mia stessa strada, invece mi ha dato due rifiuti.

George è come lei no?, la persona che ti completa come dici tu. Chissà se dopo averlo ucciso ti deciderai a fare le scelte giuste."

Affonda di poco la lama nel collo di George, dal quale fluiscono copiose goccioline di sangue che tingono di rosso la sue bianca maglietta.

"Aspetta, facciamo un accordo, una sfida come piace a te"
"Di che parli?"
"Se siamo giunti a metodi del genere per la vita di mamma, dovremmo fare così anche per quella di George, no?"
"Va bene, cosa proponi?"
"Allora non una sfida, ma solamente due giorni, due giorni da passare insieme solo io e lui, poi potrai fare ciò che meglio credi"

~Your dress~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora