Cap 11

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RITA'S POV:

Eravamo in pizzeria. Tutti tranne Elly. Chissà dove sarà andata e chissà con chi. Non ha mai perso una pizza con gli amici e questa è la prima volta che l'ha saltata. Le piace molto stare con gli altri, scherzare e ridere. È una persona molto sociale e non mi sarei mai aspettata da parte sua questo "allontanamento" improvviso.

"Capito?" mi chiese Perrie, seduta alla mia destra.

"Eh?" le risposi. Sinceramente talmente ero impressa nei miei pensieri che non riuscii ad ascoltare il suo discorso ciò che mi stava raccontando.

"A cosa stavi pensando?" mi chiese notando il mio piccolo stato di trance.

"A Elly, vero? Anche io sto pensando a lei.." si intromise Niall, seduto alla mia sinistra "Ha sempre accettato una pizza con il suo amico folletto.." disse con gli occhi quasi lucidi.

 "Voglio capire con chi è uscita e perché! Non ci credo alla balla dell'amico di liceo.. anche perché il liceo lo ha frequentato solo in Italia.." pensai ad alta voce, per poi sospirare profondamente e incrociare le braccia al petto appoggiandomi allo schienale della sedia.

"Io ho un'idea" disse Perrie. "Allora, possia.." ma fu interrotta.

"Dove vai, El?" chiese Louis alla sua ragazza. Solo in quel momento mi resi conto che si era alzata da tavola e aveva il cellulare in mano.

"Mi sta chiamando mia madre.. Lo sai che odia se non le rispondo.." rispose per poi uscire dal locale.

ELEANOR'S POV:

"Pronto?" risposi non appena fui fuori dal locale.

"El, sono Belle.. Ho scoperto qualcosa su quella lì. Ascoltami e basta senza interrompermi. Allora: è nata a Mullingar, ma dopo aver perso il padre in un incidente aereo quando era piccola, cominciò a sfogarsi con l'alcool per pochi anni. Poi è riuscita a superarlo.."

"Bene, grazie mille Paolina!" le risposi per poi riattaccare. Composi in fretta il nome di un mio carissimo amico.

"Ehi, sono El.. Stai aspettando la tua amata?" lo presi in giro.

"Scema! Comunque sì.. Sai com'è?" mi chiese.

"Uhm.. puttanella" risposi.

"Fammi indovinare: si è avvicinata a Louis?" mi chiese. Immaginavo che in quel momento aveva un ghigno stampato sul viso. Lo conoscevo troppo bene.

"Sì, e ho in mente di farla..." poi mi bloccai.

"El? El.. El, ci sei?" mi richiamò Tom.

"Sì, scusami, è che.." ma fui interrotta da Louis.

"El, è arrivata la tua pizza."

"Sì Lou, arrivo" gli risposi, poi risposi al telefono "Ti richiamo io! Ciao!" dissi al mio amico, per poi chiudere la chiamata e rientrando in pizzeria.

ELLY'S POV:

Indossavo un vestito semplice: corpetto con scollatura a cuore di colore azzurro, mentre la gonna era a balze e bianca e arrivava sopra il ginocchio. Andai in bagno per truccarmi leggermente e poi mi recai in camera per infilarmi i tacchi bianchi con i bordi azzurri e afferrai la pochette argento. Mi posizionai davanti allo specchio intero e, soddisfatta del risultato, afferrai le chiavi e il mio cellulare, uscii di casa.

Non appena uscii di casa, salì sul taxi che avevo chiamato e, dopo avermi accompagnata al pub stabilito, pagai e scesi entrando nel locale. Non sapevo come era fatto questo Thomas, se fosse giovane o più grande, castano o biondo, bello o brutto.. Così aspettai che si avvicinasse lui. Mentre aspettavo, mi avvicinai al bancone delle bibite e ordinai un cocktail dal liquido rosso. Non appena stavo per porgere i sodi al ragazzo del bancone, una mano abbassò la mia.

"Elisabeth, vero?" mi chiese un ragazzo dagli occhi azzurri, i capelli erano sparati all'insù da un ciuffo ed erano di colore marrone chiaro.

"Sì" gli risposi "Tu devi essere Thomas, giusto?" chiesi con un sorriso.

"Esatto!" mi rispose "Ti va di ballare?" chiese e io accettai molto volentieri.

Dopo aver ballato per circa due ore, ero stanca e Thomas decise di accompagnarmi a casa. Durante il tragitto parlammo di noi, di cosa ci piaceva, che tipo di musica ascoltavamo e che tipi di film ci piacevano, se avevamo idoli o attori preferiti.

"Io amo Demi Lovato.. È stato un grande punto di riferimento per me." Affermai.

"Come mai?" mi chiese "Sempre se vuoi dirmelo.."

In fondo era una persona che aveva conosciuto appena, ma mi aveva fatto un'ottima impressione e mi sembrava una persona fidata e sincera. Perchè non raccontare del mio passato? Così gli raccontai dell'incidente di mio padre e di tutto quello che avvenne dopo: le cattive compagnie e l'alchool.

"Poi ho conosciuto Rita e tutto è cambiato: mi sono ripresa e durante le feste o serate al pub cerco di on bere troppo, anche perché rischierei di mettere in cattiva luce non solo me, ma soprattutto le persone che sono con me.. E io non voglio questo.." finii.

"Capisco.. E comunque mi dispiace per tuo padre.. insomma.. non lo sapevo.." balbettò. Era visibilmente imbarazzato.

"Come potevi saperlo? In fondo mi conosci d appena tre ore!" affermai. Odio le persone che si dispiacciono per la morte di mio padre.. Sembra che lo facciano per compassione o altro..

"Casa mia è questa!" dissi indicando la villetta dei nonni. Dal finestrino della macchina, notai che le luci della mia stanza erano ancora accese. Probabilmente Rita si sarà addormentata mentre leggeva un libro, pensai.

"Io vado, allora. Grazie per la serata e buona notte." Dissi con un sorriso, per poi uscire dalla macchina e chiudere lo sportello dell'auto.

"Elisabeth!" mi chiamò abbassando il finestrino, per poi affacciarsi e continuare "Stasera sono stato bene con te.. e.. bhè.. domani sera ti va di fare un giro? Insomma, di uscire di nuovo insieme.."

"Ok, ci sto!" risposi senza pensarci due volte.

Gli diedi un bacio volante, ottenendo un suo fantastico sorriso, per poi recarmi verso la porta di casa. L'aprii piano e mi tolsi i tacchi prima di varcare la soglia di casa: non volevo svegliare i nonni e Rita. Salii le scale pian pano con le scarpe in mano ed aprii la porta della mia camera. La luce era accesa e, quando entrai, Rita era sotto le coperte e mi dava le spalle. Io chiusi pian piano la porta.

"È orario di ritirarsi?" mi chiese Rita. Quando mi girai era seduta con le braccia incrociate al petto e lo sguardo arrabbiato mentre mi guardava.

"Sono uscita, lo sapevi" sbuffai mentre mi svestivo per poi infilarmi il pigiama.

"Sì, ma non mi hai detto con chi" mi rispose ancora arrabbiata.

"Domani ci uscirò di nuovo, quindi lo vedrai e te lo presenterò, ok?" affermai. Cominciava ad essere assillante. "Ora sono stanca e vorrei andare a dormire!" chiusi il discorso mentre salivo la scaletta per dormire sul letto superiore e poi spensi la luce.

Sentii Rita che borbottava, ma non volevo ascoltare perché: uno, ero stanca e volevo andare a dormire, due, non volevo litigare alle due della notte.

Over Again ||Louis TomlinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora