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I giorni passarono, il cielo si schiariva sempre dopo la pioggia, tutto attorno a Jungkook e a Taehyung sembrava aggiustarsi come giusto che fosse, tranne il loro rapporto.
Nei corridoi della scuola, Jungkook faceva l'indifferente e cercava sempre di evitare di incrociare lo sguardo del maggiore mentre quest'ultimo, voleva leggere nel suoi occhi solo cose positive, almeno per lui, come ad esempio che il minore sentisse la sua mancanza e che voleva recuperare i rapporti con lui, ma non lessse nulla di tutto ciò quando una mattina per sbaglio, Jungkook incrociò per pochissimi secondi lo sguardo in quello di Taehyung.
Ci era rimasto male, ma cosa poteva fare se a combinare quel disastro era stato proprio lui con la sua paura e il suo orgoglio?
Con quale coraggio poteva piazzarsi avanti al corvino e chiedergli scusa per la grandissima cavolata che aveva fatto?
Ormai il danno era fatto e Taehyung non vedeva una via d'uscita, una soluzione per quella situazione dannatamente frustrante per lui e dannatamente triste e demoralizzante per Jungkook.

Se Taehyung si era pentito, ma non aveva il coraggio per affrontare il problema e risolverlo, d'altra parte c'era Jungkook che cercava di dimenticare il maggiore.
Evitava il suo sguardo ed era stato molto bravo a racchiudere i suoi sentimenti in una scatolina dietro a delle mura nei meandri del suo cuore, convinto che nessuno avesse avuto l'opportunità di entrarvi e rompere ogni barriera.
Era triste e vedere Taehyung nel suo stesso stato, gli fece credere che fosse successo qualcos'altro nella sua vita o che magari non riusciva a dormire, magari per colpa degli attacchi di panico e iniziò addirittura a sentirsi in colpa.

"Ma sei stupido o cosa? Perché mai dovresti sentirti in colpa? Hai fatto la scelta giusta ad andartene. Cosa dovevi fare? Stare lì dopo tutte le cattiverie che ti ha detto? Come se a lui non fossero andate bene o come se non gli fosse piaciuto il bacio!" Sostenne Yoongi, sentendo l'ennesima cavolata uscita dalla bocca del suo stupido migliore amico.

Il maggiore sbuffò infastidito, perché Jungkook non aveva alcuna colpa eppure, lui continuava a sentirsi in colpa per cose verso le quali non aveva alcun potere e vh3 non poteva cambiare.
Se Taehyung aveva preso la sua decisione e dopo due settimane continua ad infischiarsene di lui, allora doveva farlo anche Jungkook, anche se all'inizio avrebbe fatto male.

"No, dico solo che-" Provò a giustificarsi il minore, ma Yoongi gli parlò sopra.

"Solo cosa? Per favore Jk non farmi incazzare di prima mattina. Tu non hai alcuna colpa. Lui ti ha cacciato e tu giustamente te ne sei andato e fingi l'indifferenza più totale quando lo vedi. Che vorresti fare? Correre da lui e dirgli che ti dispiace anche se tu non hai fatto effettivamente nulla? Fammi immaginare, vorresti chiedergli anche cosa gli sta succedendo perché lo vedi che sta male? Ma fammi il piacere!" Strinse le mandibole e bevve il suo adorato caffé caldo, preso dalle macchinette della scuola e si appoggiò con la schiena al muro.

Jungkook lo guardò scioccato, perché anche se non gli aveva detto tutto di ciò che gli stava passando per la testa, il suo amico aveva capito già tutto.

"Prima mattina? Ma se è quasi mezzogiorno!" Sbuffò una risata il minore, prendendo dalle macchinette il suo amato e atteso cappuccino della giornata.

"E quindi? Quando non vado a scuola mi sveglio praticamente sempre verso mezzogiorno o l'una." Fece spallucce e sorseggiò il suo caffè.

"Ahh! Sei un caso perso Yoon! Oggi vengo da te?" Domandò Jungkook, ma non ottenne risposta dal suo migliore amico, poiché un'altra voce si intromise fra di loro.

"Glie lo dico ogni giorno che è un caso perso!" Dichiarò Jimin, posandogli un bacio veloce sulla guancia.

Jungkook sorrise a quella scena e fece un cenno col capo per salutare il ragazzo del suo migliore amico.

𝑆𝐴𝑉𝐸 𝑌𝑂𝑈𝑅 𝑇𝐸𝐴𝑅𝑆 𝐹𝑂𝑅 𝐴𝑁𝑂𝑇𝐻𝐸𝑅 𝐷𝐴𝑌  || 𝑇𝐴𝐸𝐾𝑂𝑂𝐾 ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora