MUN'S POV:
Quella era una bellissima mattina: soleggiata e calda. Decisi di portar giù il piccolo Kali per fargli prendere un po' d'aria.
Non appena fui giù, vidi i One Direction che giocavano con i bambini del villaggio. Tutti mi salutarono con la mano ed un sorriso stampato sul volto. Stavano ballando una canzone che un gruppo di uomini stavano suonando con dei tamburi. Louis si allontanò dal gruppo e si avvicinò a me tendendomi la mano. Non sapevo cosa fare, avevo Kali in braccio, così una signora prese in braccio il bambino e mi permise di ballare con il ragazzo. Mi portò tra la folla e subito mi ambientai, cominciando a muovei anche io a ritmo di musica e, di tanto in tanto, mi scatenavo anche con i più piccoli.
Improvvisamente, la musica cambiò ritmo diventando sempre più lenta. Tutti stavano formando coppie.
Niall mi si parò davanti tendendo la mano, sorridendo.
L'afferrai cominciando a danzare. Ero corpo a corpo con il ragazzo e poggiai la testa nell'incavo del suo collo beandomi del suo profumo.
"Immagino che ti piacciano i bambini Mun.. o forse dovrei dire Elly.." disse il biondo.
Alzai di scatto la testa e lo guardai negli occhi. Quegli occhi azzurri che tanto mi erano mancati e che mi avevano sempre consolata, ora mi stavano traforando. Voltai le spalle e cominciai a camminare verso l'ospedale, ma mi fermai quando il biondo ricominciò a parlare.
"Elly, tanto so che sei tu!" mi disse Niall.
La musica si fermò e cominciammo ad essere al centro dell'attenzione dei presenti.
"Niall, calmati! Non è lei!" lo fermò Liam.
"Già! Ti avrebbe già risposto, ma non conosce l'inglese! Ragiona!" lo fece ragionare Harry.
"No, ragazzi! Lei è Elly, la mia Elly!" continuava il biondino. Si poteva essere così cocciuti?
"Niall, smettila!" lo riprese Zayn.
"No ragazzi, Niall ha ragione.." intervenne Louis.
"Qui stanno diventando tutti pazzi! Lou, anche tu adesso!" disse esausto il riccio.
"Visto?" disse Niall, poi si rivolse a me e affermò: "Ti prego Moon, dimmi che sei tu! Dimmi che sei Elly!"
Ma io non gli rispondevo, continuavo a guardare davanti a me stringendo i pugni lungo i fianchi.
"Niall, smettila!" affermò ancora Liam.
"Ti dico che è lei!" insistette il biondino. "E Louis mi dà anche ragione!"
"Ma come fate ad affermarlo?" chiese irritato Zayn.
"Perché se due persone sono destinate a stare insieme, prima o poi si rincontreranno sempre.." affermò Louis.
"ORA BASTA!" urlai voltandomi e continuai "LOUIS, IO E TE NON SIAMO MAI STATI INSIEME!"
"Elly, ma tu mi amavi!" affermò sicuro.
"Hai utilizzato il tempo giusto, il passato. Io ti amavo. Ma ora non più!" dissi fredda, per poi girarmi e dirigermi verso la struttura bianca.
"Elly, sposerò Eleanor.. ma sono disposto a lasciarla prima del matrimoio!" affermò improvvisamente, facendomi fermare nuovamente e voltare verso di lui il mio sguardo. "Sono cambiato perché m'hanno cambiato, sappilo, sappiatelo anche il diavolo prima era un angelo.."
"Mi dispiace, ma non va così, Lou.. Tu non sai quante volte ho visto le stelle durante la notte, stesa sul terreno gelido con queste vesti leggeri, immaginandomi te accanto a me che mi riscaldavi con le tue braccia.. ma questo non è mai accaduto.."
"Elly, noi ti abbiamo sempre cercato per mari e monti da quando sei andata via.. Tua mamma e i tuoi nonni sono disperati e tua madre ha perso le speranze e ti ha dato per dispersa.." intervenne Niall.
"Bhè, quando tornerete a Mullingar dite loro che sto bene, dite loro che mi avete vista.."
"Non ci crederanno, Elly!" disse Liam.
"Elly, torna a Mullingar con noi.. Cerca di essere utile e seguici.." affermò Zayn.
"Non ho voglia di essere utile, voglio essere urgente. Io ho bisogno di qualcuno che abbia bisogno di me, ecco cosa. Ho bisogno di qualcuno per cui essere indispensabile. Di una persona che si divori tutto il mio tempo libero, la mia attenzione. Qualcuno che dipende da me. Una dipendenza reciproca. E chi, meglio di loro?" affermai segnando i bambini che ci circondavano e stavano ascoltando il discorso.
"Mi dispiace, ma non posso tornare indietro.. non posso.." e voltai nuovamente le spalle per recarmi, questa volta, verso l'uscita del villaggio, con le lacrime agli occhi.
Non appena fui fuori, mi avvicinai alla mia cavalla, ma mi fermai non appena sentii la voce di Louis.
"Fai ciò che ritieni giusto. Hai bisogno di scappare? Fallo! Ma, ti chiedo solo una cosa: non preferire la mia assenza a qualunque altra presenza."
Parole, solo parole! Parole al vento, inutili!
"Mi dispiace.." dissi montando la mia cavalla, per poi scappare nel deserto e lasciare tutto alle mie spalle. Letteralmente.
Dopo aver galoppato per molto tempo, arrivai nella mia piccola tenda. Sì, vivevo in una misera tenda fatta di stracci rattoppati, sostenuti da legnetti. All'interno c'era una piccola bacinella d'acqua e vestiti che Bisa mi passava ogni volta che andavo al piccolo villaggio e una coperta di lana per coprirmi dalle notti fredde.
Scesi dalla mia cavalla e tolsi la semplice sella di tessuto rosso. Entrai nella mia piccola casetta e mi cambiai: sfilai il vestito bordeau che indossavo, per infilarmi uno semplice, blu notte, il mio colore preferito.
Mi sedetti a terra a gambe incrociate e cominciai ad ammirare il sole che calava: una palla color giallo acceso che, man mano che scendeva, sfumava nel colore arancio e rosso, sprigionando una sensazione di calore.
I miei pensieri furono interrotti dal rumore di un motore, il motore di un camioncino, ma non un camioncino qualsiasi: quello di Bisa.
Mi alzai e uscii dalla tenda, sicura fosse la mia amica, ma mi trovai davanti due ragazzi: un biondino e un brunetto, accompagnati da Bisa.
"E loro che ci fanno qui?" chiesi alla mia amica con un misto fra nervosismo e delusione.
"Vogliono parlarti di una cosa importante, e credo che dovresti proprio ascoltarli" spiegò "Vi lascio soli" disse poi allontanandosi, ignorando il fatto che la chiamassi.
"Niall, io.." cominciai, ma mi interruppe.
"È come quando da piccola ti mettevi a fissare il sole e la mamma diceva di smetterla. Tu continuavi e lei: 'Ma lo sai che fa male?'. Allora abbassavi lo sguardo e c'era ancora la luce accecante negli occhi, sull'asfalto, sulla punta delle scarpe, sulle targhe delle macchine che provavi a leggere non vedevi più niente, solo sole. E succede così. Ti metti a fissare i ricordi, 'Ma lo sai che fa male?' e ti riempi gli occhi di passato e non vedevi più niente." Affermò tutto d'un fiato con gli occhi lucidi.
"Ho passato una vita a diventare forte. Poi arrivi tu e con due parole mi fai tremare le ginocchia." affermai, facendogli comparire un sorriso sul suo volto.
"Allora, ritornerai con noi in Inghilterra?" mi chiese speranzoso
"Niall, lo sai, non ritornerò a casa.. "
"Ma perché?" mi chiese Harry che, fino a quel momento, era stato zitto.
"Pian piano ci si stanca a amare a vuoto, e di fare i salti mortali per chi non fa nemmeno un passo verso te, e si inizia a capire che- forse forse - è il momento di dire basta e andar via, allontanarsi da quei sentimenti che ti hanno martellato il cuore, fino a farti venire il mal di testa. Quando sto male, spesso capita che mi spengo. Una parte di me vorrebbe urlare, piangere, sfogarsi, ma non ci riesco. Sono spenta. Per cui mi limito a fissare il vuoto, chiedendomi se finirà mai tutto questo.." conclusi sospirando.
Stavo parlando di Louis, e i presenti lo avevano notato.
"Non puoi dire che non t'importa più nulla se tra la folla lo cerchi sempre, se ti giri quando urlano il suo nome, se in qualcuno trovi il suo stesso modo di vestire, se ti manca il suo sorriso, la sua voce, il suo modo di camminare, i suoi occhi, i suoi capelli, la sua bocca. Non puoi dirlo, caspiterina!" disse Niall esasperato.
"E poi ti brillano gli occhi anche quando ne parli male." Concluse il riccio.
Come risposta, scossi semplicemente la testa. Non volevo deluderlo, anche se lo stavo facendo, ma non potevo ritornare nella città dove avevo conosciuto il mio amore, poi diventato la ragione della mia sofferenza. Sembrerò esagerata, ma per me era così: avevo sofferto molto quando capii che non potevo avere Louis perché era già di un'altra.
"Ok. Sappi che, comunque andrà a finire, sarai sempre la parte migliore della mia adolescenza, quella che non dimenticherò mai e che porterò sempre con me" affermò Niall abbracciandomi prima di andar via.
"Abbi cura di te, Elly" disse Harry avvolgendomi in un caloroso abbraccio, anche lui.
"Salutatemi le ragazze quando ritornerete in Inghilterra e... salutatemi Rita e..... salutate anche i ragazzi a nome mio" dissi loro con un sorriso forzato, mentre li vedevo allontanarsi: Niall triste con le lacrime agli occhi e Harry che lo consolava.LOUI'S POV:
Ero seduto sul gradino della struttura ospedaliera, dopo aver visto Niall e Harry andar via con Bisa.
"Hey" affermarono Zayn e Liam sedendosi accanto a me.
"Ragazzi, vi prego, lasciatemi solo" affermai loro nascondendo il viso tra le mani.
Ero stanco di tutta questo "affetto" da parte loro con un semplice "mi dispiace".
"Ti manca, è logico e non fingere che tutto questo te ne freghi, perché in realtà non è così, Louis! Ti brillano gli occhi, cazzo!" affermò Zayn.
"No, non è vero!" negai "Sai che ti dico? Non vedo l'ora di ritornare a casa così non la vedo più!" Risposi.
"Louis, non pensarlo nemmeno!" Mi ammonì Zayn.
"Infatti nom ci penso, anzi, non LA penso! Ho Eleanor adesso." Conclusi allontanandomi.
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Over Again ||Louis Tomlinson
FanfictionElisabeth e Rita sono migliori amiche e, come regalo di promozione, hanno avuto il permesso di trascorrere l'estate dalla famiglia paterna di Elisabeth, in Irlanda. Qui le ragazze incontreranno Niall, l'amico d'infanzia di Elisabeth, il quale presen...