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Mi sveglio e noto che sulla scrivania c'è un tramezzino. Chi l'avrà messo… Dubito sia stato Draken.

Mangio, ancora mezzo assonnato e successivamente mi rimetto sul letto. Molti mi chiedono come faccio a dormire così tanto, ma sono principalmente un gatto, mi viene spontaneo.

Verso l'ora di pranzo vengo svegliato da Mayoko. «Ti ho portato qualcosa da mangiare.» Mi siedo sul letto e la ringrazio. «Quindi sei stata tu a portarmi la colazione?» Gli chiedo mentre inizio a mangiare, lei semplicemente annuisce e si siede sulla scrivania.

«Manjiro… Ma te e Ken farete mai pace?» Oh giusto, Draken mi ha detto di utilizzare un altro nome quando sono umano, mi ha anche aiutato a sceglierlo. Preferisco Mikey ma non mi dispiace neanche quello nuovo.

«Non abbiamo litigato.» Gli rispondo tra un boccone e l'altro. «Lui dice che te ne sei andato a caso.» Ha ragione, ma non è un vero e proprio litigio. «Ho evitato di litigarci, andandomene. Tanto già non passavamo più tempo insieme.» Gli spiego.

«C'è qualcosa da fare?» Cambio discorso, finendo di mangiare. «No no; andiamo a fare un giro?» In teoria non potrei… «Dai! Non esci mai, non fa bene!» Sembra contrariata, quindi acconsento.

Ci prepariamo e usciamo. Io ho il mio bel cappellino di lana, regalato da Ken-chin quando ancora avevamo un buon rapporto; avrei dovuto utilizzarlo per andare con lui ma fa lo stronzo e non se lo merita.

Sono felice di passare del tempo con Mayoko, così possiamo parlare tranquillamente insieme. Ci mettiamo ad un bar ed ordiniamo; lei un aperitivo, poi mi faccio spiegare cos'è, e io prendo delle pastine, accompagnate dal succo di frutta. Il cibo degli umani è squisito.

«Quindi cos'è successo con Ken?» Mi chiede dopo che ci hanno portato il tutto.
«Non ci ho litigato davvero, semplicemente è più distaccato.»
«Ti sei mai chiesto perché? Forse si è offeso per qualcosa.»
«Ma no… Sono sempre gentile con lui. Mi sembra di provare solo a me di portare avanti la cosa.»
«Se non ci parli non potrai mai saperlo.»

So che ha ragione ma ho paura di sembrare permaloso; che poi è solo perché, essendo un gatto, ho una grande paura di essere abbandonato, è più forte di noi, non posso farci molto.

Mentre stiamo gustando il nostro ordine e parliamo, noto che la faccia di Mayoko cambia espressione improvvisamente. «Che c'è?» Chiedo stranito dal suo comportamento.

«Girati, ma non prenderla troppo male…» Immediatamente faccio come mi ha detto e scorgo l'ultima cosa che pensavo di vedere.

Mi rigiro velocemente verso Mayoko con gli occhi lucidi.

Non avrei mai pensato che Draken potesse essere una persona così sgradevole e meschina.

«Vuoi tornare a casa?» Mi domanda preoccupata la ragazza; semplicemente scuoto la testa e torno a mangiare.

Vederlo mentre baciava una ragazza bionda ha fatto male, molto più di quello che pensavo. Almeno ora so perché era così distaccato in questi giorni…

Finiamo tranquillamente il nostro cibo e ce ne andiamo; passando, volutamente, accanto alla coppietta. La faccia che ha fatto Ken-chin non ha prezzo. Ben gli sta, e che si scordi di parlare con me.

Torniamo a casa e, una volta in camera, mi lascio finalmente andare in un pianto straziante.

Alla fine non siamo fidanzati quindi ha tutto il diritto di farsi altre persone, ma fa terribilmente male. Un dolore del genere non l'avevo mai provato.

Molti pensano che l'amore sia un sentimento prettamente umano, ma si sbagliano di grosso. L'amore è un qualcosa che tutte le speci possono provare.

Mi addormento con ancora i vestiti con cui sono uscito e le lacrime agli occhi. La mia pace però dura poco; entra in camera mia, svegliamdomi, Draken e si siede accanto a me.

«Vattene.» Riesco a dire, girandomi fino a dargli le spalle. «Non stiamo insieme, posso trovarmi qualcuno con cui stare. Non puoi arrabbiarti.» Mio caro Draken, mi fai seriamente incazzare.

Mi tiro su dal letto e lo guardo dritto negli occhi. «Che cazzo vuoi da me? Ma non è che rimani sulla difensiva perché alla fine sei tu a sentirti in colpa, eh?» Lo sto guardando con gli occhi spenti, di chi è stato deluso dalla vita.

Non dice niente, ma continua a guardarmi. «Se non sai che dire puoi andartene.» Gli dico dopo attimi di silenzio, che mi sono sembrati anni.

«Perché ti sei offeso così tanto?» Chiede stupidamente. Seriamente non hai capito che ti amo alla follia?! Quanto puoi essere stupido! «Mi domando come hai fatto a non capirlo…» Sospiro e vado a nascondermi sotto le coperte.

«Lasciami in pace.» Gli dico e lo sento finalmente andarsene, senza proferire parola.

Chissà se ha mai tenuto a me, probabilmente mi vuole bene solo quando sono in forma animale…

Devo sparire per un po'. Voglio andare in un posto dove posso trovare qualcuno che mi ami seriamente.

Domani mattina partirò, ritornerò a vivere come un gatto randagio e mi allontanerò un po' da questo quartiere.

Il mio umano preferito [DrakenxMikey]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora