Capitolo 21

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•MADDY•

Queste lacrime rispecchiano perfettamente la mia anima. Fragile, sola e dolorante.

Si perché ogni lacrima è sola ma allo stesso tempo insieme alle altre.
Come me. Sono sola in questo mondo sconosciuto, ma sono anche insieme ai miei amici.

Sto piangendo da non so quanto tempo. Da quando ho sentito il rumore delle suole delle sue scarpe contro l'asfalto farsi sempre più lontano.

Mi ha lasciata anche lui, come tutti hanno fatto quando l'hanno scoperto.
Mi ha abbandonata e questo per colpa mia, perché ho voluto io dirglielo.

In questi mesi il mio orgoglio era troppo grande per perderlo ma non potevo più vivere col pensiero che annegava nelle sue stesse domande. Perché ogni giorno me ne poneva alcune ma io cambiavo sempre argomento.

Quando se n'è andato il mio cuore ha cessato di battere per alcuni attimi, forse un po' troppi, tanto che credevo che sarebbe stata la volta buona per andarmene, passare a miglior vita, con i miei genitori naturali.

Ma sono ancora qui, accasciata sul pavimento del garage di Ashton, con il viso tra le mani e il calore di mia sorella e dei miei migliori amici a confortarmi.

Le mie gambe hanno ceduto e ora non le sento neanche più, quasi.

- Maddy, shh.. smetti di piangere. -

Il tono dolce di Jenna mi tranquillizza quei due secondi che bastano per riprendere fiato perché è spezzato dai singhiozzi che non cessano, così come le lacrime non smettono di uscire dai miei occhi di ghiaccio.

- N-non.. ci r-riesco. Mi manca. Mi ha abbandonato. -

La mia voce esce come un sussurro.
I ragazzi non parlano, così come Jenna. Non dicono niente perché anche loro sanno che questa è solamente la pura verità.

E niente potrà mai farmi stare meglio, se non lui.

- Dai, vieni, torniamo a casa. -

Mi alzo a fatica e delle braccia abbastanza forti mi tengono per la vita, così da evitarmi di farmi cadere a terra di nuovo.

Il tragitto in macchina è sembrato più lungo rispetto al solito e nessuno ha fiatato.

Quando siamo arrivati, Calum, Ashton e Michael sono rimasti un po' da noi, tanto per cercare di farmi stare meglio, ma con scarsi risultati.

- Vedrai che tornerà da te. -

- Si, Maddy, fidati di noi. Conosciamo Luke abbastanza da poter dire che è un bravo ragazzo e che non ti lascerebbe alla prima barriera che si innalza nel suo cammino per conquistarti. -

Sento dei mormorii da parte di mia sorella e dei ragazzi, alle parole di Michael.

- Invece l'ha fatto. E non tornerà. -

Detto questo me ne vado fuori in giardino, accompagnata da mia mamma.

- Ma tesoro piove, non vuoi rimanere dentro? Se vuoi ti aiuto ad alzarti e.. -

- No mamma, grazie ma ho bisogno di rimanere sola per pensare. Non mi importa della pioggia. -

I nostri toni di voce sono entrambi spezzati perché credo le si spezzi il cuore vedermi in questo stato.

Mi distendo, facendo aderire la mia schiena sull'erba bagnata.
Penso, penso a quanto sbagliata io sia. A che errore grosso io sia. A un modo per andarmene da tutto e da tutti senza però far soffrire nessuno.

Lascio che le gocce di pioggia mi scivolino lungo il viso, così da mescolarsi alle lacrime che da prima non hanno cessato di scendere. Mi bruciano gli occhi e gli occhiali da sole me li riparano.

È tutto così sbagliato.

Io.

La mia cecità.

La mia stessa vita.

Tutto.

Perché non posso vivere la mia adolescenza, la mia vita come tutti i miei coetanei fanno?

Passo tanto tempo a torturarmi con questi pensieri masochisti, poi decido di chiamare qualcuno per aiutarmi a rientrare in casa.

- Hey Maddy, noi andiamo. -

- Certo, ci sentiamo. -

- Ci vediamo domani. -

A quelle parole il mio passo si blocca.

- Ma che cazzo ti salta in mente?! -

Sbraita Ashton contro Michael.
Le loro voci sono inconfondibili.

- Scusa Maddy, io.. -

- No, non fa niente, perché voi vi vedete domani e vedete anche me, ma io non posso vedere voi. Ma non importa, tranquillo Michael. -

Detto questo raggiungo le scale grazie a mio padre e velocemente arrivo in camera mia, sbattendomi la porta le spalle.

Mi appoggio a questa e scoppio in un pianto liberatorio.

Dopo un po' decido di andarmi a fare una doccia perché l'acqua mi ha bagnata tutta e anche perché il getto caldo mi rilassa.

Un po' come le onde del mare che bagnano i miei piedi. Entrambi sono modi rilassanti per svuotare la mente e per pensare.

Dopo che ho avvertito mia madre, e dopo che mi ha preparato tutto l'occorrente, mi metto sotto l'acqua che scivola sulla mia pelle portando via con sé i miei sbagli. Ma non tutti.

Quando ho finito, torno in camera con un asciugamano avvolto attorno al mio corpo e mi vesto, difficilmente ma ci riesco.

Una volta che ho fatto tutto, mi siedo sul letto, con i piedi che toccano la moquette, e ritorno a pensare a tutto quello che è successo oggi.

L'incontro con Luke sulla spiaggia, la litigata, la mia confessione e la sua ritirata.

Perché?
Perché non potevo starmene zitta?
Ora sarebbe ancora con me, lo avrei al mio fianco. Invece adesso mi ha lasciato, mi ha abbandonato.

Mi porto le mani sul viso mentre sento le lacrime punzecchiare insistentemente per uscire da quelle iridi. Come se volessero scappare perché quel bianco, parola del tutto priva di significato per me, le spaventasse. Iniziano a rigarmi le guance e sento mancarmi l'aria. L'unica cosa che riesco a fare è boccheggiare perché l'ossigeno diminuisce sempre più. I singhiozzi aumentano e il cuore si spezza ad ogni secondo, pensando che sono sola, che l'unica ragione per cui mi alzavo alla mattina era lui. Ma adesso, non ho nessun motivo per continuare a vivere.

- Maddy. -

La delicata voce di mia mamma mi conforta in questo momento. Le sue braccia mi avvolgono e mi trasmettono sicurezza.

- Mamma io.. mi manca. -

- Lo so tesoro, lo so. Ma devi dargli tempo. Insomma, deve esser stato uno shock per lui sapere che non ci vedi. Dai tempo al tempo. Vedrai che si risolverà tutto. -

- Grazie. -

- È pronta la cena, te la senti di mangiare qualcosa? -

- No, sono stanca, credo andrò a dormire. -

- Come vuoi. Se te la senti basta che chiami e noi arriviamo. Buonanotte, dormi tranquilla. -

Detto questo mi lascia un bacio in fronte e chiude la porta.

Ma in questo momento proprio non riesco a dormire perché tutti i pensieri su Luke mi impediscono di addormentarmi.
L'unica cosa che faccio è accasciarmi a terra, con la schiena appoggiata al lato del letto, le gambe al petto e piangere.

Piangere fino a non avere più gocce che scendono dai miei occhi. Piangere fino a non avere più forze per alzarmi. Piangere fino allo sfinimento.

I'm a mistake || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora