65 Tra le sue braccia

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Hawks pov
Aprii gli occhi e i raggi solari che filtravano dalle tende mi accecarono. Sollevai la mano per coprirmi gli occhi, ma la tirai immediatamente giù, sentendo una fitta alla spalla. Quando capii di essere sveglio e di non essere più nel motel, aprii gli occhi che lentamente si adattarono alla luce del sole. Il mio sguardo si fermò subito su T/n che, alla mia destra, dormiva girata dall'altra parte sul lato del letto tenendomi saldamente la mano. Era seduta su una sedia verde salvia ed era in una posizione alquanto scomoda per dormire. Mi guardai attorno: pareti e soffitto bianchi, odore di medicinali e disinfettante, asta porta flebo alla mia sinistra e persone che parlano di sottofondo. Era ovvio di dove mi trovassi.
Alla vista di T/n, involontariamente, un leggero sorriso si stampò sul mio viso e accarezzai delicatamente la sua mano per poi lasciarla per coccolarle la testa.
"Mmm"
"Ti ho svegliata?"
"No, no"
Era palese che l'avessi svegliata.
Si alzò dal letto, mettendosi più comoda sulla sedia e si voltò verso di me.
Realizzai subito.
"T/n il tuo occhio!"
Mi sollevai dal letto mettendomi seduto avvicinandomi a lei, ma subito una scossa percosse tutto il mio corpo, cosa che mi fece ricadere sul cuscino.
"Non è importante adesso"
"Eccome se lo è"
Mi misi seduto, ma appoggiato al cuscino dietro la mia schiena.
"Stai bene? Come mai sei senza fascia? Il tuo quirk non si è riattivato?"
"Keigo ne parliamo dopo, ora sei tu quello più preoccupante"
Ci guardammo senza dire parola per qualche secondo.
"Come stai?"
"Sto bene T/n"
Dissi sospirando alla fine della frase.
"Non devi preoccuparti per me..."
Intrecciai le dita con le sue.
"Lo sai"
Lei fece per ribattere.
"T/n è tutto apposto"
Dissi prendendole il viso tra le mani. Il suo sguardo era completamente freddo e senza emozioni, non sono più abituato a questa cosa. Lei appoggiò delicatamente le mani sui miei avambracci.
"Mi dispiace"
"Per cosa?"
Non capivo, perché doveva scusarsi? Per cosa?
"Dovevo dirti di andare all'ospedale invece di fare la bambina e non dirti nulla. E poi sono io che ti ho trascinata in questo casino"
"Non è colpa tua, ma se proprio qualcuno deve essere colpevoli è Nezu che ci ha detto di andare in quella nave. Anche se non penso sapesse chi si trovava lì"
"E tu che ne sai?"
"Pensi davvero che Nezu lo sapesse??"
"Potrebbe anche essere"
"Nah"
Nessuno di noi due diceva nulla e ci limitavamo a guardarci negli occhi.
"So che è una domanda di merda, ma come stai?"
"Bene."
"Bene?"
Sospirai, non sarei andato oltre con le domande riguardante quello. Prima o poi so che verrà da me a parlarmi e a togliersi i suoi grandi pesi
"Mi dici cos'ha il tuo occhio?"
"Nulla, non lo so neanche io. Il mio quirk si è riattivato completamente e al mio occhio non è successo nulla. Nemmeno io me lo so spiegare, però finché non mi causa problemi, allora non mi interessa più di tanto; anzi è meglio essendo che adesso posso vedere anche da quest'occhio"
"Ah, meglio così"
Le scostai una ciocca di capelli dal viso, mettendola dietro l'orecchio
Osservai attentamente e notai che quell'occhio, oltre ad avere quell'azzurro acceso, aveva anche delle macchie nere.
"Sei molto bella, t/n"
Le sue guance si colorarono di un leggero rosa e un lieve sorriso spuntò sulla sua faccia, le nostre fronti si stavano per scontrare e le nostre labbra erano pericolosamente vicine.
La porta si aprì e io e t/n ci allontanammo velocemente.
Nezu entrò accompagnato da due agenti della polizia.
"Buongiorno-"
"Ma buongiorno un cazzo"
Tutti ci voltammo verso T/n. Ma che stava facendo?!
"Tu ci dai una missione da compiere e-"
"T/n immaginavo che avresti sospettato di me ma non sapevo di-"
"Non sapevi cosa? Non sapevi che ci sarebbe stato mio padre nell'unica cazzo di missione che mi hai dato?"
Si alzò dalla sedia e si incamminò verso Nezu, le guardie puntarono i loro fucili contro di lei, ma non sembrava importarle.
Nezu sollevò un braccio in aria per far capire alle guardie di non sparare.
"T/n calma-"
"Calma un cazzo topo di merda, ti rendi conto di cosa mi hai fatto passare eh?"
"No t/n non lo so. Non so cosa ti abbia fatto e cosa sia successo nella nave, ma puoi star certa che io non centro nulla"
Lei si voltò verso di me e dopo averle fatto capire con lo sguardo di restare calma, tornò a fissare Nezu.
"Non voglio più fare queste missioni"
"Bene, allora credo che questa cosa potrebbe sicuramente piacerti di più."
"Cosa?"
"Ti piacerebbe andare a scuola?"
"A scuola?"

T/n pov
Ma è scemo questo?
Non ci sono mai andata a scuola.
Però se devo per forza scegliere...
"Si, ti metteremo in una classe della sezione eroi, così fai più conoscenze. Che ne dici?"
Mi piace stare a casa di Hawks, fare le coccole con lui è tutto il resto, ma la maggior parte del tempo non c'è perché è impegnato con il suo lavoro da eroe e quindi sarebbe figo andare a scuola. Almeno faccio passare il tempo. Però non ho voglia di stare vicino ad altre persone e conoscerle.
"Si, T/n andrà a scuola"
Mi voltai di scatto verso Hawks. Perché ha risposto al posto mio?
"È così t/n, vuoi andarci?"
Dopo qualche secondo di esitazione, risposi di si.
"Bene, ti iscrivo subito e immagino che tu non voglia stare nel dormitorio."
"Già"
"Ci vediamo e Hawks, guarisci presto"
Con le due guardie alle calcagna, uscì dalla stanza.
"Perché hai risposto al posto mio?"
"E tu perché hai insultato Nezu?"
"Lo pensi anche tu che ho fatto bene"
"In parte"
"Dai Keigo dimmi perché hai riposto tu"
"Perché sapevo a che cosa stavi pensando e so che da una parte ti piacerebbe andare. Anche se probabilmente non vuoi fare amicizia e preferisci stare con me o da sola a fissare il vuoto per ore affinché io torni da lavoro, ti farebbe bene uscire e fare conoscenze."
"Si forse hai ragione"

Skip
T/n pov
Io e Hawks siamo usciti dall'ospedale e per fortuna che nessuno di noi due ha ferite gravi.
Seduta sul letto aspettavo Hawks che si stava facendo una doccia. Ero stanca, distrutta fisicamente e mentalmente, triste ma non volevo darlo a vedere e avevo quel solito vuoto che colmava tutto, nonostante io fossi, per l'appunto, vuota.
Quel vuoto doloroso che ti prende tutto il petto e lo stomaco.
Quello vuoto angoscioso che sembrava infinito e che stava durando per troppo tempo.
Quel vuoto freddo che ti faceva venire la voglia di porre fine alla tua esistenza.
Con i gomiti sulle gambe, mi coprivo la faccia con le mani. Non potevo piangere, non potevo urlare, non potevo dare sfogo ai miei sentimenti, almeno non davanti a Keigo.
Entrò nella camera da letto con un asciugamano avvitato alla vita e il petto e gli addominali scolpiti ancora un po' bagnati. Non avevo abbastanza energie per reagire in modo positivo alla vista del suo corpo da del dell'Olimpo.
Lo guardai vestirsi e dopo essersi sistemato si sedette vicino a me, prendendomi la mano.
"T/n è tutto ok?"
Feci cenno di si e mi voltai verso di lui. Di nuovo ci ritrovammo in quel punto bello, sensuale, rilassante, ma al momento sbagliato. Le nostre labbra erano a qualche millimetro dall'incrociarsi, ma mi tirai indietro insicura. Mi presi la testa tra le mani e mi rimisi nella posizione di prima.
"T/n va tutto bene"
"No Keigo non va tutto bene, non riesco a baciarti"
"Amore ho detto che va tutto bene, non devi preoccuparti. Non sei obbligata a baciarmi se non te la senti. So cosa senti, so cosa provi, almeno non nei minimi dettagli, ma ti posso comunque capire. So cosa stai passando e voglio starti vicino, se non ti senti pronta a fare qualcosa, non c'è nessun problema"
Mi tolsi le mani dalla faccia e guardai il mio ragazzo.
"Grazie Keigo, lo apprezzo tanto"
Mi sorrise e mi accarezzò la guancia teneramente.
"Io ho solo paura che quelle immagini e scene possano tornarmi in mente, sto solo cercando di dimenticare tutto e di non pensarci"
"Già questa è una buona cosa piccola"
"Si però, non voglio che un mio trauma mi impedisca di fare certe cose con te. Io voglio baciarti Keigo"
Ci guardammo per un breve, ma a noi parve lungo, instante seguito dai nostri sguardi che variavano dagli occhi alle labbra dell'altro. Le nostre labbra si avvicinarono e si fusero in un bacio casto che presto diventò un gioco di labbra e uno sfioramento di lingue. La sua mano si spostò sul mio fianco ed iniziò ad accarezzarmi la schiena, mentre con l'altra teneva la mia mano saldamente. Paura e angoscia si fecero strada in me, così interruppi il bacio.
"Scusa sono andato troppo oltre, tesoro"
"No, non è colpa tua, solo mi dispiace ma non posso farci nulla. Non lo faccio apposta, lo sai. Però almeno non mi sono venute in mente alcune scene."
"Davvero?"
"Solo paura"
"Spero non di me"
"No Keigo lo sai che non ho paura di te, mi viene normale, il mio corpo reagisce così"
"Si lo so piccola, lo sai che non ti metto alcuna fretta vero t/n?"
"Si"
Mi sorrise.
"Andiamo a letto, sono un po' stanco"
"Si anche io voglio dormire"
Ci accomodammo entrambi nel letto morbido e mi infilai finalmente dopo tanto tempo tra le sue braccia, luogo in cui sapevo che non mi sarebbe successo mai nulla.
Mi erano mancati lui e tutto questo....

Angolo autrice
Ciao ragazzi, tranquilli non mi sono dimenticata di voi ahaha
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e alla prossima

Vuoto (hawks x reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora